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Indice - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia ...

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88 G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2006; 28:3, Suppl<br />

www.gimle.fsm.it<br />

lai, veterinari). Il serbatoio naturale <strong>di</strong> infezione è costituito dagli animali<br />

malati o portatori (bovini, ovini, suini, cane, lepri, volpi, ecc.). L’uomo<br />

può infettarsi per ingestione <strong>di</strong> latte crudo e derivati contaminati (panna,<br />

burro, formaggi freschi e non fermentati, gelati), per contatto con materiali<br />

infetti, soprattutto prodotti abortivi <strong>ed</strong> annessi ovulari, per via aerogena<br />

o congiuntivale (essendo le brucelle aereo<strong>di</strong>sperse notevolmente resistenti).<br />

La trasmissione interumana è eccezionale.<br />

Il periodo <strong>di</strong> incubazione oscilla me<strong>di</strong>amente tra 5-21 giorni. L’esor<strong>di</strong>o<br />

è frequentemente subdolo con febbre <strong>di</strong> tipo ondulante, sudorazione<br />

profusa, osteo-artro-mialgie <strong>di</strong>ffuse, astenia. La conta totale dei GB è<br />

normale o ridotta con linfocitosi relativa o assoluta. Nella forma cronica<br />

vi sono focolai localizzati <strong>di</strong> infezione osteo-articolari, nervosi, epatosplenici,<br />

respiratori. La <strong>di</strong>agnosi è <strong>di</strong> tipo batteriologico e sierologico.<br />

Nella fase iniziale si pratica l’emocoltura e la sieroagglutinazione <strong>di</strong> Wright,<br />

positiva al titolo <strong>di</strong> 1:100-1:200, nella fase cronica la epato- mielocoltura<br />

<strong>ed</strong> altre indagini sierologiche.<br />

La profilassi si riassume nella bonifica <strong>del</strong> latte e dei suoi derivati,<br />

nella sorveglianza me<strong>di</strong>ca e formazione dei lavoratori esposti a rischio e<br />

nell’adozione <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse misure <strong>di</strong> profilassi veterinaria: identificazione<br />

degli animali infetti, igiene <strong>del</strong>le stalle, vaccinazione <strong>del</strong> bestiame con<br />

bonifica dei pascoli.<br />

A seguito <strong>del</strong>la segnalazione <strong>di</strong> alcuni casi <strong>di</strong> brucellosi in un paese<br />

<strong>del</strong>l’Irpinia, è stata effettuata un’indagine sull’attività lavorativa degli<br />

stessi finalizzata alla prevenzione <strong>di</strong> questa patologia nei lavoratori esposti<br />

a rischio.<br />

MATERIALI E METODI<br />

Le inchieste epidemiologiche effettuate ai sensi <strong>del</strong> D.M. <strong>del</strong><br />

15/12/90 sulla notifica obbligatoria <strong>del</strong>le malattie infettive hanno evidenziato<br />

che tre soggetti risultati affetti da brucellosi, nel periodo aprile-luglio<br />

2005, lavoravano presso uno stabilimento <strong>di</strong> macellazione, lavorazione<br />

e trasformazione <strong>del</strong>le carni bovine <strong>del</strong>l’Irpinia afferente al Distretto<br />

Sanitario <strong>di</strong> Grottaminarda. Da tale stu<strong>di</strong>o si è proc<strong>ed</strong>uto alla verifica<br />

<strong>del</strong>l’idoneità <strong>del</strong>le misure profilattiche intraprese per escludere il<br />

nesso causale tra brucellosi e mansione lavorativa dei casi esaminati e poter<br />

prevenire la brucellosi negli altri lavoratori esposti a rischio. Sono<br />

stati esaminati i documenti sanitari personali <strong>di</strong> 82 lavoratori, <strong>di</strong> età me<strong>di</strong>a<br />

33,51 ± 8,31 anni <strong>ed</strong> anzianità lavorativa <strong>di</strong> 2 ± 4,73 anni, già sottoposti<br />

a sorveglianza me<strong>di</strong>ca, dando maggiore rilievo ai casi segnalati e<br />

valutando l’opportunità <strong>di</strong> sottoporli ad ulteriori accertamenti. Con la collaborazione<br />

dei veterinari, sono stati verificati la persistenza dei requisiti<br />

igienico-sanitari degli ambienti <strong>di</strong> lavoro, il ricorso a proc<strong>ed</strong>ure corrette<br />

nella macellazione degli animali affetti da brucellosi <strong>ed</strong> intensificati i<br />

corsi <strong>di</strong> formazione con valutazione attenta <strong>del</strong>le varie fasi <strong>del</strong> ciclo produttivo,<br />

<strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cate: 1- ricevimento dei bovini e scarico; 2 - visita<br />

ante mortem; 3 - identificazione <strong>del</strong>l’animale; 4 - immissione <strong>del</strong>l’animale<br />

nella stalla <strong>di</strong> sosta e cammino verso la trappola; 5 - stor<strong>di</strong>mento, iugulazione<br />

e <strong>di</strong>ssanguamento <strong>del</strong>l’animale; 6 - asportazione <strong>del</strong>le estremità<br />

degli arti anteriori <strong>ed</strong> in seguito degli arti posteriori; 7 - chiusura <strong>del</strong><br />

retto; 8 - scuoiamento e asportazione <strong>del</strong>la mammella e dei genitali<br />

esterni; 9 - <strong>di</strong>stacco, lavaggio <strong>del</strong>la testa <strong>ed</strong> identificazione; 10 - completamento<br />

<strong>del</strong>lo scuoiamento per la lavorazione <strong>del</strong>le pelli; 11 - eviscerazione<br />

addominale; 12 - incisione <strong>del</strong>lo sterno <strong>ed</strong> eviscerazione toracica;<br />

13 - <strong>di</strong>visione <strong>del</strong>la carcassa in mezzene <strong>ed</strong> asportazione <strong>del</strong>la coda; 14 -<br />

visita post mortem; 15- - docciatura; 16 - pesatura e classificazione; 17 -<br />

raffr<strong>ed</strong>damento e stoccaggio nelle celle frigorifere; 18 - taglio quarti e<br />

bollatura sanitaria; 19 - spe<strong>di</strong>zione merci.<br />

RISULTATI<br />

I dati <strong>di</strong> sorveglianza sanitaria sono illustrati in Tabella I.<br />

In rispetto alle normative vigenti (in particolare DLgs. n. 626/94 e<br />

succ. integr. e regolamenti comunitari), i risultati derivanti dall’indagine<br />

igienico-ambientale hanno evidenziato l’adozione <strong>di</strong> corrette misure <strong>di</strong><br />

profilassi e buone con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> igienicità dei luoghi <strong>di</strong> lavoro. I lavora-<br />

Tabella I. Casi affetti da brucellosi, positivi alla reazione <strong>di</strong> Wright<br />

casi età (a.) anz. lav. mansioni esami giu<strong>di</strong>zio interv. prov. grado cons.<br />

latenza geograf parentela latticini<br />

1 34 neoassunto prel. midollo neg. Idoneo 7 mesi comune nessuno sì<br />

2 22 neoassunto <strong>di</strong>sinfez. rep. neg. Idoneo 5 mesi comune fratello conv sì<br />

3 30 neoassunto etichettatura neg. Idoneo 3 mesi comune fratello conv sì<br />

tori sono adeguatamente formati sul rischio brucellosi e sulle misure atte<br />

al contenimento. In caso <strong>di</strong> macellazione <strong>di</strong> capi sieropositivi alla brucellosi,<br />

effettuata separatamente dagli altri capi dopo attivazione <strong>di</strong> apposito<br />

segnale luminoso, essi fanno sempre uso dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale<br />

(<strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione facciale e guanti in nitrile <strong>di</strong> III categoria,<br />

occhiali protettivi) e mostrano una corretta manualità nelle operazioni<br />

espletate. Al termine <strong>del</strong>la macellazione è effettuata la sanificazione<br />

ambientale, comprese le attrezzature <strong>di</strong> lavoro a contatto con carni e sangue<br />

infetto. I lavoratori provv<strong>ed</strong>ono alla propria igiene personale (<strong>di</strong>sinfezione<br />

mani, braccia, <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale).<br />

DISCUSSIONE<br />

Essendo stati ritenuti idonei i luoghi <strong>di</strong> lavoro e le misure <strong>di</strong> profilassi<br />

attuate, la brucellosi non è stata correlata nei casi esaminati con la<br />

loro attività lavorativa, mentre potrebbe esserlo all’assunzione <strong>di</strong> prodotti<br />

lattiero-caseari la cui produzione è assai <strong>di</strong>ffusa nel paese irpino da cui<br />

sono stati segnalati i casi. Alla luce dei risultati ottenuti, gli AA sottolineano<br />

la necessità <strong>di</strong> continuare nell’adozione <strong>del</strong>le misure profilattiche<br />

già intraprese per la gestione <strong>del</strong> rischio, costituendo dei gruppi <strong>di</strong> lavoro<br />

inter<strong>di</strong>sciplinare costituiti da me<strong>di</strong>ci <strong>del</strong> lavoro, veterinari, epidemiologi,<br />

che conoscendo le varie fasi <strong>del</strong> processo possano per le specifiche competenze<br />

pre<strong>di</strong>sporre le misure necessarie al contenimento <strong>del</strong> rischio.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1) Alborghetti F, Battelli G, Benvenuti FL et al. Definizione dei rischi<br />

<strong>di</strong> esposizione e misure <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong> tutela <strong>del</strong>la salute nei settori<br />

allevamento macellazione trattamento <strong>di</strong>stribuzione <strong>del</strong>le carni.<br />

Fogli <strong>di</strong> Informazione ISPESL sett. 2000; Anno XII: 2/99.<br />

2) Casula D. Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>. Monduzzi E<strong>di</strong>tore, Bologna, 2003.<br />

3) Foà V, Ambrosi L. Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>. UTET,- Torino, 2003.<br />

4) Moroni M, Esposito R, de Lalla F. Malattie infettive. Masson, Parigi,<br />

2003.<br />

5) Rapisarda V, Valentino M, Ravalli P, Fenga C, Duscio D. Brucellosi<br />

professionale nella macellazione degli ovi-caprini: stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> cinque<br />

casi <strong>di</strong> un mattatoio comunale <strong>del</strong>la Sicilia orientale. M<strong>ed</strong> Lav 2005;<br />

96, 2: 134-141.<br />

P-16<br />

LO STATO DI IMMUNIZZAZIONE DEI LAVORATORI DELLA POLIZIA<br />

DI STATO A DISTANZA DI TEMPO DALLA VACCINAZIONE<br />

ANTI-EPATITE B<br />

F. Campana1 1 Polizia <strong>di</strong> Stato, Questura <strong>di</strong> Taranto<br />

Corrispondenza: Dr. F. Campana - Me<strong>di</strong>co Capo, Questura <strong>di</strong> Taranto,<br />

Via Anfiteatro, 8 - Taranto, Italy - E-mail: caldei@libero.it<br />

THE STATE OF IMMUNIZATION OF THE WORKERS<br />

OF THE POLICE OF STATE TO DISTANCE OF TIME<br />

FROM THE VACCINATION AGAINST-HEPATITIS B<br />

Key words: vaccination, immunization, hepatitis B, biological risk.<br />

ABSTRACT. Purpose of the present study that of to verify the state of<br />

immunization, across the titration of the marker HBsAb, in the workers<br />

of the Police of State of the Province of Taranto, to <strong>di</strong>stance of ten years<br />

and beyond from the administration of the vaccine against-hepatitis B.<br />

It is understood, besides, to verify the efficacy of the lea<strong>di</strong>ng measure<br />

of prophylaxis, that the vaccination against-hepatitis B, in the to<br />

decrease considerable the biological risk to that the employees of the<br />

Police of State in the course of their activity are exhibit<strong>ed</strong> of institution,<br />

across the blood dosage of the transaminase and miss<strong>ed</strong> the possible<br />

answer in the negative of the HBsAg. They were examin<strong>ed</strong> 126<br />

belonging to subjects to the Police of State in service near the Police<br />

headquarters of Taranto and submitt<strong>ed</strong> to vaccination against hepatitis-B<br />

in the period 1990-2000. From the data obtain<strong>ed</strong> across statistical<br />

analysis emerges that inside of the alone champion 6,4% of the subjects<br />

present<strong>ed</strong> a title insufficient of the antibody (inferior to 10 mUI/ml),<br />

while masculine some sex of everything subjects alone, present<strong>ed</strong>

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