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Perché l’elettronica sulla carta piace, ma poi va contestualizzata all’interno di progetti di design che costano, e non poco. «Qui - interviene Berton - a pesare è anche la cultura e il livello di professionalità raggiunto dagli installatori che, per primi, devono ragionare in termini di controllo centralizzato e di bus multigestione, per consentire un’ottimizzazione dell’infrastruttura e un risparmio in termini di tempo delle funzioni programmate. Una volta realizzate, queste zare gli utenti che, a fronte di una spesa iniziale superiore possono, a lungo andare, contare Ciò detto, se è vero che sull’edilizia di nuova costruzione l’incidenza di un progetto di domotica “standard” (piuttosto limitata rispetto ai “golosi” rispetto al costo iniziale dell’abitazione, in caso di ristrutturazione le musica cambia. «Qui - conferma l’esperto -, come altrove, non esiste predisposizione alla domotica ma van- non sempre ottenibili, nonostante la tecnologia wireless sia di grosso aiuto». L’incidenza delle opere murarie andrebbe allora interpretata come un investimento il cui punto di pareggio non sembra, però, destinato ad arrivare prima del medio-lungo periodo. Con questo, riportando l’esperienza diretta di Berton, gli istituti di credito che concedono mutui accettano ancor più volentieri di estendere getti di domotica, «perché la prospettiva è di sostenere l’acquisto di un immobile precursore di normative all’avanguardia, non solo in ambito edilizio».Chi ha orecchie per intendere… Un suggerimento Sono sempre di più gli architetti che, parlando di domotica, spendono la carta dell’inquinamento elettromagnetico ricordando che: con un massimo di 27 Volt in continua l’infrastruttura domotica, lavora a basso consumo, non ha oscillazioni sinusoidali e consente di eliminare i campi magnetici. 126 5 2011 Because electronics on paper may be attractive, but it must then be implemented within design projects that can be extremely expensive. «Here - Berton explains - ation is also the level of culture and professionalism have to reason in terms of centralised control and multi-management buses, to permit optimisation of the infrastructure and savings in terms of time for programmed functions. Once realised, the same become a key factor in increasing user loyalty which, in the face of greater initial costs, can, over the long term, nonetheless expect to enjoy their range and applicability». Having said that, if it is true that as regards new constructions the proportion of costs relative to a “standard” building automation project (rather limited relative to the “greedy” scenarios set out so far), stands at 10- 15% of the initial cost of the home, when it comes to restructuring, it is an entirely different matter. «Hereas elsewhere, there is no predisposition for building automation, the same have to be realised via a series of elements that are not always achievable, despite the fact that wireless technology can be a great help». medium-long period. Given this situation, and in Berton’s direct experience, credit institutes that offer mortgages are more willing to accept the idea tomation projects involved «because the aim is to sustain the purchase of a building as a precursor to leading edge standards, and not just in the building context». Let those who have ears to hear... A suggestion There are increasingly more architects who, when vantages regarding electromagnetic pollution: with a maximum of 27 Volt DC a building automation
Home Lab: per una domotica made in Italy Che il volume d’affari, anche nel mercato della domotica, cominci a farsi importante, lo dicono il proliferare delle iniziative in atto. Ultima in ordine di tempo, Home Lab, il nuovo consorzio italiano di ricerca sulla domotica che, con base a Fabriano, è nato la scorsa primavera grazie alla volontà di Ariston Thermo, Gruppo Elica, Indesit Company, Loccioni, MR&D Institute, Spes, Teuco-Guzzini e dell’Università Politecnica delle Marche. <strong>Il</strong> modello organizzativo previsto è quello dell’open innovation e prevede, quindi, condivisione di obiettivi e visione strategica con effetto moltiplicatore sui risultati della ricerca. Scopo del consorzio, alla cui guida è stato posto Andrea Merloni, attuale di standard di comunicazione e di interoperatività tra i vari prodotti e servizi all’interno del- migliori prestazioni. Ma le premesse non sono fatte di soli buoni intenti. A quanto pare, e se Home Lab: for building automation made in Italy That the volume of business, including in the build- - initiatives underway. Last in chronological order is Home Lab, the new Italian consortium for research into building automation which, with its the commitment of Ariston Thermo, Gruppo Elica, Indesit Company, Loccioni, MR&D Institute, Spes, Teuco-Guzzini and Università Politecnica delle Marche. The organisational model is that of open innovation and therefore involves the sharing of objectives and strategic vision with a multiplication effect in terms of research results. The aim of the consortium, led by Andrea Merloni, current Chair- munication and interoperability standards between the various products and services inside the home, ances. A development that is not relying on good 2011 5 127
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