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Indice - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia ...

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G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2006; 28:3, Suppl 131<br />

www.gimle.fsm.it<br />

e l’emogasanalisi arteriosa una <strong>di</strong>screta ipossiemia a riposo (PaO 2 = 75<br />

mmHg). Si concludeva per una pneumoconiosi da polveri miste, si giu<strong>di</strong>cava<br />

il lavoratore non idoneo alla mansione specifica <strong>di</strong> sabbiatore e si<br />

inoltrava primo certificato <strong>di</strong> malattia professionale all’INAIL. L’Istituto<br />

assicuratore riconosceva l’origine professionale <strong>del</strong>la fibrosi polmonare e<br />

un’inabilità derivantene <strong>del</strong> 13%.<br />

DISCUSSIONE<br />

È tuttoggi possibile riscontrare anche in Italia casi spora<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> pneumoconiosi<br />

in lavorazioni atipiche in seguito all’inalazione prolungata in<br />

ambiente confinato <strong>di</strong> elevate concentrazioni <strong>di</strong> polveri miste, a vario tenore<br />

<strong>di</strong> silice cristallina. Tali lavorazioni “<strong>di</strong> nicchia” devono <strong>di</strong>ventare<br />

oggetto <strong>di</strong> attenzione da parte <strong>del</strong>la me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> lavoro e <strong>del</strong>l’igiene industriale<br />

al fine <strong>di</strong> monitorare gli ambienti <strong>di</strong> lavoro e tutelare la salute<br />

dei lavoratori e così prevenire l’insorgenza <strong>di</strong> quadri, anche atipici, <strong>di</strong><br />

pneumoconiosi.<br />

Inoltre il ricorso tempestivo e routinario alla consulenza <strong>di</strong> specialisti<br />

in me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> lavoro è auspicabile in presenza <strong>di</strong> interstiziopatie polmonari<br />

in soggetti in età lavorativa per una <strong>di</strong>agnosi eziologica precoce.<br />

Quest’ultima risulta necessaria al fine <strong>di</strong> garantire un’adeguata terapia e<br />

una corretta definizione me<strong>di</strong>co-legale dei singoli casi.<br />

Il caso sovradescritto <strong>di</strong>mostra che la cultura <strong>del</strong>la me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> lavoro<br />

deve ancora affermarsi in alcuni comparti industriali, ma anche fra<br />

gli stessi me<strong>di</strong>ci, nonostante il suo insegnamento sia obbligatorio da 15<br />

anni.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1) Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Changing patterns<br />

of pneumoconiosis mortality - Unit<strong>ed</strong> States, 1968-2000.<br />

MMWR Morb Mortal Wkly Rep 2004; 53: 627-632.<br />

2) Gong H Jr. Uncommon causes of occupational interstitial lung <strong>di</strong>seases.<br />

Curr Opin Pulm M<strong>ed</strong> 1996; 2: 405-411.<br />

P-16<br />

VALUTAZIONE DEL RISCHIO CANCEROGENO<br />

NEL COMPARTO GALVANICO<br />

R. d’Angelo1 ,E. Russo1 , G. Lama2 , A. Del Gau<strong>di</strong>o3 , L. Attaianese4 1 Contarp - INAIL, Direzione Regionale per la Campania<br />

2 ASL - CE2, Servizio <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e Igiene <strong>del</strong> lavoro<br />

3 SCA s.r.l., Servizi tecnici<br />

4 Indesit Company SpA<br />

Corrispondenza: R. d’Angelo - Contarp - INAIL,<br />

Direzione Regionale per la Campania<br />

EVALUATION OF CANCEROGENOUS RISK IN GALVANIC<br />

TECHNOLOGIES<br />

Key words: electroplating, occupational cancer, risk analysis.<br />

ABSTRACT. In the last year, we stu<strong>di</strong><strong>ed</strong> 8 companies with production<br />

processes involving galvanic technologies, with the goal to verify<br />

the “title VII of D.lgs 626/94”.<br />

Research results show<strong>ed</strong> that there are many critical issues that<br />

underline the ne<strong>ed</strong> of an improv<strong>ed</strong> awareness about the worker’s<br />

exposure to cancerogenous materials. We also think that a greater<br />

cooperation among managers, occupational physicians and ever<br />

workers would be useful. The companies have cooperat<strong>ed</strong> in the<br />

research allowing us to fix some items and to reach results that<br />

represent a remarkable improvement in the management of the<br />

cancerogenous risk.<br />

INTRODUZIONE<br />

L’industria <strong>di</strong> elettrodeposizione dei metalli, comunemente definita<br />

galvano-tecnica, comprende processi <strong>di</strong> rivestimento e finitura <strong>di</strong> superfici<br />

metalliche. Il processo <strong>di</strong> elettrodeposizione avviene attraverso una<br />

scarica <strong>di</strong> ioni metallici posti in soluzione (bagno galvanico) che migrano<br />

sul pezzo da trattare detto catodo. Le proprietà <strong>del</strong> metallo elettrodepositato<br />

<strong>di</strong>pendono da <strong>di</strong>versi parametri, alcuni dei quali ad es. la temperatura<br />

e l’agitazione incidono notevolmente sul livello <strong>di</strong> inquinamento ambientale.<br />

Il principale rischio per la salute presente nel comparto galvanico<br />

risulta essere quello chimico (1). Ciò deriva dall’utilizzo come materie<br />

prime <strong>di</strong> numerose sostanze che possono causare gravi effetti sulla<br />

salute, tra queste un rilievo va dato alle sostanze cancerogene.<br />

I principali trattamenti <strong>di</strong> elettrodeposizione collegati al rischio cancerogeno<br />

risultano essere: la cromatura a spessore, la cromatura lucida; la<br />

nichelatura; la nichelatura chimica; la zincatura; la cadmiatura; l’ano<strong>di</strong>zzazione<br />

cromica.<br />

Il rischio cancerogeno è dovuto all’utilizzo nei bagni <strong>di</strong> cromo e<br />

composti, cadmio, nichel e composti. Nella Tabella I vengono riportate le<br />

più frequenti sostanze cancerogene utilizzate nei bagni galvanici e i loro<br />

organi bersaglio (2).<br />

Tabella I. Sostanze cancerogene utilizzate nei bagni galvanici<br />

organo bersaglio<br />

Sostanza Organo bersaglio Evidenza<br />

Cadmio e composti Polmone, Prostata Certa<br />

Nichel e composti Seni nasali, Polmone Certa<br />

Laringe Probabile<br />

Cromo e composti Polmone, Seni nasali Certa<br />

Zinco cromato, Zinco potassio, cromato Polmone Certa<br />

Composti <strong>del</strong> cobalto Polmone Certa<br />

MATERIALE E METODI<br />

L’obiettivo <strong>di</strong> questo lavoro è stato quello <strong>di</strong> verificare le modalità <strong>di</strong><br />

gestione <strong>del</strong> rischio cancerogeno ai sensi <strong>del</strong> titolo VII <strong>del</strong> D.L.vo 626/94<br />

(3), relativamente a 8 aziende <strong>del</strong> comparto galvanico, ubicate in Campania.<br />

Le <strong>di</strong>tte sono state ripartite in tre gruppi in funzione <strong>del</strong>le <strong>di</strong>mensioni<br />

aziendali (fino a 5 <strong>di</strong>pendenti, da 6 a 10 Dipendenti, da 11 a 20 <strong>di</strong>pendenti).<br />

Le attività svolte sono rappresentate da: cromatura, nichelatura,<br />

zincatura.<br />

RISULTATI<br />

Tutte le otto aziende esaminate utilizzavano sostanze cancerogene<br />

(etichettate R45, R49) e/o potenzialmente cancerogene (etichettate R40).<br />

Nella Tabella II vengono elencate le sostanze cancerogene/potenzialmente<br />

cancerogene utilizzate dalle aziende esaminate.<br />

Tabella II. Sostanze cancerogene/potenzialmente<br />

cancerogene utilizzate<br />

Frase<br />

Sostanza<br />

<strong>di</strong> rischio<br />

So<strong>di</strong>o bicromato, Anidride cromica, Cobalto solfato R49<br />

Nichel solfato, Nichel metallo, Nichel cloruro esaidrato,<br />

Tiourea, Alchil fenolo etossilato solfitato, Percloroetilene, R40<br />

Ac. Benzoico sulfimmide sale so<strong>di</strong>co, Formaldeide<br />

I sopralluoghi tecnici effettuati presso le aziende hanno evidenziato<br />

che nessuna <strong>di</strong> esse aveva utilizzato il cosiddetto “ciclo chiuso” per le sostanze<br />

cancerogene. Sei aziende erano completamente prive <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong><br />

aspirazione. Solo un’azienda adottava proc<strong>ed</strong>ure <strong>di</strong> lavoro in sicurezza sia<br />

per con<strong>di</strong>zioni or<strong>di</strong>narie <strong>di</strong> lavoro che per le emergenze, tuttavia tali proc<strong>ed</strong>ure<br />

non risultavano formalizzate. Due aziende avevano effettuato<br />

un’indagine ambientale per la misurazione degli inquinanti aero<strong>di</strong>spersi<br />

tra cui le sostanze cancerogene. Due aziende avevano provv<strong>ed</strong>uto a stoccare<br />

le sostanze chimiche in aree appositamente riservate e dotate <strong>del</strong>l’apposita<br />

cartellonistica. Tutte le aziende fornivano <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione<br />

in<strong>di</strong>viduale (DPI); solo due utilizzavano in realtà DPI idonei. Tre aziende<br />

non avevano nominate il me<strong>di</strong>co competente. Su cinque aziende sottoposte<br />

a sorveglianza sanitaria due prev<strong>ed</strong>evano nel protocollo l’effettuazione<br />

<strong>di</strong> monitoraggi biologici specifici per le sostanze cancerogene. Solo un’azienda<br />

aveva istituito il registro degli esposti a sostanze cancerogene.<br />

CONCLUSIONI<br />

Il campione d’aziende sottoposto all’indagine, anche se <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione<br />

ridotte, ha comunque messo in evidenza che nel comparto galvanico<br />

in regione Campania, il rischio cancerogeno è particolarmente rilevante.<br />

In particolare, l’indagine ha evidenziato (Tab. III):

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