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"Noi. Testimonianze e documenti in un libro per S. Lorenzo di ...

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controffensiva <strong>in</strong>iziata nell'ottobre 1942 e conclusasi col maggio 1943.<br />

L'8 a armata <strong>in</strong>glese del maresciallo Montgomery ad El Alame<strong>in</strong> e gli Americani<br />

<strong>di</strong> Eisenhower <strong>in</strong> Marocco e <strong>in</strong> Algeria str<strong>in</strong>gevano gli Italiani ed i Tedeschi da<br />

est ad ovest <strong>in</strong> modo da ridurli alla resa.<br />

Di fatto gli Inglesi riuscirono a travolgere le forze dell'Asse ad El Alame<strong>in</strong><br />

<strong>in</strong>calzandole poi <strong>in</strong> Cirenaica ed <strong>in</strong> Tripolitania.<br />

Il 23 gennaio 1943, caduta Tripoli, le forze italiane e tedesche nel maggio<br />

successivo furono costrette a trattare la resa.<br />

Infatti nel <strong>di</strong>ario il secondo attacco alla nave è nei pressi <strong>di</strong> Capo Bon, <strong>in</strong><br />

prossimità <strong>di</strong> T<strong>un</strong>isi. 28 bombar<strong>di</strong>eri americani gettano numerose bombe che<br />

cadono molto vic<strong>in</strong>o alla nave... ancora gli aerei scendono <strong>in</strong> picchiata...,<br />

sganciano, si rialzano, ma il bersaglio non è mai colpito, c'è Dio che ci protegge.<br />

Siamo proprio <strong>in</strong> zona <strong>di</strong> guerra ed Olga annota tutto.<br />

30 aprile 1943: T<strong>un</strong>isi è sotto i bombardamenti, l'Aquileia imbarca i feriti.<br />

Numerosi zatteroni tedeschi e molti motopescherecci italiani portano al pontile i<br />

feriti, quasi tutti sono barellati e nella maggior parte tedeschi.<br />

Il <strong>di</strong>ario si conclude con l'ottava missione, <strong>in</strong>iziata il 5 maggio 1943: la nave<br />

è ferma <strong>in</strong> vista <strong>di</strong> Capo Bon, nei pressi delle coste t<strong>un</strong>is<strong>in</strong>e, <strong>in</strong> attesa <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>i<br />

da Roma.<br />

La nave subisce la <strong>per</strong>quisizione degli Inglesi l’8 maggio 1943, con l'ord<strong>in</strong>e<br />

<strong>per</strong>entorio <strong>di</strong> sospendere ogni azione <strong>di</strong> soccorso e rientrare <strong>in</strong> patria.<br />

...la nave bianca è costretta a riprendere la rotta verso la costa italiana col carico<br />

non completo, mentre il pensiero <strong>di</strong> tutti è rivolto verso i tanti che ancora erano<br />

rimasti sulla spiaggia <strong>di</strong> Kelibia e che vedono allontanarsi, ben illum<strong>in</strong>ata nei suoi<br />

colori <strong>di</strong> neutralità, quella che <strong>per</strong> loro era stata <strong>un</strong>a grande luce <strong>di</strong> s<strong>per</strong>anza, tolta<br />

bruscamente dalla cattiveria dell'uomo.<br />

A Napoli, giovedì 13 maggio 1943 alle ore 13,30, term<strong>in</strong>a il servizio della<br />

croceross<strong>in</strong>a Olga Grimi.<br />

La Campagna <strong>di</strong> Russia<br />

Veniamo ora alla Campagna <strong>di</strong> Russia: sono tre le testimonianze che si<br />

riportano, quelle <strong>di</strong> Giovanni Musazzi, <strong>di</strong> Arturo Colombo e dei fratelli Olivares<br />

che narrano la mancata partenza del padre Dante <strong>per</strong> la Russia.<br />

Giovanni Musazzi, era ra<strong>di</strong>otelegrafista sul me<strong>di</strong>o fronte del Don mentre<br />

Arturo Colombo era armaiolo <strong>in</strong> prima l<strong>in</strong>ea sul Don.<br />

Sono momenti <strong>di</strong> storia documentata dai loro occhi e dai loro cuori, <strong>in</strong>fatti non<br />

si limitano a descrivere gli attacchi, le battaglie, le ritirate, la prigionia, ma<br />

restituiscono attimi <strong>di</strong> umanità e svelano i sentimenti più puri e più belli<br />

dell'uomo che sta servendo la propria Patria, lontano migliaia <strong>di</strong> chilometri<br />

dalla propria terra e dal proprio paese e senza capire bene il senso della<br />

guerra, sostenuti da <strong>un</strong>a sola s<strong>per</strong>anza: tornare a casa.<br />

Da “Il peso dello za<strong>in</strong>o” <strong>di</strong> G. Bedeschi: ...Dalle lontane nevi dell'Ucra<strong>in</strong>a, l<strong>un</strong>go<br />

i b<strong>in</strong>ari <strong>di</strong> mezza Europa, nelle tradotte, nei convogli, nei carri merci, nei treni<br />

ospedali, giù verso il Brennero e Tarvisio, <strong>in</strong> quella primavera 1943 i sopravvissuti<br />

<strong>di</strong> ciò che era stata l'Armata Italiana <strong>in</strong> Russia raggi<strong>un</strong>sero l'Italia.<br />

Meno i prigionieri, s'<strong>in</strong>tende, rimasti <strong>in</strong> mano ai soldati russi.<br />

138 Sezione III - San <strong>Lorenzo</strong> e la storia d’Italia 1915-1945

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