"Noi. Testimonianze e documenti in un libro per S. Lorenzo di ...
"Noi. Testimonianze e documenti in un libro per S. Lorenzo di ...
"Noi. Testimonianze e documenti in un libro per S. Lorenzo di ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Quando Rosa si sposò, al mul<strong>in</strong>o non c’era acqua corrente, tutti att<strong>in</strong>gevano<br />
dal pozzo, non c’era neppure la luce elettrica e la sera <strong>in</strong> casa si faceva <strong>un</strong> po’<br />
<strong>di</strong> luce con la lampada a petrolio. L’energia elettrica fu portata nel 1942,<br />
quando il mul<strong>in</strong>o Moroni a<strong>di</strong>acente al mul<strong>in</strong>o Bricco fu convertito a conceria<br />
che <strong>per</strong>ò non ebbe l<strong>un</strong>ga vita, <strong>per</strong>ché fallì dopo circa tre anni. Ora al suo posto<br />
c’è la Fattoria Bong<strong>in</strong>i, con mucche da latte.<br />
Nelle ore notturne le tre mole potevano girare a pieno ritmo, <strong>per</strong>ché c’era<br />
acqua sufficiente: era il marito <strong>di</strong> Rosa che provvedeva a mac<strong>in</strong>are segale,<br />
granoturco, frumento. I sacchi venivano contrassegnati col peso del mac<strong>in</strong>ato<br />
ed il nome del proprietario e consegnati il giorno dopo. Di giorno poteva<br />
rimanere <strong>in</strong> f<strong>un</strong>zione solo <strong>un</strong>a mac<strong>in</strong>a <strong>per</strong>ché l’acqua scarseggiava. Il servizio<br />
era riservato ai contad<strong>in</strong>i <strong>di</strong> San <strong>Lorenzo</strong> che coi propri carri venivano a<br />
portare i prodotti da ridurre <strong>in</strong> far<strong>in</strong>a.<br />
L’attività del Mul<strong>in</strong>o Bricco cont<strong>in</strong>uò f<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e della guerra, dopo il 1945<br />
restò <strong>in</strong>attivo <strong>per</strong> alc<strong>un</strong>i anni, poi verso il 1960 fu venduto dai proprietari, i<br />
fratelli Bricco Giuseppe, Antonio e N<strong>in</strong>o. Quest’ultimo fratello, non aveva mai<br />
praticato l’attività familiare, lavorava <strong>in</strong> <strong>un</strong>a <strong>di</strong>tta a Nerviano sul ponte detto<br />
“del Sciatel” prospiciente il Canale Villoresi; il <strong>di</strong>rettore era <strong>di</strong> Cerano, forse<br />
amico <strong>di</strong> famiglia.<br />
La vita al mul<strong>in</strong>o era rallegrata dalle <strong>per</strong>sone che vi vivevano, c’era concor<strong>di</strong>a<br />
ed armonia; le memorie luci<strong>di</strong>ssime della signora Rosa vanno al signor<br />
Giovanni Tass<strong>in</strong> ed al signor Vittorio Moroni.<br />
Un episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> esondazione, verificatosi nel 1951, quando l’arg<strong>in</strong>e del fiume si<br />
ruppe e la furia <strong>in</strong>controllabile delle acque si scaraventò sulle cose ed <strong>in</strong>vase<br />
le case, non può essere <strong>di</strong>menticato.<br />
Vennero i pompieri e i carab<strong>in</strong>ieri; le guar<strong>di</strong>e costruirono dei <strong>per</strong>corsi con<br />
corde robuste <strong>per</strong> consentire l’evacuazione degli abitanti del mul<strong>in</strong>o. Furono<br />
tratti <strong>in</strong> salvo le donne ed i bamb<strong>in</strong>i; l’acqua <strong>in</strong> casa raggi<strong>un</strong>geva i 70<br />
centimetri, c’era anche la mamma Giovanna, che visse f<strong>in</strong>o a 86 anni!<br />
Del mul<strong>in</strong>o purtroppo non sono state conservate foto, <strong>documenti</strong> <strong>per</strong> i posteri,<br />
tutto <strong>per</strong>ò rimane impresso <strong>per</strong>ennemente nel cuore e nella mente <strong>di</strong> chi vi ha<br />
passato la vita. Rimane tuttavia il rammarico. C’era <strong>un</strong> pittore che catturava<br />
la poesia del mul<strong>in</strong>o, con le gall<strong>in</strong>e sull’aia, le oche starnazzanti e con la<br />
signora Agnese Oldani, la suocera <strong>di</strong> Felice Ferrario, che sferruzzava seduta<br />
sulla sua se<strong>di</strong>a fuori, sull’uscio <strong>di</strong> casa. Il pittore l’ha immortalata. Solo ora<br />
Rosa si rende conto dell’importanza del lavoro <strong>di</strong> quell’ artista <strong>di</strong>screto <strong>di</strong> cui<br />
non conosce neppure il nome!<br />
Ma erano tempi <strong>in</strong> cui non c’era tempo <strong>per</strong> l’arte e <strong>per</strong> la contemplazione.<br />
Spesso succede ancora la stessa cosa ai nostri giorni.<br />
La trage<strong>di</strong>a della conceria: Pur non essendo <strong>di</strong>rettamente connessa<br />
all’attività del Mul<strong>in</strong>o, piuttosto alle relazioni sociali <strong>di</strong> buon vic<strong>in</strong>ato, la<br />
signora Rosa Mezzanzanica ricorda la Conceria dei fratelli Carlo e Luigi<br />
Besana provenienti da Varese. Riaffiora la trage<strong>di</strong>a umana che co<strong>in</strong>volse le<br />
vite <strong>di</strong> <strong>un</strong>o dei proprietari, il fratello maggiore Carlo che con Giovanni<br />
Molaschi ed altri due o<strong>per</strong>ai della stessa conceria, nel tentativo <strong>di</strong>s<strong>per</strong>ato <strong>di</strong><br />
salvare <strong>un</strong>a vita, furono <strong>in</strong>trappolati dalle esalazioni velenose dei liqui<strong>di</strong><br />
chimici, che già avevano stor<strong>di</strong>to ed <strong>in</strong>ghiottito <strong>un</strong> addetto allo svuotamento<br />
della vasca, me<strong>di</strong>ante <strong>un</strong>a pompa aspiratrice. Tutto il Paese rimase sconvolto<br />
e si str<strong>in</strong>se accanto ai familiari delle vittime.<br />
La conceria rimase ancora <strong>in</strong> attività ma <strong>per</strong> poco tempo, il dolore non<br />
<strong>per</strong>mise ai Besana <strong>di</strong> cont<strong>in</strong>uare.<br />
Sezione IV - Famiglia e lavoro nel tempo<br />
209