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Indice - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia ...

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104 G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2006; 28:3, Suppl<br />

www.gimle.fsm.it<br />

INTRODUZIONE<br />

Scopo <strong>del</strong> presente lavoro è stato quello <strong>di</strong> fornire un aggiornamento<br />

sulla legislazione inerente l’assunzione <strong>di</strong> bevande alcoliche e attività lavorativa<br />

alla luce <strong>del</strong>la pubblicazione recente <strong>del</strong> Provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> 16<br />

Marzo 2006 pubblicato sulla G.U. <strong>del</strong>la Repubblica Italiana n° 75 <strong>del</strong><br />

30/03/2006.<br />

Questo provve<strong>di</strong>mento va ad integrare la legge n° 125 <strong>del</strong> 30 Marzo<br />

2001 che affronta il problema legato all’abuso <strong>di</strong> alcolici elencando varie<br />

normative riguardanti, però, la popolazione generale.<br />

ANALISI DELLE FONTI NORMATIVE<br />

Si è osservato che il maggior tasso <strong>di</strong> problemi alcool-correlati si riscontra<br />

in lavorazioni che avvengono in con<strong>di</strong>zioni micro-macroclimatiche<br />

sfavorevoli (es. lavoratori operanti nel campo <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>lizia), caratterizzate<br />

da cicli <strong>di</strong> turnazione, attività monotone e ripetitive e quelle che<br />

comportano un maggiore contatto con l’alcool, come per esempio nel settore<br />

<strong>del</strong>la ristorazione, e caratterizzate da mancanza <strong>di</strong> supervisione nel<br />

caso <strong>di</strong> liberi professionisti (avvocati, me<strong>di</strong>ci, ecc…). L’abuso <strong>di</strong> bevande<br />

alcoliche comporta spese rilevanti a causa <strong>di</strong> una <strong>di</strong>minuzione <strong>del</strong>la produttività,<br />

<strong>di</strong> errori commessi nello svolgimento <strong>del</strong>la propria mansione,<br />

assenza dal posto <strong>di</strong> lavoro, maggior incidenza <strong>di</strong> infortuni sul lavoro, necessità<br />

<strong>di</strong> assistenza ai familiari dei lavoratori alcolisti.<br />

Nel Marzo 2001 è stata approvata la legge quadro in materia <strong>di</strong> alcool<br />

e <strong>di</strong> problemi alcool-correlati (L. 125/2001). L’art. 15 <strong>di</strong> tale legge,<br />

comma 1, recita genericamente che, nelle attività lavorative che comportano<br />

un elevato rischio <strong>di</strong> infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza,<br />

l’incolumità e la salute dei terzi, è fatto <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> assunzione e <strong>di</strong> somministrazione<br />

<strong>di</strong> bevande alcooliche e superalcoliche ma rimanda ad un<br />

decreto applicativo per l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>le stesse (Provve<strong>di</strong>mento<br />

16/03/2006). Il comma 2 <strong>del</strong>l’art. 15 affida al me<strong>di</strong>co competente la possibilità<br />

<strong>di</strong> effettuare controlli alcolimetrici nei luoghi <strong>di</strong> lavoro (previo<br />

consenso informato <strong>del</strong>l’interessato), senza tuttavia precisare quando eseguire<br />

tali controlli, su quale matrice, con quale metodo e quali valori limite<br />

utilizzare (1). I lavoratori possono ma non devono necessariamente<br />

essere sottoposti a controlli (<strong>di</strong>screzionalità <strong>del</strong> me<strong>di</strong>co competente). Le<br />

figure autorizzate ad effettuare i controlli sono due in realtà: i me<strong>di</strong>ci<br />

competenti <strong>ed</strong> i me<strong>di</strong>ci <strong>del</strong> lavoro dei servizi <strong>di</strong> vigilanza <strong>del</strong>la A.S.L.<br />

Il Provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> 16 Marzo 2006 pubblicato sulla G.U. <strong>del</strong>la Repubblica<br />

Italiana n° 75 <strong>del</strong> 30/03/2006, come già accennato, integra la<br />

legge n° 125 <strong>del</strong> 30 Marzo 2001 sull’abuso <strong>di</strong> alcolici elencando varie<br />

normative riguardanti, però, la popolazione generale. Esso in<strong>di</strong>vidua<br />

nello specifico quali sono le attività lavorative che comportano un elevato<br />

rischio <strong>di</strong> infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l’incolumità o la<br />

salute dei terzi, non solo quella dei lavoratori.<br />

Il testo, inoltre, si riferisce alle attività (70 categorie) per le quali è richiesto<br />

un certificato <strong>di</strong> abilitazione per l’espletamento <strong>di</strong> lavori pericolosi<br />

quali: l’impiego <strong>di</strong> gas tossici, conduzione <strong>di</strong> generatori <strong>di</strong> vapore, attività<br />

<strong>di</strong> fochino, fabbricazione <strong>ed</strong> uso <strong>di</strong> fuochi artificiali, ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti<br />

fitosanitari, <strong>di</strong>rezione tecnica e conduzione <strong>di</strong> impianti nucleari, manutenzione<br />

degli ascensori, <strong>di</strong>rigenti e preposti al controllo dei processi<br />

produttivi <strong>ed</strong> alla sorveglianza dei sistemi <strong>di</strong> sicurezza negli impianti a rischio<br />

<strong>di</strong> incidenti rilevanti, mansioni sanitarie svolte in strutture pubbliche<br />

e private in qualità <strong>di</strong> me<strong>di</strong>co specialista in anestesia e rianimazione,<br />

in chirurgia, me<strong>di</strong>co e specialista <strong>di</strong> bordo, operatore socio-sanitario,<br />

ostetrica, caposala, ferrista, vigilatrice <strong>di</strong> infanzia o infermiere pe<strong>di</strong>atrico<br />

e puericultrice, addetto ai ni<strong>di</strong> materni <strong>ed</strong> a reparti neonatali, attività <strong>di</strong> insegnamento,<br />

mansioni con obbligo <strong>di</strong> dotazione <strong>di</strong> porto d’armi, mansioni<br />

inerenti al trasporto <strong>ed</strong> alla guida <strong>di</strong> veicoli stradali (patente B, C,<br />

D, E), personale addetto alla circolazione dei treni, personale marittimo,<br />

responsabili <strong>di</strong> fari, piloti <strong>di</strong> aeromobile, controllori <strong>di</strong> volo, addetti al trasporto<br />

<strong>ed</strong> alla ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> esplosivi, lavoratori <strong>del</strong> comparto <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>lizia,<br />

addetti a lavoro in altezza, ecc… (2-4).<br />

CONCLUSIONI<br />

Il Provve<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> 16 Marzo 2006 rappresenta un passo importante<br />

per l’attuazione <strong>di</strong> una normativa rimasta, in buona parte, o almeno<br />

per quanto concerne l’attuazione <strong>del</strong>l’art.15, almeno in linea teorica.<br />

È soprattutto un supporto valido <strong>ed</strong> utile per facilitare il lavoro <strong>del</strong><br />

me<strong>di</strong>co competente che si trova a svolgere la sua attività <strong>di</strong> sorveglianza<br />

sanitaria in caso <strong>di</strong> lavoratori con la <strong>di</strong>pendenza da alcool. Esistono, però,<br />

come sopra citato, <strong>del</strong>le <strong>di</strong>fficoltà applicative su quando effettuare i controlli<br />

e su chi, cioè sulle categorie lavorative elencate nel Provve<strong>di</strong>mento<br />

o su tutti i lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria solo nel caso in<br />

cui sussista il sospetto clinico <strong>di</strong> alcolismo.<br />

Il tutto al fine <strong>di</strong> prevenire e limitare l’insorgenza <strong>di</strong> malattie alcoolcorrelate<br />

ma ancor <strong>di</strong> più il verificarsi <strong>di</strong> infortuni sul lavoro che mettono<br />

a rischio l’incolumità sia <strong>del</strong> lavoratore affetto da fenomeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza,<br />

sia <strong>di</strong> tutti coloro che sono presenti nell’ambiente <strong>di</strong> lavoro; infatti<br />

l’alcool può determinare come effetto acuto per<strong>di</strong>ta dei freni inibitori,<br />

euforia, riduzione <strong>del</strong>l’acutezza visiva, incoor<strong>di</strong>nazione muscolare, allungamento<br />

dei tempi <strong>di</strong> reazione, riduzione <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> vigilanza, per<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> coscienza, che possono essere responsabili come suddetto <strong>di</strong> incidenti<br />

lavorativi talora <strong>di</strong> notevole gravità.<br />

In ultimo bisogna considerare anche il problema <strong>del</strong>l’assenteismo dal<br />

posto <strong>di</strong> lavoro <strong>ed</strong> i conseguenti costi in termini economici per l’azienda (5).<br />

Concludendo, la prevenzione dei problemi alcool-correlati rientra nel<br />

più complesso capitolo <strong>del</strong>la promozione <strong>del</strong>la salute, che è molto sentita<br />

a livello <strong>del</strong>la Comunità Europea e <strong>del</strong>l’OMS, in particolare il Piano <strong>del</strong>l’OMS<br />

e quello <strong>del</strong>l’ILO (Stress Tabacco Alcohol HIV Violence) hanno<br />

definito strategie per ridurre il rischio da alcol/droghe in ambito lavorativo<br />

(6).<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1) Mangili A. Alcool e lavoro. In G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2004; 26: 3, 255-<br />

258.<br />

2) Provve<strong>di</strong>mento 16 Marzo 2006 pubblicato sulla G.U. <strong>del</strong>la Repubblica<br />

Italiana n° 75 <strong>del</strong> 30/03/2006.<br />

3) Commento al Provve<strong>di</strong>mento 16/03/2006. In AmbienteDiritto.it<br />

4) Attività lavorative a rischio, <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> assunzione e <strong>di</strong> somministrazione<br />

<strong>di</strong> bevande alcoliche e superalcoliche. In European Consumers<br />

5) Alcool e lavoro: un rischio ancora ingestibile. In Diario prevenzione<br />

magazine.<br />

6) ILO. Management of alcohol and drug-relat<strong>ed</strong> issues in the workplace.<br />

ILO Eds, Ginevra, 1996.<br />

P-09<br />

UN CASO DI REVISIONE DEL GIUDIZIO DEL MEDICO COMPETENTE:<br />

UNA ESPERIENZA DELLO S.P.E.S.A.L. DELLA ASL FG/1<br />

S. Cesareo1 , M. Masullo1 1 Dipartimento <strong>di</strong> Prevenzione, S.P.E.S.A.L. ASL FG/1<br />

Corrispondenza: Dr. Salvatore Cesareo - c/o S.P.E.S.A.L. ASL FG/1<br />

Via Bellini, 38 - 71016 San Severo (FG), Italy<br />

A REVIEW OF THE JUDGEMENT ESTABLISHED<br />

BY AN OCCUPATIONAL DOCTOR. S.P.E.S.A.L. FG/1:<br />

CASE EXPERIENCE<br />

Key words: lavoro notturno, giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> idoneità, revisione.<br />

ABSTRACT. During September 2005 we made a me<strong>di</strong>cal examination<br />

of a worker who contest<strong>ed</strong> the judgement made by his occupational<br />

doctor which assum<strong>ed</strong> that she was able to work as a security guard<br />

engag<strong>ed</strong> on three shifts (inclu<strong>di</strong>ng night shifts).<br />

In the light of what we have minutely examin<strong>ed</strong>, we decid<strong>ed</strong>,<br />

as pre<strong>di</strong>ct<strong>ed</strong> by the legislative decree 626/94, art. 17, paragraph 4,<br />

that it was necessary to mo<strong>di</strong>fy that judgement exclu<strong>di</strong>ng the worker<br />

from night shifts.<br />

INTRODUZIONE<br />

L’art. 1, c. 2, <strong>del</strong> D.Lgs. n. 66/2003 dà la definizione <strong>di</strong> periodo notturno<br />

da intendersi come periodo <strong>di</strong> almeno 7 ore consecutive comprendenti<br />

l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque <strong>del</strong> mattino e definisce chi<br />

può considerarsi lavoratore notturno. Recenti provve<strong>di</strong>menti legislativi<br />

hanno cercato <strong>di</strong> attenuare i problemi connessi al lavoro notturno, da un<br />

lato imponendo controlli preventivi e perio<strong>di</strong>ci adeguati al rischio a cui il<br />

lavoratore è esposto (art. 14 D.Lgs. n. 66 <strong>del</strong> 8 aprile 2003) e dall’altro,<br />

qualora sopraggiungessero con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute che comportino l’inidoneità<br />

alla prestazione <strong>di</strong> lavoro notturno accertata dal me<strong>di</strong>co competente<br />

o dalle strutture sanitarie pubbliche, imponendo che il lavoratore dovrà<br />

essere assegnato al lavoro <strong>di</strong>urno, in altre mansioni equivalenti, se esi-

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