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Indice - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia ...

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G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2006; 28:3, Suppl 101<br />

www.gimle.fsm.it<br />

Questo lavoro, svolto in collaborazione tra il Servizio <strong>di</strong> Emergenza<br />

ARES 118 <strong>ed</strong> il Servizio <strong>di</strong> Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti <strong>di</strong> <strong>Lavoro</strong><br />

<strong>del</strong>la ASL, ha avuto lo scopo <strong>di</strong> verificare lo stato <strong>di</strong> applicazione <strong>del</strong><br />

D.M. 388/03 sul territorio <strong>di</strong> un Distretto <strong>del</strong>la ASL <strong>di</strong> Frosinone al fine <strong>di</strong><br />

pre<strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> concerto con il 118 gli eventuali interventi <strong>di</strong> integrazione.<br />

MATERIALI E METODI<br />

È stata realizzata una apposita sch<strong>ed</strong>a prendendo spunto dal documento<br />

recentemente approvato dal Comitato Tecnico <strong>del</strong>la Conferenza<br />

Stato-Regioni, rielaborato in base alla tipicità <strong>del</strong>le aziende insistenti sul<br />

territorio <strong>ed</strong> alla peculiarità dei dati che si è deciso <strong>di</strong> raccogliere. La<br />

sch<strong>ed</strong>a risulta costituita da 6 sezioni: 1) dati identificativi <strong>del</strong>l’azienda; 2)<br />

classificazione secondo il D.M.388/03; 3) descrizione <strong>del</strong>l’attività svolta;<br />

4) infortuni occorsi nel triennio 2003-2005 e tipologia <strong>del</strong>l’evento; 5) organizzazione<br />

<strong>del</strong> pronto soccorso; 6) agenti chimici utilizzati nel ciclo<br />

produttivo. Inoltre sono richiesti dati sulla presenza <strong>del</strong>le sch<strong>ed</strong>e <strong>di</strong> sicurezza<br />

e sulla <strong>di</strong>sponibilità o meno <strong>di</strong> un data-base elettronico riportante<br />

l’elenco dei prodotti utilizzati e le misure <strong>di</strong> emergenza da attuare in caso<br />

<strong>di</strong> incidente, nominativi e recapiti degli addetti al pronto soccorso e dati<br />

sui mezzi <strong>di</strong> comunicazione utilizzati per l’emergenza sanitaria.<br />

La sch<strong>ed</strong>a così elaborata è stata trasmessa nel periodo gennaio-marzo<br />

2006 alle 24 aziende a più elevato rischio insistenti sul territorio <strong>del</strong> Distretto<br />

B <strong>del</strong>la ASL selezionate: a) in base alle comunicazioni ricevute in<br />

relazione alla classificazione in gruppo A; b) <strong>del</strong> numero degli infortuni<br />

rilevati sulla base dei dati INAIL <strong>del</strong> 2003; c) <strong>del</strong>l’appartenenza all’elenco<br />

aziende a rischio <strong>di</strong> incidente rilevante (D.Lgs. 334/99) sul territorio<br />

<strong>di</strong> competenza che, nonostante l’obbligo <strong>di</strong> notifica, non avevano comunicato<br />

la categoria <strong>di</strong> appartenenza.<br />

I dati sono stati tabulati <strong>ed</strong> analizzati utilizzando apposito software <strong>di</strong><br />

calcolo.<br />

RISULTATI<br />

Al 31/03/06 sono pervenute 11 sch<strong>ed</strong>e (il 45,8% <strong>del</strong>le sch<strong>ed</strong>e inviate).<br />

Classificazione aziende. Delle 11 aziende che hanno inviato le informazioni<br />

richieste, 7 appartengono al gruppo A (63,6%), mentre le altre 4<br />

(36,4%) al gruppo B.<br />

Infortuni. La <strong>di</strong>stribuzione degli infortuni relativi al triennio, riportata,<br />

complessivamente, dalle 11 aziende, ha mostrato un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> frequenza<br />

compreso tra 37 e 45 con netta prevalenza <strong>del</strong>la tipologia traumatica.<br />

Nell’intero triennio sono stati registrati 9 casi <strong>di</strong> ustione e in 1<br />

caso <strong>di</strong> causticazione. La <strong>di</strong>stribuzione degli infortuni per tipologia <strong>di</strong><br />

evento mostra come oltre 1/3 degli eventi (39,6%) sono stati caratterizzati<br />

da traumi, nell’1,7% dei casi si è trattato <strong>di</strong> ustioni, nello 0,2% <strong>di</strong><br />

contatto con caustici e nel 4,5% <strong>di</strong> infortuni <strong>di</strong> altra natura (iperemia congiuntivele,<br />

abrasioni corneali, ecc.).<br />

Organizzazione <strong>del</strong> pronto soccorso. Tutte le aziende hanno r<strong>ed</strong>atto<br />

un piano <strong>di</strong> pronto soccorso aziendale; in tali aziende sono stati designati<br />

me<strong>di</strong>amente 8 addetti al pronto soccorso per ogni 100 <strong>di</strong>pendenti, con un<br />

range compreso tra 4 e 20 lavoratori designati per ogni 100 <strong>di</strong>pendenti.<br />

DISCUSSIONE<br />

Dai risultati <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o eseguito attraverso la raccolta, la tabulazione<br />

e l’analisi dei dati ricavati dalle sch<strong>ed</strong>e <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> informazioni<br />

pervenute dalle aziende <strong>di</strong> competenza <strong>di</strong> uno dei Distretti a maggior vocazione<br />

industriale <strong>del</strong>la ASL <strong>di</strong> Frosinone, si evincono elementi <strong>di</strong> grande<br />

interesse utili a verificare lo stato <strong>di</strong> applicazione <strong>del</strong> D.M. 388/03 e a pre<strong>di</strong>sporre,<br />

insieme al sistema <strong>di</strong> emergenza <strong>del</strong> servizio sanitario nazionale,<br />

gli interventi <strong>di</strong> integrazione a quanto già previsto dalla norma.<br />

La prima osservazione che può essere tratta da una analisi descrittiva<br />

dei dati è che <strong>del</strong>le 24 sch<strong>ed</strong>e trasmesse ad altrettante aziende selezionate<br />

nei mo<strong>di</strong> riportati nei materiali e meto<strong>di</strong>, ne sono pervenute 11 (il 45,8%<br />

<strong>di</strong> tutte le sch<strong>ed</strong>e inviate), in buona parte provenienti da aziende appartenenti<br />

al gruppo A. Le aziende che hanno partecipato all’indagine hanno<br />

inoltre mostrato una <strong>di</strong>screta attenzione alle tematiche <strong>del</strong> pronto soccorso<br />

aziendale, considerato che in tutti i casi avevano r<strong>ed</strong>atto il piano <strong>di</strong><br />

pronto soccorso e designato un numero <strong>di</strong> lavoratori sufficiente a garantire<br />

la prima gestione <strong>del</strong>l’emergenza sanitaria.<br />

Dall’attenta analisi <strong>del</strong> dato sulla <strong>di</strong>stribuzione degli infortuni relativi<br />

al triennio e riportati complessivamente dalle 11 aziende, è emersa una<br />

maggiore prevalenza degli infortuni nell’anno 2004 (n. 254 infortuni),<br />

mentre negli anni 2003 e 2005 sono stati riferiti rispettivamente 239 e 180<br />

infortuni. Per quanto riguarda la <strong>di</strong>stribuzione degli infortuni relativi al<br />

triennio per tipologia <strong>di</strong> evento, si è trattato nella maggior parte dei casi<br />

<strong>di</strong> eventi traumatici o <strong>di</strong> altro (ad es. iperemia congiuntivale, abrasioni<br />

corneali ecc.), solo in 9 casi nell’intero triennio si è trattato, invece <strong>di</strong><br />

ustione e in 1 caso <strong>di</strong> causticazione.<br />

Lo strumento utilizzato, per quanto spalmato su un campione <strong>di</strong><br />

aziende ancora numericamente modesto, si è dunque <strong>di</strong>mostrato utile per<br />

la più specifica conoscenza <strong>del</strong>le realtà esaminate ai fini <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> implementare<br />

i servizi <strong>di</strong> pronto soccorso aziendale. Saranno infatti oggetto<br />

<strong>di</strong> ulteriore approfon<strong>di</strong>mento quelle aziende con elevato in<strong>di</strong>ce infortunistico<br />

traumatico e quelle in cui il numero dei lavoratori designati è sembrato<br />

esiguo in base alle proposte presenti in letteratura (Coor<strong>di</strong>namento<br />

interregionale, 2005, Sacco et al., 2004, 2005).<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1) Coor<strong>di</strong>namento Interregionale <strong>del</strong>la Prevenzione nei luoghi <strong>di</strong> lavoro:<br />

Primi in<strong>di</strong>rizzi applicativi sul Decreto Ministeriale 15 luglio<br />

2003 n. 388. Documento preliminare. S<strong>ed</strong>uta <strong>del</strong> Comitato Tecnico<br />

in data 10 gennaio 2005.<br />

2) Oleari F, Patacchia L. Il Decreto sul pronto soccorso in azienda. Art.<br />

15 <strong>del</strong> D.Lgs. 626/94 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni. Fogli d’Informazione<br />

ISPESL, 2000; 4: 61-68.<br />

3) Sacco A, Ciavarella M. Manuale <strong>di</strong> primo soccorso nei luoghi <strong>di</strong> lavoro.<br />

Guida per gli addetti al primo soccorso secondo il Decreto n.<br />

388 <strong>del</strong> 15/07/03. EPC Libri, Roma 2004; (pp. 226).<br />

4) Sacco A, Ciavarella M, Monteforte G, De Santis A. Luci <strong>ed</strong> ombre<br />

<strong>del</strong> regolamento sulla organizzazione <strong>del</strong> pronto soccorso in azienda.<br />

M<strong>ed</strong> Lav, 2004; 95(2): 161-163.<br />

5) Sacco A, Ciavarella M, Trevisan A, Monteforte G, De Santis A. I requisiti<br />

per i formatori dei lavoratori designati al primo soccorso<br />

aziendale. M<strong>ed</strong> Lav, 2005; 96(5): 403-408.<br />

P-06<br />

RICONOSCIMENTO GIURIDICO E STANDARD DI TUTELA<br />

PER GLI OPERATORI SUBACQUEI IN AMBITO EUROPEO<br />

V. Anzelmo1 , P. Giovagnoli2 , P. Giovagnoli3 , D. Staiti1 , P. Bianco4 1 Istituto Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>; Università Cattolica S. Cuore,<br />

L.go A. Gemelli, 8 - 00168 Roma<br />

2 Membro EDTC, Ministero <strong>del</strong>la Salute, V.le <strong>del</strong>la Letteratura, 4<br />

- 00100 Roma<br />

3 Sanità Marittima <strong>di</strong> Roma-Fiumicino, Ministero <strong>del</strong>la Salute,<br />

V.le <strong>del</strong>la Letteratura, 4 - 00100 Roma<br />

4 Servizio Sanitario RAI Ra<strong>di</strong>otelevisione Italiana, V.le Mazzini, 14<br />

- 00195 Roma<br />

Corrispondenza: D. Staiti - Istituto Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>, Università<br />

Cattolica S. Cuore, L.go A. Gemelli, 8 - 00168 Roma, Italy<br />

- E-mail: d.staiti@rm.unicatt.it<br />

EUROPEAN REGULATION AND MEDICAL STANDARD<br />

FOR WORKING DIVERS<br />

Key words: operatori subacquei professionali, standard <strong>di</strong> tutela,<br />

normativa europea, working <strong>di</strong>vers, me<strong>di</strong>cal standard, european<br />

regulation.<br />

ABSTRACT. It has been made the recognition of the working <strong>di</strong>vers<br />

of the two categories protect<strong>ed</strong> from the Italian law, using the registers<br />

of the local “Autorità Marittime”. 1255 working <strong>di</strong>vers point<strong>ed</strong> out;<br />

to them it’s possible to add other 600 working <strong>di</strong>vers of the industrial<br />

and commercial area, focus<strong>ed</strong> by the italian member during the EDTC<br />

annual meeting (2005). Not available data referring to the other <strong>di</strong>ver<br />

job profile like archeologists, scientific researchers. It’s necessary<br />

to promote laws to regulate all the working <strong>di</strong>ver activities, with<br />

technical and me<strong>di</strong>cal standard for the health protection.<br />

INTRODUZIONE<br />

L’attività lavorativa subacquea in Italia è stata per anni tutelata dal<br />

DM <strong>del</strong> 13 gennaio 1979, che riguardava la categoria dei sommozzatori<br />

in servizio locale, e dal DM <strong>del</strong> 20 ottobre 1986 con il quale si tutelavano<br />

i pescatori subacquei professionisti. Le altre categorie <strong>di</strong> operatori subac-

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