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Indice - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia ...

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G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2006; 28:3, Suppl 49<br />

www.gimle.fsm.it<br />

guida più precise), ma probabilmente riflette anche un’effettiva <strong>di</strong>minuzione<br />

<strong>del</strong>l’incidenza <strong>del</strong>le malattie professionali nel bacino d’utenza <strong>del</strong><br />

centro. La riduzione è particolarmente evidente per alcune malattie professionali<br />

“storiche” (quali ipoacusia da rumore, silicosi, saturnismo, patologia<br />

da solventi, neoplasie professionali <strong>del</strong>la vescica urinaria), in accordo<br />

con recenti osservazioni epidemiologiche effettuate sul territorio<br />

nazionale (2, 7).<br />

Ad oltre un terzo dei pazienti inclusi nella casistica è stata <strong>di</strong>agnosticata<br />

più <strong>di</strong> una malattia occupazionale, ad in<strong>di</strong>cazione che, quando l’ambiente<br />

<strong>di</strong> lavoro è insalubre, facilmente si realizza la contemporanea<br />

esposizione a molteplici fattori <strong>di</strong> rischio. Per esempio, tra gli e<strong>di</strong>li si è<br />

osservata l’associazione, variamente combinata, tra pneumoconiosi,<br />

ipoacusia da rumore e spon<strong>di</strong>lopatia da sovraccarico biomeccanico.<br />

In accordo con le statistiche <strong>del</strong>l’INAIL (7), le malattie <strong>del</strong>l’apparato<br />

respiratorio e le dermopatie sono risultate le più frequenti. Tra queste una<br />

percentuale importante continua ad essere costituita dalle allergopatie (in<br />

particolare da latice e da prodotti per tricocosmesi). Tali affezioni risultano<br />

essere più frequenti nel sesso femminile e in età relativamente giovanile,<br />

non hanno una prognosi quoad vitam grave, ma compromettono<br />

la qualità <strong>del</strong>la vita, determinano inabilità e sono all’origine <strong>di</strong> complessi<br />

problemi d’idoneità alle mansione (8, 9). Analoghi problemi sono posti<br />

dai <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni muscolo-scheletrici da sovraccarico biomeccanico, per i<br />

quali -tra l’altro- particolarmente <strong>di</strong>fficile risulta la <strong>di</strong>mostrazione <strong>del</strong><br />

nesso <strong>di</strong> causa con l’attività lavorativa (10, 11).<br />

Nonostante l’amianto sia stato ban<strong>di</strong>to con la legge 257/1992, l’asbestosi<br />

e altre patologie asbesto-correlate continuano ad essere <strong>di</strong> frequente<br />

osservazione. Ciò è dovuto alla lunga latenza clinica <strong>di</strong> tali malattie<br />

e dal rischio residuo rappresentato da vecchi e<strong>di</strong>fici e manufatti<br />

(12, 13). Particolarmente preoccupante il riscontro <strong>di</strong> nuovi casi <strong>di</strong> mesotelioma<br />

pleurico, in accordo con quanto segnalato da recenti stu<strong>di</strong> epidemiologici<br />

(14, 15).<br />

Grazie alla recente costituzione presso il centro me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> un gruppo<br />

<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o multi<strong>di</strong>sciplinare (me<strong>di</strong>co <strong>del</strong> lavoro, psichiatra, psicologo, specialisti<br />

d’organo e apparato), in un limitato numero <strong>di</strong> lavoratori è stata posta<br />

<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> “sindrome da mobbing” (assente nelle prec<strong>ed</strong>enti casistiche<br />

<strong>del</strong>l’istituto: 4-6). La nostra casistica sul mobbing è oggetto <strong>di</strong> specifiche<br />

pubblicazioni (16, 17) alle quali si rimanda. Si ritiene comunque opportuno<br />

ricordare che le <strong>di</strong>agnosi sono probabilistiche e in buona parte basate su<br />

quanto anamnesticamente riferito dai pazienti, in quanto al nostro servizio<br />

manca la possibilità <strong>di</strong> verificare <strong>di</strong>rettamente l’eventuale esistenza <strong>di</strong> un<br />

clima vessatorio nell’ambiente <strong>di</strong> lavoro, compito tra l’altro assai arduo e<br />

per il quale tuttora non esistono meto<strong>di</strong>che sufficientemente validate.<br />

In conclusione, pur considerando che i dati esaminati tendono a sottostimare<br />

l’incidenza <strong>del</strong>la patologia occupazionale, si evidenzia, rispetto<br />

agli anni prec<strong>ed</strong>enti, una riduzione <strong>del</strong> numero <strong>del</strong>le malattie <strong>di</strong>agnosticate<br />

come professionali, verosimile conseguenza <strong>del</strong> miglioramento <strong>del</strong>le<br />

con<strong>di</strong>zioni igieniche degli ambienti <strong>di</strong> lavoro. Si conferma, inoltre, come<br />

la patologia occupazionale tenda a cambiare nel corso degli anni, in relazione<br />

alla progressiva <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> alcune malattie storiche e alla comparsa<br />

<strong>di</strong> problematiche cliniche nuove.<br />

Desideriamo ringraziare la Sig.ra Laura Villa (Direzione Sanitaria<br />

<strong>del</strong>la Fondazione Maugeri) per la pronta e cortese collaborazione nel reperimento<br />

in archivio <strong>del</strong>la documentazione clinica relativa al presente<br />

stu<strong>di</strong>o.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1) Carnevale F, Baldasseroni A. Mal da lavoro. Storia <strong>del</strong>la salute dei<br />

lavoratori. Bari, Laterza, 2002<br />

2) D’Amico F, Mochi S, Salvati A. Le malattie professionali in Italia:<br />

evoluzione storica, tendenze in atto e prospettive future. Rivista degli<br />

infortuni e <strong>del</strong>le malattie professionali 2002; fasc. 1-2: 119-134.<br />

3) Candura SM, Oertel K, Gambettino S, Sacchi M. L’evoluzione <strong>del</strong> rischio<br />

chimico nella realtà industriale: da Ramazzini ai giorni nostri.<br />

In: La corretta valutazione <strong>del</strong> rischio da agenti chimici: aspetti tossicologici<br />

e allergologici. Bergamo, Stamperia E<strong>di</strong>trice Commerciale<br />

2002; V-XXII.<br />

4) Candura F, Biscal<strong>di</strong> G, Malamani T, Fonte R, Lo<strong>di</strong>giani L, Leonci A.<br />

In tema <strong>di</strong> patologia professionale: considerazioni su una casistica<br />

clinica. G Ital M<strong>ed</strong> Lav 1988; 10: 99-106.<br />

5) Biscal<strong>di</strong> G, Finozzi E, Fonte R, Malamani T, Vitta<strong>di</strong>ni G, Candura<br />

SM. Valutazione <strong>del</strong>la tendenza alla patologia occupazionale in una<br />

casistica clinica. G Ital M<strong>ed</strong> Lav 1996; 18: 115-120.<br />

6) Edallo A, Fonte R, Moscato G, Biscal<strong>di</strong> G, Candura SM, Peressini S.<br />

Tendenza <strong>del</strong>la patologia occupazionale in una casistica clinica. G<br />

Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2001; 23:3, 407-408.<br />

7) Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul <strong>Lavoro</strong>.<br />

Rapporto annuale 2005. Roma, INAIL, 2006.<br />

8) Moscato G, Dellabianca A, Perfetti L, Bramè B, Gal<strong>di</strong> E, Niniano R,<br />

Paggiaro PL. Occupational asthma: a longitu<strong>di</strong>nal study on the clinical<br />

and socioeconomic outcome in workers with occupational asthma.<br />

Chest 1999; 115: 249-256.<br />

9) Moscato G. Linee guida per la prevenzione <strong>del</strong>le reazioni allergiche<br />

a latice nei pazienti e negli operatori sanitari. G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg<br />

2001; 23: 442-447.<br />

10) Bonaccorso L. Considerazioni me<strong>di</strong>co-legali in tema <strong>di</strong> malattie professionali<br />

da posizione e movimenti ripetuti. Zacchia Arch M<strong>ed</strong> Leg<br />

Soc Criminol 1997; 15: 187-210.<br />

11) Sluiter JK, Rest KM, Frings-Dresen MHW: Criteria document for<br />

evaluating the work-relat<strong>ed</strong>ness of upper-extremity musculoskeletal<br />

<strong>di</strong>sorders. Scand J Work Environ Health 2001; 27, suppl. 1.<br />

12) Chiappino G. Il problema amianto oggi. G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 1998;<br />

20: 200-202.<br />

13) American Thoracic Society Documents. Diagnosis and intial management<br />

of nonmalignant <strong>di</strong>seases relat<strong>ed</strong> to asbestos. Am J Respir<br />

Crit Care M<strong>ed</strong> 2004; 170: 691-715.<br />

14) Peto J, Decarli A, La Vecchia C, Levi F, Negri E. The European mesothelioma<br />

epidemic. Br J Cancer 1999; 79: 666-672.<br />

15) Marinaccio A, Montanaro F, Mastrantonio M, Uccelli R, Altavista P,<br />

Nesti M, Costantini AS, Gorini G. Pre<strong>di</strong>ctions of mortality from<br />

pleural mesothelioma in Italy: a mo<strong>del</strong> bas<strong>ed</strong> on asbestos consumption<br />

figures supports results from age-period-cohort mo<strong>del</strong>s. Int J<br />

Cancer 2005; 115: 142-147.<br />

16) Giorgi I, Argentero P, Zanaletti W, Candura SM. Un mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> valutazione<br />

psicologica <strong>del</strong> mobbing. G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2004; 26:<br />

127-132.<br />

17) Minelli CM, Mennoia NV, Marinoni B, Cappelli MI, Rosso GL,<br />

Martellosio V, Franzina B, Giorgi I, Mazzacane F, Candura SM.<br />

Mobbing: aggiornamento <strong>del</strong>la casistica ambulatoriale pavese. G Ital<br />

M<strong>ed</strong> Lav Erg 2004; 26, suppl.: 295-296.<br />

P-11<br />

ANALISI DEI RICOVERI PER ASMA PROFESSIONALE<br />

DELLA SEZIONE DI MEDICINA DEL LAVORO DI SIENA<br />

NEL PERIODO 2000-2005<br />

A.G. Sisinni1 , I. Rotta1 , R. Nuti1 , R. Romeo1 , P. Sartorelli1 1 Sezione <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> e Tossicologia Occupazionale,<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Clinica e Scienze Immunologiche,<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Siena<br />

Corrispondenza: Dr.ssa Sisinni Antonietta Gerar<strong>di</strong>na - Sezione<br />

<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> e Tossicologia Occupazionale, Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Clinica e Scienze Immunologiche Università degli Stu<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Siena, Viale Bracci Policlinico “Le Scotte” - 53100 Siena, Italy<br />

- Tel 0577-586768, E-mail: sartorelli@unisi.it<br />

THE ANALYSIS OF THE HOSPITAL ADMISSIONS<br />

FOR OCCUPATIONAL ASTHMA EXECUTED BY THE SECTION<br />

OF OCCUPATIONAL MEDICINE OF SIENA FROM 2000 TO 2005<br />

Key words: asthma, rhinitis, isocyanates, asma, rinite, isocianati.<br />

ABSTRACT. The population of workers, affect<strong>ed</strong> by suspicious<br />

professional respiratory <strong>di</strong>seases hospitaliz<strong>ed</strong> from 2000 to 2005<br />

in the Section of Occupational Me<strong>di</strong>cine of the University of Siena was<br />

stu<strong>di</strong><strong>ed</strong>. The aim of the study was to highlight possible changes<br />

of occupational asthma during the time, the workplaces and the new<br />

compounds involv<strong>ed</strong> in the development of this pathology.<br />

39 cases of occupational asthma and/or rhinitis were found:<br />

10 cases of asthma, 25 cases of rhinitis and 4 cases of rhinitis<br />

associat<strong>ed</strong> to asthma.

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