Indice - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia ...
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G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 2006; 28:3, Suppl 133<br />
www.gimle.fsm.it<br />
data sheets, health practitioner’s name, and health surveillance<br />
program.<br />
Rough 1/3 of shoe factories in the area respond<strong>ed</strong> to the questionnaire.<br />
Chemical substances includ<strong>ed</strong> acetone, ethyl-acetate, cycloesane,<br />
methyl-ethyl-ketone, n-esane, 1,2-<strong>di</strong>chloropropane, eptane,<br />
trichloroethylene, tetrachloroethylene, solvent naphta. More than 2/3<br />
of physician <strong>di</strong>d not perform biological monitoring of expos<strong>ed</strong> workers.<br />
Other special investigations were often unrelat<strong>ed</strong> to exposition. Strong<br />
effort is requir<strong>ed</strong>, in order to attain acceptable levels of quality in<br />
health and safety management in shoe factories.<br />
INTRODUZIONE<br />
Le valutazioni <strong>del</strong> sistema gestionale <strong>del</strong>la sicurezza o “management<br />
systems assessments” sono processi <strong>di</strong> au<strong>di</strong>ting a cascata, focalizzati sulla<br />
valutazione dei processi decisionali nell’intera azienda (1). Essi mirano a<br />
valutare la qualità <strong>del</strong> sistema, l’efficacia <strong>del</strong>la messa in opera dei programmi<br />
<strong>di</strong> prevenzione e l’adeguatezza <strong>del</strong>le risorse. Il loro punto focale<br />
è l’identificazione <strong>del</strong>le carenze che possono determinare un livello <strong>di</strong> rischio<br />
inaccettabile per l’organizzazione e le loro cause. Benché in<strong>di</strong>spensabili<br />
ad una corretta gestione <strong>del</strong>le risorse, queste valutazioni possono<br />
avere un impatto molto forte sull’organizzazione aziendale, e devono<br />
quin<strong>di</strong> essere accuratamente preparate.<br />
Prima <strong>di</strong> proporre l’applicazione <strong>di</strong> tale metodologia, l’organo <strong>di</strong> vigilanza<br />
è tenuto a condurre un approfon<strong>di</strong>to lavoro preparatorio, la cui<br />
prima tappa è l’acquisizione <strong>di</strong> informazioni sul comparto produttivo che<br />
si intende migliorare.<br />
MATERIALI E METODI<br />
È stata elaborata una sch<strong>ed</strong>a informativa che è stata trasmessa ai datori<br />
<strong>di</strong> lavoro <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong>la ASL NA3. Tale sch<strong>ed</strong>a chi<strong>ed</strong>eva <strong>di</strong> fornire<br />
le sch<strong>ed</strong>e tecniche <strong>di</strong> sicurezza degli agenti chimici pericolosi utilizzati,<br />
il nominativo <strong>del</strong> me<strong>di</strong>co competente <strong>ed</strong> il programma <strong>di</strong> sorveglianza<br />
sanitaria.<br />
RISULTATI<br />
L’indagine ha consentito <strong>di</strong> <strong>del</strong>ineare la mappa degli inse<strong>di</strong>amenti produttivi<br />
<strong>ed</strong> il censimento degli agenti chimici in uso. Le aziende non hanno<br />
una <strong>di</strong>stribuzione omogenea. Il comune più rappresentato nell’ambito <strong>del</strong>l’ASL<br />
NA3 è Grumo Nevano con 56 aziende, 13 <strong>del</strong>le quali (23%) hanno<br />
fornito la documentazione richiesta. Seguono, in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> frequenza, il comune<br />
<strong>di</strong> Arzano (14 aziende, <strong>del</strong>le quali hanno risposto 6, pari al 43%) e <strong>di</strong><br />
Casandrino (14 aziende, hanno partecipato 4, pari al 28%), e gli altri comuni,<br />
nei quali si trovano meno <strong>di</strong> 10 aziende. Complessivamente, a fronte<br />
<strong>di</strong> 102 aziende censite, i dati raccolti sono relativi a 32 aziende (31%).<br />
Gli agenti chimici comprendono: acetone, etil-acetato, cicloesano<br />
(presenti in tutte le aziende <strong>del</strong> settore), metiletilchetone, n-esano, 1,2-<strong>di</strong>cloropropano,<br />
eptano, tricloroetilene, tetracloroetilene, nafta solvente.<br />
Solo in 3 calzaturifici vengono utilizzati collanti, la cui componente liquida<br />
è costituita da acqua o soluzioni acquose ammoniacali. I prodotti<br />
maggiormente pericolosi, come il tricloroetilene (cancerogeno), l’nesano<br />
al 99% e il tetracloroetilene, vengono impiegati nelle fasi <strong>di</strong> smacchiatura<br />
<strong>del</strong>la tomaia in 4 aziende (12,5%).<br />
Dalle <strong>di</strong>chiarazioni dei datori <strong>di</strong> lavoro risulta che meno <strong>di</strong> un terzo<br />
dei me<strong>di</strong>ci competenti (4 su 13 responsabili dei 32 calzaturifici) fa ricorso<br />
a monitoraggio biologico. Uno solo <strong>di</strong> tali specialisti pre<strong>di</strong>spone l’effettuazione<br />
degli esami tossicologici in tutte le aziende che segue. Si osserva<br />
inoltre in questi casi che i metaboliti in<strong>di</strong>cati nei protocolli <strong>di</strong> sorveglianza<br />
sanitaria spesso non corrispondono agli agenti chimici cui i lavoratori<br />
<strong>del</strong> calzaturificio sono esposti. Spesso vengono dosati metaboliti<br />
obsoleti, che potrebbero essere sostituiti da in<strong>di</strong>catori più sensibili e specifici.<br />
Nella maggior parte dei casi non viene dosato nessun metabolita.<br />
In una significativa quota dei calzaturifici (10/32, il 31%) gli accertamenti<br />
previsti dal protocollo <strong>di</strong> sorveglianza sanitaria non risultano correlati<br />
al rischio specifico. Non trova <strong>di</strong>fatti giustificazione il ricorso alla valutazione<br />
bioumorale dei livelli <strong>di</strong> trigliceri<strong>di</strong>, colesterolo e glicemia, così come<br />
l’effettuazione <strong>del</strong>l’esame elettrocar<strong>di</strong>ografico. Alcuni me<strong>di</strong>ci competenti<br />
effettuano tali accertamenti sanitari ad<strong>di</strong>rittura con frequenza semestrale.<br />
DISCUSSIONE<br />
L’indagine ha permesso <strong>di</strong> evidenziare significative carenze <strong>del</strong> processo<br />
<strong>di</strong> controllo dei rischi professionali nell’industria calzaturiera. L’a-<br />
spetto più rilevante è che il 70% <strong>del</strong>le aziende non ha risposto alla richiesta<br />
<strong>di</strong> informazioni, ancorché i dati richiesti fossero quanto mai elementari. Ciò<br />
induce a ritenere che la situazione reale <strong>del</strong>l’industria calzaturiera <strong>del</strong> napoletano<br />
sia peggiore <strong>di</strong> quella rilevata, in quanto le aziende che hanno risposto<br />
sono verosimilmente le più sensibili alle tematiche <strong>di</strong> salute e sicurezza.<br />
Ciò nonostante, i datori <strong>di</strong> lavoro hanno una conoscenza limitata dei possibili<br />
danni per la salute connessi con l’attività professionale, e non risultano<br />
efficacemente assistiti dai consulenti né per quanto riguarda la valutazione<br />
<strong>del</strong> rischio (che è sempre estremamente lacunosa e reticente sui livelli <strong>di</strong><br />
esposizione) né per la sorveglianza sanitaria (che non è in grado <strong>di</strong> fornire<br />
evidenze <strong>di</strong> assorbimento, né <strong>di</strong> danno precoce). Molti datori <strong>di</strong> lavoro, che<br />
spesso ricoprono anche il ruolo <strong>di</strong> responsabili <strong>del</strong> servizio <strong>di</strong> prevenzione e<br />
protezione, sembrano ritenere <strong>di</strong> avere ottemperato ai propri obblighi semplicemente<br />
<strong>del</strong>egando ad un me<strong>di</strong>co l’esecuzione <strong>del</strong>le visite me<strong>di</strong>che.<br />
Per quanto riguarda specificamente i me<strong>di</strong>ci competenti, emerge una<br />
stridente contrad<strong>di</strong>zione tra lo scarso ricorso agli in<strong>di</strong>catori biologici <strong>di</strong><br />
esposizione, <strong>di</strong>mostrato da questa indagine, e la <strong>di</strong>chiarata adesione ai<br />
protocolli nazionali o internazionali <strong>di</strong> sorveglianza sanitaria e alle buone<br />
pratiche <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> lavoro che emergono da un’altra indagine condotta<br />
da questa ASL sugli stessi me<strong>di</strong>ci competenti (2).<br />
Il ricorso a meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong> “peer review” e “au<strong>di</strong>ting” dei me<strong>di</strong>ci <strong>del</strong><br />
lavoro e la continua formazione in me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> lavoro appaiono misure<br />
in<strong>di</strong>spensabili per migliorare la qualità <strong>del</strong>la sorveglianza sanitaria nel<br />
settore calzaturiero nell’area <strong>di</strong> Napoli3.<br />
L’interesse <strong>del</strong>l’organo <strong>di</strong> vigilanza è appunto quello <strong>di</strong> migliorare i<br />
livelli <strong>di</strong> salute e sicurezza sul lavoro, non certo quella <strong>di</strong> colpire le<br />
aziende la cui attività è vitale per il benessere sociale <strong>del</strong>l’area. Dalla ricerca<br />
condotta emerge che le risorse destinate alla prevenzione sono talora<br />
impiegate in modo incongruo. Non è probabile che attività <strong>di</strong> valutazione<br />
dei rischi, <strong>di</strong> sorveglianza e <strong>di</strong> formazione/informazione non coor<strong>di</strong>nate<br />
possano conseguire un miglioramento dei livelli <strong>di</strong> salute e sicurezza<br />
dei lavoratori. I datori <strong>di</strong> lavoro meritano <strong>di</strong> essere informati <strong>di</strong> tale<br />
dato. L’azienda sanitaria può espletare, prima <strong>del</strong>l’intervento <strong>di</strong> vigilanza,<br />
au<strong>di</strong>t mirati alla corretta gestione <strong>del</strong>le risorse <strong>di</strong> salute e sicurezza (management<br />
systems assessment). Il punto focale <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> au<strong>di</strong>t è<br />
l’identificazione <strong>del</strong>le carenze che possono determinare un livello <strong>di</strong> rischio<br />
inaccettabile per l’organizzazione. L’elaborazione <strong>di</strong> raccomandazioni<br />
è l’obiettivo principale <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> valutazione.<br />
L’esecuzione <strong>di</strong> un au<strong>di</strong>t tempestivamente rispetto all’intervento<br />
ispettivo <strong>del</strong>l’organo <strong>di</strong> vigilanza può consentire alle <strong>di</strong>verse figure coinvolte<br />
dal processo <strong>di</strong> prevenzione <strong>di</strong> riconoscere le responsabilità <strong>del</strong> proprio<br />
ruolo e la necessità <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare le rispettive azioni in una prospettiva<br />
<strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina occupazionale basata sull’evidenza.<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
1) Magnavita N. Applicazione <strong>di</strong> mo<strong>del</strong>li organizzativi originali per la<br />
prevenzione <strong>del</strong> rischio chimico in aziende <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>mensioni.<br />
Metodo A.S.I.A. IIMS Istituto <strong>Italiano</strong> <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Sociale, Roma<br />
2004. Disponibile su: http://www.iims.it/index_online.html<br />
2) Marano M, D’Ambrosio M, Bilancio G, Sacco A, Bevilacqua L, Magnavita<br />
N. Programmazione <strong>del</strong>l’au<strong>di</strong>t sulle attività <strong>del</strong> me<strong>di</strong>co competente.<br />
Atti <strong>del</strong> 69° Congresso Nazionale SIMLII, Montesilvano<br />
(PE) 26-28 ottobre 2006.<br />
P-18<br />
LA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEL RUMORE IN AMBIENTI<br />
DI LAVORO E IL D.LGS. 195/06<br />
R. La Bua, G. Gianello, A. Miceli, S.C.R. Pisano, A. Bergamaschi<br />
Università Cattolica S. Cuore, Roma - Centro <strong>di</strong> Igiene Industriale,<br />
Largo Francesco Vito, 1 - 00168 Roma<br />
Corrispondenza: Dr. Roberto La Bua - Università Cattolica S. Cuore,<br />
Roma - Centro <strong>di</strong> Igiene Industriale, Largo Francesco Vito, 1<br />
- 00168 Roma, Italy - Tel. 06-30154486/7, Fax 06-3053612,<br />
E-mail: rlabua@rm.unicatt.it<br />
GRAPHIC REPRESENTATION OF NOISE IN THE WORKPLACE<br />
AND D.LGS. 195/06<br />
Key words: noise, map, isophonic.