"Noi. Testimonianze e documenti in un libro per S. Lorenzo di ...
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accanto a <strong>un</strong> soldato ferito alla gamba destra; era stato imbarcato <strong>in</strong> <strong>un</strong>o dei<br />
porti toccati dalla seconda missione <strong>in</strong> Dalmazia, a Mel<strong>in</strong>e <strong>di</strong> Cattaro, con l'arto<br />
steccato col suo stesso fucile e legato con la c<strong>in</strong>tura dei suoi pantaloni.<br />
Il poveretto moriva. Olga si <strong>in</strong>g<strong>in</strong>occhia vic<strong>in</strong>o al corpo <strong>in</strong>erte e piange.<br />
E al cappellano militare che dapprima la prega e poi le ord<strong>in</strong>a <strong>di</strong> andare <strong>in</strong><br />
reparto <strong>per</strong>ché: i vivi hanno bisogno <strong>di</strong> lei, non i morti risponde che deve<br />
sostituire la sua mamma che certamente non l'avrebbe lasciato solo.<br />
...il carico è molto doloroso... c'erano alc<strong>un</strong>i con amputate le braccia e con vaste<br />
cancrene, altri avevano ferite molto ampie sul corpo, alle braccia, alle gambe, alla<br />
testa, <strong>un</strong>o aveva <strong>un</strong>a vasta ferita <strong>in</strong> faccia con la bocca e il naso completamente<br />
a<strong>per</strong>ti, non sapeva parlare, da pr<strong>in</strong>cipio scriveva su <strong>un</strong> foglio quello che voleva, ma<br />
poi sono riuscita a capirlo e solo io lo curavo con frequenti lavature <strong>in</strong> quella cavità<br />
che era spaventosa e gli dovevo dare il cibo sempre preparato <strong>in</strong> forma liquida, <strong>in</strong><br />
quanto non aveva più denti, palato e gli mancava anche <strong>un</strong> pezzo <strong>di</strong> l<strong>in</strong>gua.<br />
Dovevo stargli molto vic<strong>in</strong>o <strong>per</strong>ché era abbattuto vedendosi <strong>in</strong> questo stato e<br />
soprattutto preoccupato <strong>per</strong> i suoi genitori, cosa avrebbero provato nel vederselo<br />
ritornare <strong>in</strong> quelle con<strong>di</strong>zioni. Lo <strong>in</strong>coraggiavo <strong>di</strong>cendogli <strong>di</strong> avere fiducia che <strong>in</strong><br />
qualche buon ospedale ben attrezzato <strong>in</strong> Patria, avrebbero provveduto con <strong>un</strong>a<br />
buona plastica, e questo gli auguravo s<strong>in</strong>ceramente come sorella.<br />
Un altro, durante la navigazione, senza alc<strong>un</strong>a s<strong>per</strong>anza <strong>di</strong> riportarlo vivo <strong>in</strong> patria<br />
<strong>in</strong>vece l'abbiamo sbarcato vivo sia pure sempre grave, è stato o<strong>per</strong>ato al cranio <strong>per</strong><br />
togliere <strong>un</strong>a scheggia <strong>di</strong> granata che gli era penetrata nella testa.<br />
Il cappellano militare si era ass<strong>un</strong>to <strong>per</strong>sonalmente la responsabilità <strong>di</strong> questo<br />
<strong>di</strong>fficile <strong>in</strong>tervento, anche <strong>per</strong>ché l'o<strong>per</strong>azione è stata eseguita durante la<br />
navigazione, mentre la nave era <strong>in</strong> movimento <strong>per</strong>ciò senza alc<strong>un</strong>a stabilità.<br />
Il carico dei soldati è stato molto doloroso, tutti avevano bisogno <strong>di</strong> tutto,<br />
me<strong>di</strong>cazioni, <strong>in</strong>iezioni, cambio <strong>di</strong> biancheria, alc<strong>un</strong>i dovevano essere anche<br />
imboccati; andavo <strong>in</strong> reparto prima delle ore otto f<strong>in</strong>o alle ore do<strong>di</strong>ci, dalle<br />
quattor<strong>di</strong>ci alle venti, ritornavo anche dopo cena <strong>per</strong> vedere se avevano bisogno <strong>di</strong><br />
qualcosa, <strong>per</strong> sistemarli <strong>per</strong> la notte.<br />
Mi coricavo molto tar<strong>di</strong>, stanca fisicamente ma contenta <strong>per</strong> aver aiutato nel<br />
migliore dei mo<strong>di</strong> i militari feriti che avevo nel mio reparto.<br />
Su <strong>un</strong> quadernetto segnavo a mano a mano i nomi dei soldati che venivano ricoverati<br />
e visitati dal me<strong>di</strong>co: il nom<strong>in</strong>ativo, la <strong>di</strong>agnosi, il giorno e il luogo dell'imbarco, la<br />
tem<strong>per</strong>atura, le pulsazioni, le me<strong>di</strong>cazioni, la terapia e la <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> ciasc<strong>un</strong>o. Sono<br />
andati <strong>per</strong>si questi quaderni, non so <strong>per</strong> quale motivo, mi è rimasto solo quello<br />
relativo all'imbarco fatto a Zara il giorno 3 marzo e questi sono i loro nom<strong>in</strong>ativi...<br />
E non mancano eccezionali doti <strong>di</strong> coraggio e alta professionalità, come ad<br />
esempio quando nella notte <strong>di</strong> l<strong>un</strong>edì 16 marzo 1943, con la nave <strong>in</strong><br />
movimento, assiste il professor Gaetano Guerrieri, costretto ad amputare la<br />
gamba maciullata <strong>di</strong> <strong>un</strong> militare imbarcato a Samo durante la terza Missione.<br />
Per tutta la mia vita non <strong>di</strong>menticherò mai quello che ho visto e quello che ho provato<br />
<strong>in</strong> questa occasione.<br />
A prima vista <strong>per</strong> le conseguenze dell'<strong>in</strong>cidente, il me<strong>di</strong>co ha pron<strong>un</strong>ciato la pesante<br />
sentenza, e poi rivoltosi a me <strong>di</strong>ce: «Si sente, sorella, <strong>di</strong> stare qui ad aiutare nell'<br />
<strong>in</strong>tervento sorreggendo la gamba?»<br />
Non avevo mai visto fare tale o<strong>per</strong>azione, immag<strong>in</strong>avo qualche cosa ma non sapevo<br />
nulla <strong>di</strong> preciso. Rispondo sì con fermezza, pienamente cosciente che il mio dovere<br />
era stare lì a tutti i costi, qualsiasi conseguenza ne avessi avuto, <strong>per</strong>ché mi rendevo<br />
conto che era necessaria la mia collaborazione, non essendo la piccola sala<br />
Sezione III - San <strong>Lorenzo</strong> e la storia d’Italia 1915-1945<br />
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