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"Noi. Testimonianze e documenti in un libro per S. Lorenzo di ...

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p<strong>un</strong>ti della costruzione: Trattoria del Leon d’Oro, alloggio e stallazzo.<br />

E qui si ri<strong>un</strong>ivano, provenienti da Milano e da altri grossi centri vic<strong>in</strong>i con i<br />

loro calessi, i Nobili <strong>per</strong> le gare <strong>di</strong> tiro al piattello.<br />

La località, come del resto tutta la <strong>per</strong>iferia <strong>di</strong> Milano e tutte le <strong>per</strong>iferie delle<br />

gran<strong>di</strong> città, costituiva l’orto e, <strong>in</strong> particolare S. <strong>Lorenzo</strong>, manteneva la<br />

caratteristica <strong>di</strong> abbondante produttore dei r<strong>in</strong>omati e ricercati asparagi. La<br />

Trattoria fu <strong>per</strong>ciò luogo <strong>di</strong> ritrovo degli amanti <strong>di</strong> detta verdura ed <strong>in</strong> seguito,<br />

anche <strong>in</strong> mancanza, ritrovo <strong>per</strong> pranzi e cene con i prodotti e i piatti<br />

caratteristici della zona.<br />

L’e<strong>di</strong>ficio costituente la trattoria aveva alc<strong>un</strong>e caratteristiche strutturali<br />

veramente particolari, ai due piani fuori terra <strong>per</strong> il negozio e i saloni ed il<br />

primo piano <strong>per</strong> gli alloggi, corrispondevano ben tre piani <strong>di</strong> cant<strong>in</strong>a sottoterra<br />

particolarmente adatte alla conservazione delle bevande, si può <strong>di</strong>re che ogni<br />

piano con <strong>un</strong> proprio grado, costante, ben esposto a Nord era adatto <strong>per</strong> i v<strong>in</strong>i<br />

rossi, le acque, le birre, i v<strong>in</strong>i bianchi ed i liquori; il terzo piano sottoterra a<br />

forma cil<strong>in</strong>drica eseguito con mattoni a vista sigillati a calce costituiva la così<br />

detta ghiacciaia che, riempita <strong>di</strong> neve d’<strong>in</strong>verno, ben stipata, manteneva <strong>un</strong>a<br />

tem<strong>per</strong>atura tendente allo zero f<strong>in</strong>o all’estate e proseguiva con il mantenimento<br />

della tem<strong>per</strong>atura molto bassa, <strong>per</strong> effetto della evaporazione/traspirazione<br />

verso l’alto della umi<strong>di</strong>tà residua, f<strong>in</strong>o a riprendere il ciclo.<br />

La costruzione ancora nei primi anni quaranta e <strong>per</strong> almeno altri venti anni<br />

mantenne queste caratteristiche <strong>di</strong>mensionali, costituta da <strong>un</strong> corpo pr<strong>in</strong>cipale<br />

a<strong>di</strong>bito alla trattoria, adatto <strong>per</strong> pranzi numerosi all’<strong>in</strong>terno e all’a<strong>per</strong>to; gli<br />

amplissimi spazi esterni erano molto ben attrezzati ma, soprattutto,<br />

particolarmente freschi, ombreggiati e ricchi <strong>di</strong> piante autoctone secolari e ben<br />

curate. Ancora esistente, anche se non più f<strong>un</strong>zionante <strong>per</strong> l’uso orig<strong>in</strong>ario, lo<br />

stallazzo, ancora qualche volta usato <strong>per</strong> il riposo delle greggi <strong>in</strong> migrazione,<br />

sempre più rare, annuali, con i pastori bergamaschi svernanti nei campi <strong>di</strong><br />

pianura prima <strong>di</strong> salire le montagne <strong>in</strong> estate. Il curioso particolare nella<br />

memoria <strong>di</strong> chi ha abitato questa trattoria è il rituale della tosatura delle<br />

pecore a primavera prima della partenza <strong>per</strong> gli alpeggi. La tosatura avveniva<br />

con gran<strong>di</strong> e taglienti forbici e non risparmiava gli agnelli cuccioli;<br />

l’o<strong>per</strong>azione si concludeva con la ven<strong>di</strong>ta al mercato della lana grezza.<br />

Occorre anche ricordare che dagli anni venti, S. <strong>Lorenzo</strong> era <strong>di</strong>ventato stazione<br />

<strong>di</strong> sosta <strong>di</strong> <strong>un</strong> collegamento ferroviario tra Milano e due com<strong>un</strong>i della Prov<strong>in</strong>cia<br />

<strong>di</strong> Varese, Lonate Pozzolo e Cassano Magnago. Questa l<strong>in</strong>ea ferroviaria<br />

chiamata com<strong>un</strong>emente tramviaria, <strong>per</strong>ché a scartamento ridotto, si<br />

<strong>un</strong>iformava alle l<strong>in</strong>ee della città <strong>di</strong> Milano, tant’è che la stazione d’arrivo e<br />

partenza era nel cuore della città. Questo collegamento fu fondamentale <strong>per</strong> il<br />

mantenimento dei rapporti con la città <strong>di</strong> Milano e fu anche fondamentale <strong>per</strong><br />

i trasferimenti <strong>di</strong> merci città <strong>per</strong>iferia e viceversa; fu completamente elim<strong>in</strong>ato<br />

tale servizio ai primi anni sessanta e sostituito con l<strong>in</strong>ee <strong>di</strong> autobus <strong>per</strong> il<br />

medesimo <strong>per</strong>corso.<br />

Quando la Famiglia Castol<strong>di</strong> rilevò la gestione della trattoria nel 1943, <strong>in</strong><br />

epoca <strong>di</strong> guerra, mo<strong>di</strong>ficò, secondo l’andamento dei tempi, alc<strong>un</strong>e<br />

caratteristiche, apportando anche qualche novità s<strong>per</strong>imentata<br />

precedentemente. Il Titolare Castol<strong>di</strong> Luigi detto Nando <strong>per</strong> abbreviazione del<br />

secondo nome, aveva già svolto questa attività nel Com<strong>un</strong>e <strong>di</strong> Busto Garolfo e<br />

nella frazione (allora), poi com<strong>un</strong>e, <strong>di</strong> Villa Cortese. Com<strong>un</strong>i certamente più<br />

numerosi <strong>di</strong> abitanti e, <strong>in</strong> particolare, molto <strong>in</strong>dustrializzati, e più attrezzati <strong>di</strong><br />

qualche novità.<br />

214 Sezione IV - Famiglia e lavoro nel tempo

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