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2011<br />
più si svolge di fronte a un computer con una connessione<br />
wi-fi, il co-working ha raccolto le funzioni e le attività comuni<br />
con l’obiettivo di un uso più equo delle risorse, sia da<br />
un punto di vista gestionale che in un ottica di sostenibilità.<br />
Tra i primi esempi di trasformazione spaziale per il co-working<br />
è il Toolbox a Torino, il progetto di ristrutturazione di<br />
un edificio industriale per la riconversione a ufficio condiviso<br />
ideato da Caterina Tiazzoldi. Affermando che tutto ciò<br />
che sta fuori dal computer è il nuovo ambiente di lavoro<br />
e fornisce quel substrato di stimoli, relazioni, informazioni<br />
che ne consentono lo svolgimento, l’architetto ha sviluppato<br />
la relazione tra le 44 postazioni in ambiente condiviso<br />
e le funzioni promiscue (reception, area stampa, sale riunione,<br />
cucina, aree relax, aree per telefonate personali,<br />
patio): il suo intervento si è concentrato sulla distribuzione<br />
dello spazio, ma anche sulla comunicazione visiva tra gli<br />
ambienti e sull’interazione percettiva tra utenti e funzioni<br />
in ragione del co-working, utilizzando sistemi di domotica<br />
e materiali di rivestimento specifici associati a una grafica<br />
molto presente sulle superfici monocromatiche, immediata<br />
e familiare.<br />
L’allestimento è stato distinto dall’architettura originaria,<br />
per essere percepito come un insieme di arredi e attrezzature<br />
flessibili. La campata principale è stata divisa in due da<br />
arredi tecnici e armadi per archivio intervallati da pareti trasparenti:<br />
verso la facciata con le ampie finestre sono state<br />
allocate 44 postazioni-scrivania in un open space, mentre<br />
sulla parte interna sono stati costruiti dei box per le funzioni<br />
condivise, dotati di passo, modulo e sezione uguali. Come<br />
tale, anche il box dei bagni ha rispettato tali dimensionamenti,<br />
ma essendo stato il primo volume tracciato e dovendo<br />
dettare le proporzioni tenendo conto delle esigenze delle<br />
funzioni ospitate negli altri volumi, quali sale riunioni, sala<br />
stampa ecc., è stato oggetto di molte riflessioni.<br />
<strong>Il</strong> layout di base dell’ambiente ha dettato le regole, a partire<br />
dalle quali dare spazio alla personalizzazione: alle superfici<br />
neutre delle postazioni operative, più interessate alla personalizzazione<br />
di ognuno, hanno fatto da contrasto i colori e<br />
variazioni materiche studiate per l’immediata associazione<br />
di idee dei box per i locali condivisi.<br />
<strong>Il</strong> box dei bagni è stato rivestito esternamente in sughero<br />
per garantire la privacy mentre all’interno ha mantenuto