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"Noi. Testimonianze e documenti in un libro per S. Lorenzo di ...

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Di questa trattoria, gestita dalla famiglia Castol<strong>di</strong> dal 1943 al 1970, si possono<br />

ricordare <strong>per</strong>sonaggi e fatti significativi, alc<strong>un</strong>i si possono def<strong>in</strong>ire ad<strong>di</strong>rittura<br />

essenziali <strong>per</strong> il dest<strong>in</strong>o della piccola com<strong>un</strong>ità.<br />

Quello dei tedeschi <strong>in</strong> ritirata. Fu nell’aprile del ’45 che il Partigiano<br />

Giuseppe Carugo detto “Maresciallo” cercò <strong>di</strong> colpire la colonna con <strong>un</strong>a<br />

bomba a mano dal tetto della Trattoria e fu <strong>in</strong> quell’occasione che il Nando<br />

fermò il gesto sconsiderato ed esuberante, scongiurando l’<strong>in</strong>evitabile<br />

rappresaglia tedesca. In quell’occasione ma, occorre precisare, solo contro le<br />

retrovie della colonna, anche l’onestissimo compagno com<strong>un</strong>ista D<strong>in</strong>o Tass<strong>in</strong><br />

(meccanico veneto emigrato <strong>in</strong> S. <strong>Lorenzo</strong>), sparò qualche colpo <strong>di</strong> fucile, con<br />

poco effetto, nel tentativo <strong>di</strong> contribuire <strong>in</strong> modo <strong>per</strong>sonale alla f<strong>in</strong>e della<br />

guerra.<br />

Incidenti ferroviari e stradali. Molti furono gli <strong>in</strong>cidenti <strong>di</strong> cui fu testimone<br />

la famiglia e luogo <strong>di</strong> primo pronto soccorso la Trattoria. Ci furono morti e<br />

mutilati <strong>per</strong> alc<strong>un</strong>e ragioni che sarebbe bene ricordare. Quelli del tram <strong>in</strong><br />

particolare quasi sempre allo stesso p<strong>un</strong>to, dalla strada proveniente da<br />

Cantalupo che, <strong>in</strong>crociando i b<strong>in</strong>ari, senza visuali a destra e s<strong>in</strong>istra <strong>per</strong><br />

mancanza <strong>di</strong> segnali l<strong>un</strong>go la strada e a volte <strong>per</strong> mancanza dei fischi del<br />

mezzo <strong>in</strong> arrivo favorivano <strong>in</strong>cidenti altrimenti evitabili; altre cause potevano<br />

essere, all’epoca, il <strong>di</strong>ffuso vizio del bere alcoolici e <strong>di</strong> circolazione con mezzi<br />

decisamente <strong>per</strong>denti come le biciclette.<br />

L’<strong>in</strong>cidente più clamoroso <strong>per</strong> immag<strong>in</strong>e ma, <strong>per</strong> fort<strong>un</strong>a, con conseguenze<br />

meno <strong>di</strong>sastrose rispetto al danno, fu quando il 25 aprile 1959 l’autobus della<br />

STIE proveniente da Legnano carico <strong>di</strong> visitatori della Fiera <strong>di</strong> Milano,<br />

sbandando <strong>per</strong> cause mai accertate piombò con grande violenza contro la<br />

Sezione IV - Famiglia e lavoro nel tempo<br />

La trattoria Castol<strong>di</strong> dopo l’<strong>in</strong>cidente del 25 aprile 1959<br />

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