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Indice - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia ...

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106 G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2006; 28:3, Suppl<br />

www.gimle.fsm.it<br />

ABSTRACT. Occupational injuries represent an important risk factor<br />

in health care workers. This phenomenon is frequent and is link<strong>ed</strong><br />

to permanent outcomes, the increasing number of absence for <strong>di</strong>sease<br />

and anticipat<strong>ed</strong> retirement for <strong>di</strong>sease. This phenomenon was analyz<strong>ed</strong><br />

in hospital workers in order to undertake proposal for the prevention.<br />

The results of the monitoring during the last two years show<strong>ed</strong> that<br />

it is necessary to plan preventive measures appli<strong>ed</strong> on some risks<br />

(e.g. ne<strong>ed</strong>les manipulation and the proc<strong>ed</strong>ures in occupational injuries).<br />

Greater attention to the work organization in order to prevent road<br />

accident (“in itinere”) should be pay<strong>ed</strong>.<br />

INTRODUZIONE<br />

Gli infortuni sul lavoro rappresentano un fattore <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> rilievo nel<br />

personale osp<strong>ed</strong>aliero, sia per la frequenza <strong>del</strong> fenomeno sia per le conseguenze<br />

ad esso correlate. Tra queste, non irrilevanti sono gli esiti <strong>di</strong> carattere<br />

permanente <strong>di</strong> molti degli eventi, l’incremento <strong>del</strong>le assenze <strong>ed</strong> il pensionamento<br />

anticipato per malattia. In questa ricerca abbiamo inteso analizzare<br />

il fenomeno infortunistico in una realtà osp<strong>ed</strong>aliera provinciale <strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni allo scopo <strong>di</strong> intraprendere misure <strong>di</strong> prevenzione mirate.<br />

MATERIALI E METODI<br />

Sono stati tabulati <strong>ed</strong> analizzati utilizzando apposito programma<br />

informatizzato tutti gli infortuni sul lavoro occorsi nel periodo 1 gennaio<br />

2002 - 31 <strong>di</strong>cembre 2003 presso l’Osp<strong>ed</strong>ale Civile “Umberto I” <strong>di</strong> Frosinone,<br />

registrati come <strong>di</strong> legge nel registro infortuni.<br />

RISULTATI<br />

La rilevazione si riferisce ad un totale <strong>di</strong> 1018 tra operatori sanitari<br />

<strong>ed</strong> allievi infermieri operanti nel 2002 <strong>ed</strong> a 1025 soggetti operanti nel<br />

2003. Nel periodo oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sono stati registrati complessivamente<br />

257 infortuni sul lavoro a carico <strong>di</strong> 231 operatori (67 <strong>di</strong> sesso maschile<br />

e 164 <strong>di</strong> sesso femminile); 134 infortuni si sono verificati nel 2002<br />

e 123 nel 2003. A 19 soggetti (l’8.2% <strong>del</strong> totale degli infortunati) è occorso<br />

nel periodo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o più <strong>di</strong> un infortunio. I soggetti infortunati avevano<br />

un’età me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 44,17+9,21 anni. L’agente materiale più frequentemente<br />

in gioco è risultato essere “materiali e sostanze” (42,8%), la modalità<br />

<strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento più frequente “si è punto con” (24,1%) e la s<strong>ed</strong>e<br />

<strong>del</strong>la lesione più frequentemente interessata la “mano” (47,5%). Gli<br />

infortuni in itinere hanno rappresentato il 9,3% <strong>del</strong> totale degli eventi. Per<br />

quanto presenti, non particolarmente elevate sono state le lombalgie da<br />

sforzo (3,5%). Esse si sono <strong>di</strong>stribuite con maggiore prevalenza nell’area<br />

chirurgica (44.44%), seguita dall’area <strong>del</strong>l’emergenza (33.33%), dall’area<br />

me<strong>di</strong>ca (22.22%). Gli infortuni hanno comportato una assenza dal lavoro<br />

<strong>del</strong>la durata <strong>di</strong> 14,12+30,35 giorni.<br />

DISCUSSIONE<br />

Dall’analisi dei dati, l’Osp<strong>ed</strong>ale si conferma un ambiente <strong>di</strong> lavoro caratterizzato<br />

da una particolare rilevanza <strong>del</strong> fenomeno infortunistico (Magnavita<br />

et al., 1991; Sacco, 1993). Gli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> frequenza osservati negli<br />

anni sono sovrapponibili a quelli riportati da altri Autori, mentre si è assistito<br />

ad una rilevante variabilità <strong>del</strong>le caratteristiche <strong>di</strong> gravità <strong>del</strong> fenomeno<br />

che nel 2002 è stato caratterizzato da valori degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> durata<br />

me<strong>di</strong>a e <strong>di</strong> gravità doppi rispetto al 2003. Tale variabilità si evince anche<br />

dai dati <strong>di</strong> letteratura con oscillazioni tra 0,12 e 2,60 (Magnavita et al.,<br />

1992). Anche nella nostra casistica il fenomeno ha riguardato con maggiore<br />

frequenza gli operatori <strong>di</strong> sesso femminile. Come rilevato anche in<br />

altre casistiche (Sacco et al. 1996), gli infortuni biologici hanno rappresentato<br />

poco più <strong>del</strong> 40% <strong>del</strong> totale degli infortuni. La frequenza degli<br />

infortuni biologici per operatore sanitario nel biennio <strong>di</strong> osservazione è<br />

stata pari al 10.37%. In questo caso il nostro dato è leggermente superiore<br />

a quello rilevato dal citato lavoro <strong>di</strong> Sacco et al. (1996) che evidenziarono<br />

una prevalenza <strong>del</strong>l’8%. Il fenomeno ha riguardato in modo particolare gli<br />

infermieri, gli ausiliari e i me<strong>di</strong>ci <strong>ed</strong> anche questo dato è in linea con la letteratura,<br />

poiché gli infermieri più <strong>di</strong> ogni altro operatore sanitario svolgono<br />

un ruolo <strong>di</strong> assistenza <strong>di</strong>retta nei confronti dei pazienti. I reparti nei<br />

quali più frequentemente è occorso il fenomeno sono stati la sala operatoria,<br />

il pronto soccorso, la me<strong>di</strong>cina, il reparto <strong>di</strong> malattie infettive e <strong>di</strong> ortope<strong>di</strong>a.<br />

In linea con i risultati provenienti dagli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> letteratura, se consideriamo<br />

i vari reparti aggregati per area (me<strong>di</strong>ca, chirurgica, emergenza/terapia<br />

intensiva, etc.), la percentuale degli infortuni risulta più elevata<br />

nell’area chirurgica. Per quanto riguarda la <strong>di</strong>stribuzione <strong>del</strong> fenomeno<br />

nei giorni <strong>del</strong>la settimana, la maggiore frequenza rilevata nei giorni<br />

<strong>di</strong> sabato e <strong>di</strong> domenica, si spiega con la ridotta attività assistenziale <strong>del</strong>la<br />

struttura osp<strong>ed</strong>aliera nei giorni <strong>di</strong> fine settimana e con la riduzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti<br />

in servizio. La maggiore frequenza <strong>del</strong> fenomeno nei mesi estivi,<br />

dato rilevato anche da altri autori (Magnavita et al., 1992), può essere giustificata<br />

dalla relativa carenza <strong>di</strong> personale che si determina per consentire<br />

ai <strong>di</strong>pendenti il go<strong>di</strong>mento <strong>del</strong>le ferie, rendendo probabilmente più frequenti<br />

le <strong>di</strong>strazioni, le omissioni e le <strong>di</strong>sattenzioni che con<strong>di</strong>zionano il verificarsi<br />

<strong>del</strong> fenomeno infortunistico. In merito alla natura <strong>del</strong>le lesioni, <strong>di</strong><br />

particolare rilievo risultano essere le contusioni (26,46%) seguite dalle<br />

contaminazioni con sangue (25,29%) e dalle ferite da punta (15,95%). Si<br />

tratta nella maggior parte dei casi <strong>di</strong> eventi a prognosi inferiore ai tre<br />

giorni. Le ferite con aghi usati riguardano soprattutto gli infermieri e gli<br />

ausiliari che manipolano siringhe, contenitori per taglienti e materiale <strong>di</strong><br />

rifiuto. A <strong>di</strong>fferenza dei dati presenti in letteratura, non assumono particolare<br />

rilevanza, nell’osp<strong>ed</strong>ale oggetto <strong>del</strong> nostro stu<strong>di</strong>o, le lombalgie da<br />

sforzo (3,50%): tale fenomeno è probabilmente sottostimato per via <strong>del</strong>la<br />

mancata denuncia. Prendendo in esame gli agenti responsabili degli infortuni,<br />

i nostri dati non si <strong>di</strong>scostano da quelli rilevati da altri autori; la maggior<br />

frequenza è attribuibile infatti ai materiali <strong>ed</strong> all’ambiente <strong>di</strong> lavoro.<br />

Nel periodo oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o si sono verificati 13 infortuni causati da<br />

“persone, animali e vegetali” (5,06%). Considerando gli infortuni nel loro<br />

insieme, come modalità <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento, si osserva che dopo le punture ad<br />

opera <strong>di</strong> aghi <strong>ed</strong> altri oggetti acuminati hanno particolare rilievo le cadute,<br />

gli urti <strong>ed</strong> i contatti con strutture <strong>ed</strong> attrezzature, nonché gli sforzi eccessivi<br />

o compiuti in modo incongruo e gli infortuni in itinere. La s<strong>ed</strong>e più<br />

frequente <strong>del</strong>le lesioni è <strong>di</strong> gran lunga la mano, come riportato da tutti gli<br />

altri autori. La <strong>di</strong>stribuzione degli infortuni per la natura <strong>del</strong>le lesioni e per<br />

area <strong>di</strong> appartenenza conferma il dato secondo il quale le ferite da punta e<br />

la contaminazione con sangue infetto occorrano con maggiore frequenza<br />

nell’area chirurgica. Allo stesso modo, le ferite da taglio si <strong>di</strong>stribuiscono<br />

maggiormente nell’area chirurgica e nell’area <strong>del</strong>l’emergenza. Il fatto che<br />

la lombalgia da sforzo si è <strong>di</strong>stribuita con maggiore prevalenza nell’area<br />

chirurgica, seguita dall’area <strong>del</strong>l’emergenza e dall’area me<strong>di</strong>ca è verosimilmente<br />

legato alla più alta prevalenza <strong>di</strong> soggetti non collaboranti degenti<br />

nei reparti interventistici. Anche la <strong>di</strong>stribuzione <strong>del</strong>le modalità <strong>di</strong><br />

acca<strong>di</strong>mento degli infortuni per area <strong>di</strong> lavoro conferma il dato secondo il<br />

quale la modalità “si è punto con” risulta maggiormente rappresentata nell’area<br />

chirurgica. Un dato d’interesse sul quale riflettere e indagare ulteriormente<br />

è l’elevata prevalenza d’infortuni in itinere presso il personale<br />

<strong>del</strong>l’area chirurgica, me<strong>di</strong>ca e <strong>del</strong>l’emergenza. Tali prevalenze <strong>di</strong> gran<br />

lunga superano quella dei servizi, sono probabilmente legate alla necessità<br />

<strong>di</strong> far fronte alla “reperibilità” che richi<strong>ed</strong>e <strong>di</strong> recarsi in fretta e anche <strong>di</strong><br />

notte in osp<strong>ed</strong>ale per gestire l’emergenza e, probabilmente, al maggior carico<br />

<strong>di</strong> stress che grava su tali operatori.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1) Magnavita N, Narda R, Sacco A, Sani L, Sarnari L, Mattina L. Infortuni<br />

nel settore sanitario. Riv Inf Mal Prof, 1992, 4-5: 397-413.<br />

2) Magnavita N, Narda R, Sacco A, Consalvi D, Maccoglia G. Analisi<br />

<strong>del</strong> fenomeno infortunistico nel personale <strong>di</strong> una unità sanitaria locale.<br />

Arch Scienze Lav 1991; 7: 269-274.<br />

3) Sacco A, Villano L, Ferrante M, Fracasso GL, Bergamaschi A. Valutazione<br />

<strong>del</strong> rischio professionale <strong>di</strong> malattie infettive emotrasmesse<br />

negli operatori sanitari. XXIII Convegno sulla Patologia da Tossici<br />

Ambientali e Occupazionali (PTAO), Roma, 9 settembre 1996.<br />

4) Sacco A. Rischi per la salute degli operatori sanitari. Infortuni da<br />

esposizione a rischi fisici. The Practitioner, Ed. Italiana, 1993; 179:<br />

24-27.<br />

P-11<br />

VIGILANZA DEI RISCHI NON INFORTUNISTICI NEI CANTIERI<br />

EDILI<br />

L. Bevilacqua1 , G. Becchetti1 , G. Giunta1 , F. Lancia1 , V. Pisciottano1 ,<br />

M. Presto1 , N. Pupp1 , N. Magnavita2 1 SPRESAL ASL RMF Distretto 1, Via Terme <strong>di</strong> Traiano, 39A<br />

- 00053 Civitavecchia<br />

2 Istituto <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>, Università Cattolica <strong>del</strong> Sacro Cuore,<br />

Roma

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