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Indice - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia ...

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G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2006; 28:3, Suppl 57<br />

www.gimle.fsm.it<br />

III SESSIONE<br />

PROTOCOLLI DI SORVEGLIANZA SANITARIA<br />

P-01<br />

ALCOL E LAVORO: UNO STUDIO ESPLORATIVO<br />

L. Vimercati1 , A. Lo Izzo1 , V. Carbonara2 , T. Simone2 ,<br />

M.T. Salerno2 , G. Assennato1 1 Sezione <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> “Ramazzini” <strong>del</strong> Di.M.I.M.P.<br />

<strong>del</strong>l’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bari<br />

2 Unità <strong>di</strong> Alcologia <strong>del</strong>l’Unità Operativa <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Interna<br />

“A. Murri” <strong>del</strong>l’Università <strong>di</strong> Bari - Facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia,<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bari Policlinico, Piazza G. Cesare, 11<br />

- 70124 Bari<br />

Corrispondenza: Luigi Vimercati - Dip. <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Interna<br />

e Me<strong>di</strong>cina Pubblica, Sez. <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> B. Ramazzini<br />

- Facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bari,<br />

Policlinico, Piazza G. Cesare, 11 - 70124 Bari, Italy - Tel. 080-5478256,<br />

Fax 080-5478370, E-mail: l.vimercati@m<strong>ed</strong>lav.uniba.i<br />

ALCOHOL AND WORK: AN EXPLORATIVE STUDY<br />

Key words: alcohol, work, job fitness.<br />

ABSTRACT. Alcohol abuse at workplaces in Italy is likely<br />

underestimat<strong>ed</strong>, due to the fact that only few data are available.<br />

This phenomenon is <strong>di</strong>fficult to describe because of the limit<strong>ed</strong><br />

information and the lack of validat<strong>ed</strong> methods of data collection.<br />

On their basis we perform<strong>ed</strong> a survey, using the data collect<strong>ed</strong> by<br />

the Alcohol Unit of Internal Me<strong>di</strong>cine of the Bari University, to assess<br />

the prevalence of alcohol-ad<strong>di</strong>ction in <strong>di</strong>fferent economic activities,<br />

as cathegoriz<strong>ed</strong> accor<strong>di</strong>ng to ATECO 91 classification.<br />

In the stu<strong>di</strong><strong>ed</strong> sample, the most numerous group was rapresent<strong>ed</strong><br />

by unemploy<strong>ed</strong> (19.9%). Among workers, the buil<strong>di</strong>ng industry show<strong>ed</strong><br />

a prevalence data (7.7%) which is comparable to the result of the<br />

Public Administration (7.4%).<br />

This work suggests the ne<strong>ed</strong> to set up a national surveillance system,<br />

bas<strong>ed</strong> on validat<strong>ed</strong> methods for data collection, that would eventually<br />

result to an useful tool for those in charge of the prevention of alcoholrelat<strong>ed</strong><br />

risk.<br />

INTRODUZIONE<br />

Il problema <strong>del</strong>l’uso <strong>di</strong> alcolici in ambito lavorativo è <strong>di</strong> certo sottostimato,<br />

sia per l’assenza <strong>di</strong> un monitoraggio sull’effettivo impatto <strong>di</strong><br />

questa abitu<strong>di</strong>ne voluttuaria nei luoghi <strong>di</strong> lavoro sia per una scarsa attenzione<br />

prestata dai me<strong>di</strong>ci competenti ad indagare il fenomeno. Secondo<br />

l’Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale <strong>del</strong>la Sanità (OMS) oltre il 10% degli infortuni<br />

sul lavoro può trovare un’interpretazione eziologica nell’uso <strong>di</strong> bevande<br />

alcoliche. L’assenza <strong>di</strong> dati su eventuali eventi infortunistici connessi<br />

all’uso <strong>di</strong> bevande alcoliche è oltremodo sorprendente se si considerano<br />

i principi ispiratori <strong>del</strong> D.Lgs. 626/94, che attribuiscono ai datori<br />

<strong>di</strong> lavoro un ruolo prioritario nell’informazione e sensibilizzazione dei lavoratori<br />

sui rischi lavorativi intesi in senso lato, non necessariamente<br />

strettamente connessi agli xenobiotici utilizzati nel ciclo produttivo.<br />

MATERIALI E METODI<br />

Nella presente indagine abbiamo voluto esplorare la possibilità <strong>di</strong><br />

utilizzare le cartelle cliniche <strong>del</strong>l’Unità <strong>di</strong> Alcologia <strong>del</strong>l’Unità Operativa<br />

<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Interna “A. Murri” per stimare eventuali <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> prevalenza<br />

<strong>del</strong>l’alcol-<strong>di</strong>pendenza in riferimento alle <strong>di</strong>verse attività economiche.<br />

In particolare, abbiamo esaminato 311 cartelle cliniche registrate<br />

presso l’Ambulatorio <strong>di</strong> Alcologia in riferimento ai casi pervenuti all’osservazione<br />

<strong>del</strong> Centro negli anni 2000-2005. È stata operata la co<strong>di</strong>fica<br />

<strong>del</strong>la professione riportata in anamnesi, utilizzando la Classificazione<br />

<strong>del</strong>le attività economiche ATECO 91 (1° livello - 17 voci) al fine <strong>di</strong> rendere<br />

comparabili i dati ottenuti con altri stu<strong>di</strong> simili (Tabella I).<br />

Tabella I<br />

ATTIVITÀ ECONOMICA (Classificazione ATECO 91) N %<br />

<strong>di</strong>soccupato 62 19,9%<br />

G - Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione<br />

<strong>di</strong> auto, moto e <strong>di</strong> beni personali e per la casa 34 10,9%<br />

casalinga 32 10,3%<br />

F - Costruzioni 24 7,7%<br />

D - Attività manufatturiere 23 7,4%<br />

L - Pubblica amministrazione e <strong>di</strong>fesa 23 7,4%<br />

pensionato 17 5,5%<br />

H - Alberghi e ristoranti<br />

K - attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca,<br />

16 5,1%<br />

altre attività impren<strong>di</strong>toriali e professionali 16 5,1%<br />

A - Agricoltura, caccia e silvicoltura 14 4,5%<br />

I - Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 13 4,2%<br />

N - Sanità e altri servizi sociali 8 2,6%<br />

M - Istruzione 6 1,9%<br />

P - sevizi domestici presso famiglie e convivenze 6 1,9%<br />

O - Altri servizi pubblici, sociali e personali 5 1,6%<br />

Invalido 4 1,3%<br />

J - Interme<strong>di</strong>azione monetaria e finanziaria 4 1,3%<br />

B - Pesca 2 0,6%<br />

Studente 2 0,6%<br />

TOTALE 311 100%<br />

RISULTATI<br />

Da questa prima indagine esplorativa è risultato, come atteso, che il<br />

gruppo <strong>di</strong> alcolisti maggiormente rappresentato nella casistica è costituito<br />

dai <strong>di</strong>soccupati (19,9%). Tra gli occupati invece, l’attività economica rappresentata<br />

da “Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione <strong>di</strong> auto,<br />

moto e <strong>di</strong> beni personali e per la casa” conta il maggior numero <strong>di</strong> alcolisti<br />

pervenuti all’Unità <strong>di</strong> Alcologia (10,3%), trattandosi comunque <strong>di</strong><br />

una categoria che raccoglie al suo interno numerose tipologie <strong>di</strong> lavoro,<br />

particolarmente <strong>di</strong>ffuse nel Meri<strong>di</strong>one d’Italia. Il settore <strong>del</strong>le costruzioni,<br />

nel quale dati <strong>di</strong> letteratura riportano un <strong>di</strong>ffuso abuso <strong>di</strong> bevande alcoliche,<br />

si trova invece al secondo posto nella nostra casistica (7,7%), tra le<br />

attività economiche, quasi alla pari con le attività manufatturiere e perfino<br />

con gli impiegati <strong>del</strong>la pubblica amministrazione (7,4%). Rispetto al<br />

settore e<strong>di</strong>le vi sono stati più casi <strong>di</strong> alcolisti anche nel gruppo <strong>del</strong>le casalinghe<br />

(10,3%). Tale gruppo potrebbe però essere affetto da un bias <strong>di</strong><br />

classificazione, poiché alcune <strong>di</strong> esse potrebbero in realtà essere donne<br />

<strong>di</strong>soccupate in cerca <strong>di</strong> occupazione. Oltre il 5% dei casi appartiene alla<br />

categoria “Alberghi e ristoranti”. Ugualmente rappresentata la categoria<br />

dei liberi professionisti e impren<strong>di</strong>tori e, tra le categoria non lavorative,<br />

quella dei pensionati. Un <strong>di</strong>screto numero <strong>di</strong> casi è stato registrato anche<br />

nei lavoratori agricoli (4,5%).<br />

DISCUSSIONE<br />

Questa prima analisi esplorativa suggerisce la necessità <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re,<br />

con stu<strong>di</strong> ulteriori e possibilmente mirati, la prevalenza <strong>del</strong>l’alcolismo<br />

nei vari settori produttivi, che non appare sempre coerente con<br />

quanto descritto in letteratura e a maggior ragione con quanto presente<br />

nell’immaginario collettivo. Difficile pensare, ad esempio, che il problema<br />

<strong>del</strong>l’alcolismo possa riguardare anche i lavoratori <strong>del</strong>la Sanità o<br />

<strong>del</strong>l’Istruzione. Ne deriva la necessità <strong>di</strong> una maggiore consapevolezza<br />

<strong>del</strong> problema <strong>del</strong>l’alcol-<strong>di</strong>pendenza, soprattutto in chi deve operare nell’ambito<br />

<strong>del</strong>la prevenzione (inclusi i Me<strong>di</strong>ci Competenti) <strong>ed</strong> nei settori a<br />

maggior rischio infortunistico.<br />

L’implementazione <strong>del</strong>le cartelle cliniche in uso presso l’Unità <strong>di</strong><br />

Alcologia, con una più accurata anamnesi lavorativa, potrebbe in parte<br />

colmare l’attuale <strong>di</strong>scordanza <strong>di</strong> dati associata ad una mancanza <strong>di</strong><br />

standar<strong>di</strong>zzazione <strong>del</strong>le proc<strong>ed</strong>ure atte ad indagare il fenomeno alcol.<br />

L’eventuale adozione in altre se<strong>di</strong> regionali <strong>di</strong> analoghe iniziative potrebbe<br />

inoltre essere <strong>di</strong> ausilio alla realizzazione <strong>del</strong> programma nazionale,<br />

supportato dal Ministero <strong>del</strong>la Salute e dalle amministrazioni regionali,<br />

<strong>di</strong> prevenzione <strong>ed</strong> identificazione dei rischi correlato al consumo<br />

<strong>di</strong> alcol.

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