Indice - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia ...
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G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2006; 28:3, Suppl 105<br />
www.gimle.fsm.it<br />
stenti e <strong>di</strong>sponibili (art. 15 <strong>del</strong> D.Lgs. n.66 <strong>del</strong> 8 aprile 2003). L’art. 17<br />
comma 4 <strong>del</strong> D.Lgs. 626/94 recita così: “Avverso il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> cui al<br />
comma 3 è ammesso ricorso, entro trenta giorni dalla data <strong>di</strong> comunicazione<br />
<strong>del</strong> giu<strong>di</strong>zio m<strong>ed</strong>esimo, all’organo <strong>di</strong> vigilanza territorialmente<br />
competente che <strong>di</strong>spone, dopo eventuali ulteriori accertamenti, la conferma,<br />
la mo<strong>di</strong>fica o la revoca <strong>del</strong> giu<strong>di</strong>zio stesso.”<br />
IL CASO<br />
Agli inizi <strong>di</strong> settembre 2005, il Datore <strong>di</strong> <strong>Lavoro</strong> – causa riorganizzazione<br />
<strong>del</strong> personale – comunicava alla <strong>di</strong>pendente che nell’imme<strong>di</strong>ato<br />
futuro avrebbe dovuto iniziare a lavorare su 3 turni, comprendenti quin<strong>di</strong><br />
anche il turno notturno. Il 15/09/2005 la lavoratrice andava a visita specialistica<br />
endocrinologica presso una struttura pubblica con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>:<br />
“Già affetta da ipotiroi<strong>di</strong>smo post-attinico. Per tale motivo necessita <strong>di</strong> terapia<br />
sostitutiva cronica a vita con ormone tiroideo (L-tiroxina).” Nella<br />
stessa data quin<strong>di</strong> inviava al Datore <strong>di</strong> <strong>Lavoro</strong> una richiesta <strong>di</strong> esonero dal<br />
servizio notturno. Il 27/09/2005 la lavoratrice presentava richiesta <strong>di</strong> visita<br />
me<strong>di</strong>ca straor<strong>di</strong>naria al M.C., poi effettuata in data 31/10/05 con giu<strong>di</strong>zio<br />
<strong>di</strong>: “Idonea alla mansione specifica <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a Particolare Giurata.”<br />
Il rischio valutato era il lavoro notturno. Perio<strong>di</strong>cità annuale. In<br />
cartella il M.C. scriveva che “trattasi <strong>di</strong> soggetto affetto da ipotiroi<strong>di</strong>smo<br />
post-attinico al momento compensato con adeguata terapia sostitutiva.”<br />
In data 20/12/2005 perveniva al nostro Servizio P.S.A.L. una lettera con<br />
cui la lavoratrice presentava formale ricorso al giu<strong>di</strong>zio <strong>del</strong> M.C. Il<br />
23/01/2006, in seguito a convocazione, la ricorrente si presentava a visita<br />
me<strong>di</strong>ca presso gli ambulatori <strong>del</strong> Servizio.<br />
ANAMNESI LAVORATIVA<br />
Ha iniziato a lavorare all’età <strong>di</strong> 18 anni come operaia tessile addetta<br />
al controllo <strong>di</strong> una macchina per la produzione <strong>di</strong> biancheria intima, per<br />
circa 6 anni. Successivamente commessa in negozio <strong>di</strong> abbigliamento per<br />
circa 4 anni. Infine, nel 1993, assunta da una Cooperativa <strong>di</strong> Vigilanza<br />
Urbana con la qualifica <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a Particolare Giurata, mansione che<br />
svolge ancora oggi; tale mansione viene svolta con detenzione <strong>di</strong> un’arma<br />
da fuoco. La lavoratrice precisava che dal 1993 aveva sempre svolto servizio<br />
su 2 turni <strong>di</strong>urni addetta al controllo dei varchi <strong>di</strong> accesso e <strong>del</strong><br />
parco auto <strong>di</strong> un grande osp<strong>ed</strong>ale <strong>del</strong>la zona.<br />
ANAMNESI PATOLOGICA<br />
Nel novembre 1999 accusava malore improvviso in seguito al quale si<br />
sottoponeva a controlli clinici con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> Morbo <strong>di</strong> Bas<strong>ed</strong>ow. Le cure<br />
farmacologiche assunte non ottenevano un buon beneficio clinico. In data<br />
28/10/2000, in seguito a visita oculistica, le <strong>di</strong>agnosticavano “Oftalmopatia<br />
Bes<strong>ed</strong>owiana”. Nel febbraio e nel luglio 2001, <strong>di</strong>etro consiglio <strong>del</strong>lo specialista<br />
endocrinologo, la lavoratrice si sottoponeva a terapia con ra<strong>di</strong>ofarmaco,<br />
ottenendo un buon beneficio clinico. Dosaggi ripetuti degli ormoni<br />
tiroidei e <strong>del</strong> TSH eseguiti durante il 2004 e 2005 in<strong>di</strong>cavano valori al <strong>di</strong><br />
fuori (anche se non <strong>di</strong> molto) dei range <strong>di</strong> normalità, nonostante il soggetto<br />
continuasse ad assumere regolarmente terapia farmacologica. Nel corso<br />
<strong>del</strong>la visita me<strong>di</strong>ca la ricorrente <strong>di</strong>chiarava <strong>di</strong> non essere in grado <strong>di</strong> svolgere<br />
il lavoro notturno a causa <strong>del</strong> proprio <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne endocrino-metabolico<br />
<strong>ed</strong> a causa <strong>di</strong> particolari con<strong>di</strong>zioni familiari; infatti la stessa era nubile e<br />
convivente con la madre anziana, riconosciuta invalida civile.<br />
LAVORO NOTTURNO E SALUTE<br />
In linea generale il lavoro notturno rappresenta un fattore <strong>di</strong> rischio<br />
per la salute dei lavoratori. I problemi posti dal lavoro notturno riguardano<br />
vari aspetti interconnessi: biologico, lavorativo, me<strong>di</strong>co e sociale.<br />
L’aspetto “biologico” è caratterizzato dall’alterazione <strong>del</strong>la normale ritmicità<br />
circa<strong>di</strong>ana <strong>del</strong>la maggior parte <strong>del</strong>le funzioni biologiche, la quale<br />
può influenzare lo stato <strong>di</strong> salute e la capacità lavorativa <strong>del</strong>la persona.<br />
L’aspetto “lavorativo” riguarda l’alterazione <strong>del</strong>l’efficienza lavorativa<br />
con conseguenti errori e incidenti. Il grado <strong>di</strong> efficienza dei lavoratori<br />
notturni viene compromesso dalla perturbazione <strong>del</strong> ritmo circa<strong>di</strong>ano,<br />
con conseguente deficit <strong>di</strong> sonno e affaticamento. L’aspetto “me<strong>di</strong>co” è<br />
costituito dalla mo<strong>di</strong>ficazione <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> salute. L’inversione <strong>del</strong> ritmo<br />
sonno-veglia determina a breve tempo <strong>di</strong>sturbi simili a quelli provocati<br />
dal jet lag (<strong>di</strong>sturbi <strong>del</strong> sonno, irritabilità, <strong>di</strong>spepsia), nel lungo periodo<br />
possono causare una maggiore incidenza <strong>di</strong> patologie a carico <strong>del</strong>l’apparato<br />
gastroenterico (il 31,3% dei lavoratori notturni soffre <strong>di</strong> gastroduodenite,<br />
il 12,2% <strong>di</strong> ulcera duodenale) e <strong>del</strong> sistema neuropsichico (il<br />
64,4% è affetto da sindromi ansiose e/o depressive). L’ipertensione con-<br />
seguente a un riposo insufficiente può aggravare problemi <strong>di</strong> pressione<br />
sanguigna, sintomatologie car<strong>di</strong>ache, <strong>di</strong>abete, <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni intestinali, epilessia,<br />
insonnia, depressione. Alcune persone <strong>di</strong>vengono, tra l’altro, più sensibili<br />
ai farmaci assunti per controllare le patologie sopra in<strong>di</strong>cate. Tali<br />
patologie sono ascrivibili, oltre che all’alterazione dei ritmi biologici, anche<br />
ad una conseguente non adeguata alimentazione.<br />
L’aspetto “sociale” consiste nella <strong>di</strong>fficoltà nel mantenere le consuete<br />
relazioni sia a livello familiare che sociale, con conseguenti influenze<br />
negative sui rapporti <strong>di</strong> coppia, sulla cura dei figli e sui contatti<br />
sociali.<br />
IL GIUDIZIO<br />
“Idonea alla mansione <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a Particolare Giurata con la esclusione<br />
dei turni notturni.”<br />
Alla decisione <strong>di</strong> revisionare il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> idoneità siamo arrivati dopo<br />
aver considerato gli aspetti a nostro avviso principali (lavorativo - me<strong>di</strong>co<br />
- sociale) e dopo aver effettuato un sopralluogo nella S<strong>ed</strong>e <strong>di</strong> lavoro <strong>del</strong>la<br />
ricorrente, acquisendo la cartella sanitaria e <strong>di</strong> rischio <strong>ed</strong> indagando sulle<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> igiene e <strong>di</strong> sicurezza sul lavoro messe in atto dal S.P.P.<br />
Il M.C. aveva ritenuto idonea la lavoratrice, considerando ben compensato<br />
il quadro endocrino-metabolico <strong>ed</strong> in realtà i dosaggi ormonali e<br />
<strong>del</strong> TSH <strong>di</strong>mostravano alterazioni dei valori non molto <strong>di</strong>stanti dai range<br />
<strong>di</strong> normalità. Non aveva però indagato a fondo sullo “stress” derivante<br />
dalla <strong>di</strong>fferente organizzazione <strong>del</strong> lavoro e dalle con<strong>di</strong>zioni “<strong>di</strong> vita”<br />
<strong>del</strong>la lavoratrice e non aveva, a nostro avviso, tenuto in debita considerazione<br />
la storia lavorativa.<br />
Noi abbiamo ritenuto che il fine primario <strong>del</strong>la Sorveglianza Sanitaria<br />
Aziendale deve essere quello <strong>di</strong> prevenire l’insorgenza <strong>del</strong>le patologie<br />
causate/correlate alla mansione specifica ma anche prevenire l’eventuale<br />
aggravamento <strong>di</strong> patologie non correlate al lavoro.<br />
La risposta alla terapia farmacologica ormonale potrebbe alterarsi in<br />
seguito ad alterazioni crono-biologiche conseguenti al lavoro notturno.<br />
L’anamnesi evidenzia una anzianità lavorativa <strong>di</strong> circa 25 anni tutti trascorsi<br />
senza effettuare lavoro notturno; a 43 anni <strong>di</strong> età iniziare a lavorare<br />
<strong>di</strong> notte certamente è fonte <strong>di</strong> “stress”. La situazione familiare <strong>di</strong>sagevole<br />
risulta essere un altro importante fattore <strong>di</strong> controin<strong>di</strong>cazione al lavoro<br />
notturno: la necessità <strong>di</strong> dover accu<strong>di</strong>re la madre invalida convivente <strong>ed</strong><br />
il lavoro notturno altererebbero gravemente le relazioni sociali <strong>del</strong>la lavoratrice<br />
con influenze negative sull’equilibrio psichico con conseguente<br />
ripercussione negativa anche sulle performance lavorative.<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
1) Costa G. <strong>Lavoro</strong> a turni e salute. M<strong>ed</strong> Lav 1999; 90: 739-751.<br />
2) D.Lgs. 532, 26/11/99.<br />
3) D.Lgs. 66, 08/04/03.<br />
4) <strong>Lavoro</strong> notturno. Impatto sulla salute e sulla sicurezza nell’ambiente<br />
<strong>di</strong> lavoro. G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2006; 28: 1, 89-105.<br />
P-10<br />
PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO PER IL PERSONALE<br />
OSPEDALIERO: ANALISI E PROPOSTE<br />
R. Papetti1 , A. Musa1 , S. Celletti2 , A. Sacco3 1 Corso <strong>di</strong> Laurea “Infermieri” Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Roma<br />
“La Sapienza” e Azienda USL <strong>di</strong> Frosinone, Via A. Fabi<br />
- 03100 Frosinone<br />
2 Direzione Sanitaria Presi<strong>di</strong>o Osp<strong>ed</strong>aliero Umberto I,<br />
ASL <strong>di</strong> Frosinone<br />
3 Struttura Complessa <strong>di</strong> Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti<br />
<strong>di</strong> <strong>Lavoro</strong>, Azienda USL Frosinone, Via A. Fabi - 03100 Frosinone<br />
Corrispondenza: Angelo Sacco - Struttura Complessa <strong>di</strong> Prevenzione<br />
e Sicurezza negli Ambienti <strong>di</strong> <strong>Lavoro</strong>, Azienda USL Frosinone,<br />
Via Armando Fabi s.n.c. - 03100 Frosinone, Italy<br />
- E-mail angelo.sacco@aliceposta.it<br />
OCCUPATIONAL INJURIES IN HEALTH CARE WORKERS:<br />
ANALYSIS AND PROPOSAL FOR THE PREVENTION<br />
Key words: occupational injuries, health care workers, prevention.