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Indice - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia ...

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G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2006; 28:3, Suppl 117<br />

www.gimle.fsm.it<br />

Pertanto, la Circolare suddetta ha inteso riba<strong>di</strong>re i due “concetti” fondamentali<br />

<strong>del</strong>l’allegato 1 <strong>del</strong> DM 02/08/91 e cioè:<br />

1) “approccio dosimetrico”, legato al tempo <strong>di</strong> permanenza, funzione<br />

<strong>del</strong>la intensità <strong>del</strong> campo;<br />

2) “approccio me<strong>di</strong>co”, relativo al controllo me<strong>di</strong>co con perio<strong>di</strong>cità almeno<br />

annuale.<br />

Così come, all’epoca, riportato nel DM 02/08/91, sono responsabili<br />

<strong>del</strong>la sicurezza l’Esperto responsabile (“tecnico”), che espleta le sue funzioni<br />

attraverso la messa in atto <strong>del</strong>le proc<strong>ed</strong>ure <strong>di</strong> sorveglianza fisica, <strong>ed</strong><br />

il Me<strong>di</strong>co responsabile, il quale, per gli aspetti me<strong>di</strong>ci, coa<strong>di</strong>uva l’Esperto<br />

Responsabile, e che fra i suoi compiti ha la responsabilità sulla attuazione<br />

<strong>del</strong>la sorveglianza me<strong>di</strong>ca sui lavoratori esposti a quel determinato fattore<br />

<strong>di</strong> rischio.<br />

Infatti, è vero il fatto che la Circolare sopra richiamata, ribadendo<br />

che gli “Esperti – tecnico e me<strong>di</strong>co – sono responsabili, per quanto <strong>di</strong><br />

competenza, <strong>del</strong>la sicurezza e la espletano attraverso: la sorveglianza fisica;<br />

la sorveglianza me<strong>di</strong>ca…”, utilizza il verbo “espletare”, così in<br />

prima battuta, significando che debba essere l’esperto me<strong>di</strong>co a dover effettuare<br />

la sorveglianza me<strong>di</strong>ca, ma è anche vero che quella circolare risulta<br />

emanata antec<strong>ed</strong>entemente al D.Lgs. 626/94.<br />

A tal riguardo, è evidente che, attualmente, alla luce <strong>di</strong> quanto previsto<br />

all’art. 4 comma 1 <strong>del</strong> DLgs 626/94 e s.m.i. e cioè “Il datore <strong>di</strong> lavoro,<br />

in relazione alla natura <strong>del</strong>l’attività <strong>del</strong>l’azienda ovvero <strong>del</strong>l’unità produttiva,<br />

valuta tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi<br />

compresi quelli riguardanti gruppi <strong>di</strong> lavoratori esposti a rischi particolari…”,<br />

pare <strong>del</strong> tutto opportuno che, nel corso <strong>del</strong>la valutazione <strong>del</strong> rischio,<br />

con il coinvolgimento <strong>del</strong> me<strong>di</strong>co competente, vengano valutate<br />

anche le problematiche connesse all’utilizzo <strong>del</strong>le apparecchiature <strong>di</strong> Risonanza<br />

Magnetica e che, successivamente, sia proprio il me<strong>di</strong>co competente<br />

ad effettuare la sorveglianza me<strong>di</strong>ca finalizzata anche alla valutazione<br />

<strong>del</strong>la permanenza <strong>del</strong>l’idoneità specifica.<br />

Per quanto concerne la sorveglianza me<strong>di</strong>ca, la Circolare Prot.-<br />

900.2/4.1-AG/581, stabilisce una perio<strong>di</strong>cità almeno annuale <strong>del</strong>la visita<br />

me<strong>di</strong>ca <strong>ed</strong> elenca una serie <strong>di</strong> accertamenti complementari precisando che<br />

sono solo in<strong>di</strong>cativi e non obbligatori: questionario anamnestico, esame<br />

emocromocitometrico con formula leucocitaria e piastrine, elettroforesi<br />

<strong>del</strong>l’emoglobina con eventuale ricerca <strong>del</strong>l’HbS, elettrocar<strong>di</strong>ogramma,<br />

visita oculistica, test <strong>di</strong> personalità, visita otorino.<br />

In particolare, sarebbe opportuno, inserire nella cartella sanitaria e <strong>di</strong><br />

rischio un questionario anamnestico specifico, sul mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> quello preliminare<br />

all’esecuzione <strong>di</strong> un esame RM destinato al paziente riportato<br />

nell’allegato 1 <strong>del</strong> DM 02/08/91; a tale proposito si riba<strong>di</strong>sce l’importanza,<br />

ai fini <strong>del</strong>la salute e <strong>del</strong>la sicurezza <strong>del</strong> lavoratore dei problemi <strong>di</strong><br />

interferenza o effetti sul funzionamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi me<strong>di</strong>ci quali protesi<br />

metalliche, stimolatori car<strong>di</strong>aci e defibrillatori, impianti cocleari e <strong>di</strong> altro<br />

tipo in quanto, come anche riportato nella Direttiva 2004/40, “…problemi<br />

<strong>di</strong> interferenza specialmente con gli stimolatori car<strong>di</strong>aci possono<br />

verificarsi per valori inferiori ai valori <strong>di</strong> azione <strong>ed</strong> esigono quin<strong>di</strong> appropriate<br />

precauzioni e misure protettive”.<br />

Alla luce <strong>di</strong> quanto riportato, pur consapevoli <strong>del</strong> fatto che l’osservanza<br />

degli obblighi, a causa sia <strong>del</strong>la sovrapposizione <strong>di</strong> norme nel<br />

tempo, sia <strong>del</strong>la incertezza nell’interpretazione <strong>del</strong>le stesse, risulta a volte<br />

<strong>di</strong> non facile attuazione e che, <strong>di</strong> conseguenza, le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza<br />

non corrispondono ad un adeguato livello qualitativo, si auspica una<br />

maggiore attenzione alle problematiche connesse all’utilizzo <strong>di</strong> apparecchiature<br />

a risonanza magnetica al fine <strong>del</strong> miglioramento <strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong>la<br />

salute e <strong>del</strong>la sicurezza dei lavoratori esposti.<br />

P-04<br />

VALUTAZIONE DI CAMPI ELETTROMAGNETICI EMESSI<br />

DA APPARECCHIATURE ELETTRONICHE COLLOCATE IN UFFICIO<br />

A. Bergamaschi2 , A. Magrini1 , A. Barbato3 , A. Imperatore3 , L. Coppeta1 ,<br />

E. Pagliari1 , E. Natalizia1 , A. Messineo3 1 Catt<strong>ed</strong>ra <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>, Università <strong>di</strong> Roma Tor Vergata,<br />

Via Montpellier, 1 - 00133 Roma<br />

2 Istituto <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>, Università Cattolica <strong>del</strong> Sacro Cuore,<br />

Largo Francesco Vito, 1 - 00168 Roma<br />

3 Dipartimento per la prevenzione - ASL RM H<br />

Corrispondenza: Prof. Antonio Bergamaschi - Istituto <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina<br />

<strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>, Università Cattolica <strong>del</strong> Sacro Cuore - Roma, Italy<br />

- E-mail: Antonio.bergamaschi@rm.unicatt.it<br />

EVALUATION OF MAGNETIC FIELD DELIVERY<br />

FROM IN OFFICE ALLOCATED ELECTRONIC DEVICES<br />

Key words: emissione campi magnetici, apparecchiature elettroniche.<br />

ABSTRACT. In this study, we evaluat<strong>ed</strong> whether electromagnetic fields<br />

due to indoor electronic devices may be harmful for expos<strong>ed</strong> workers,<br />

accor<strong>di</strong>ng to current gui<strong>del</strong>ines of italian legislation. In particular,<br />

we test<strong>ed</strong> the level of very low frequency emission of seven electronic<br />

devices. All measur<strong>ed</strong> electromagnetic fields were within the allow<strong>ed</strong><br />

range; however, one copy paper device, during the stage of maximal<br />

activation, show<strong>ed</strong> values potentially harmful for workers staying<br />

in close proximity for a relatively prolong<strong>ed</strong> time (more than 6 minutes).<br />

Further data on this subject may better quantify the potential risk<br />

(if any) for expos<strong>ed</strong> workers.<br />

INTRODUZIONE<br />

Le recenti novità epidemiologiche circa gli effetti, svolti dall’esposizione<br />

ai campi elettrici e magnetici non ionizzanti a bassissima frequenza<br />

(ELF), sull’uomo inducono a considerare la possibilità <strong>di</strong> altri effetti, oltre<br />

quelli <strong>di</strong>retti <strong>ed</strong> in<strong>di</strong>retti, sulla salute inclusa la cancerogenesi, derivanti<br />

dall’esposizione a campi <strong>di</strong> livello molto inferiore a quelli stabiliti<br />

da varie normative. Se per quanto riguarda gli effetti imme<strong>di</strong>ati, o acuti,<br />

molti ricercatori in<strong>di</strong>cano quin<strong>di</strong> una sostanziale assenza <strong>di</strong> effetti <strong>di</strong><br />

danno alla salute, anche nelle più sfavorevoli con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> esposizione,<br />

per quanto riguarda possibili effetti a lungo termine si devono segnalare<br />

i risultati <strong>di</strong> alcune indagini epidemiologiche che sembrano in<strong>di</strong>care<br />

un’associazione tra l’esposizione cronica ai campi generati da sistemi<br />

elettrici e lo sviluppo <strong>di</strong> alcune forme <strong>di</strong> tumori <strong>ed</strong> in modo particolare <strong>di</strong><br />

leucemie. Recenti stu<strong>di</strong> hanno tuttavia <strong>di</strong>mostrato che, data la presenza<br />

<strong>del</strong>le più svariate sorgenti, livelli <strong>di</strong> induzione magnetica <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>ne dei<br />

decimi <strong>di</strong> microtesla possono facilmente trovarsi anche in ambienti lavorativi,<br />

domestici <strong>ed</strong> urbani. Pertanto, se l’ipotesi <strong>di</strong> effetti a lungo termine<br />

trovasse ulteriore sostegno nei risultati <strong>del</strong>le ricerche future, risulterebbero<br />

a rischio settori estremamente ampi <strong>del</strong>la popolazione, e non soltanto<br />

i residenti in prossimità <strong>di</strong> elettrodotti.<br />

Pertanto in questo stu<strong>di</strong>o abbiamo voluto illustrare la strategia <strong>di</strong> indagine<br />

messa a punto per effettuare le rilevazioni strumentali e le relative<br />

valutazioni inerenti alle apparecchiature presenti nella struttura oggetto <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>o. Tali apparecchiature sono: una fotocopiatrice mo<strong>del</strong>lo XEROX<br />

“Document Centre 265DC” con sovrastante cappa <strong>di</strong> aspirazione; una fotocopiatrice<br />

mo<strong>del</strong>lo CANON 6020; un lettore <strong>di</strong> microfiches; una centralina<br />

che alimenta n. 6 modem; sei gruppi <strong>di</strong> continuità per PC; un quadro<br />

elettrico; un con<strong>di</strong>zionatore d’aria.<br />

SCOPO DELLO STUDIO<br />

Valutare il rischio <strong>di</strong> esposizione a campi elettromagnetici (ELF) per<br />

lavoratori d’ufficio. Le emissioni elettromagnetiche <strong>di</strong> questi apparati si<br />

collocano, nel settore <strong>del</strong>le “ basse frequenze” (ELF) <strong>ed</strong> in un particolare<br />

intervallo <strong>del</strong>le ra<strong>di</strong>ofrequenze (RF), in<strong>di</strong>cato con l’acronimo VLF (Very<br />

Low frequency).<br />

MATERIALI E METODI<br />

L’indagine promossa presso i locali destinati ad ufficio, è stata eseguita<br />

applicando, rispettivamente, la Norma CEI ENV 50166-1 (maggio 1995) e<br />

le “Linee guida applicative” elaborate dal Gruppo <strong>di</strong> <strong>Lavoro</strong> Interministeriale<br />

(<strong>di</strong> cui al DM 2/6/97) per favorire una uniforme applicazione <strong>del</strong> decreto<br />

<strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>l’Ambiente 381/98. La finalità <strong>del</strong>l’indagine e la tipologia<br />

<strong>del</strong>le sorgenti, ha consigliato che le misure fossero condotte con la<br />

strumentazione in banda larga in grado <strong>di</strong> coprire l’intera gamma <strong>di</strong> frequenze<br />

<strong>del</strong>le sorgenti in esame. Questa modalità <strong>di</strong> misura permette <strong>di</strong> valutare<br />

l’insieme dei contributi, dovuti a <strong>di</strong>verse sorgenti (non <strong>di</strong>scriminabili<br />

singolarmente) che determinano il valore totale <strong>del</strong>l’intensità <strong>di</strong> campo<br />

elettrico e/o magnetico. Le caratteristiche sono: isotropia, <strong>di</strong>mensioni ridotte<br />

<strong>del</strong> sensore, velocità <strong>di</strong> esecuzione <strong>di</strong> ciascun punto <strong>di</strong> misura.<br />

RISULTATI<br />

Dai risultati <strong>del</strong>le nostre misure emerge che i valori massimi <strong>di</strong><br />

campo elettrico rilevati nei punti <strong>di</strong> misura posti in corrispondenza <strong>del</strong>la

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