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Un’altra figura del sistema contract è il general contractor che esiste per coordinare tutti gli attori e può essere affiancato dalle procurement company e dal cost controller che dipende dall’owner e operator. Elenca infine i comparti del contract: ospitality (aeroporti, stazioni), commercial (ristoranti, bar, negozi, centri commerciali), business (uffici, banche), teatri, musei, poi ci sono le università, le pubbliche amministrazioni, il settore navale e il settore ospedaliero che per ora è poco considerato ma potrebbe essere una possibilità per il futuro. Marco Piva porta la sua esperienza nel settore contract. In questo sistema Piva si considera una sub sub particella dei pochi che progettano in modo sensato e su un panorama esteso. Descrive il suo studio e la sua attività che offre ai propri clienti l’italian style, fatto di classe, materiali adeguati e di livello, atmosfere. A suo parere si deve metter più intelligenza nel processo e prodotto, porre attenzione ai materiali, non sprecare, cercare di innovare, fare indagine e sviluppo con grande attenzione: le cose fatte meglio, che pesano meno e durano di più, funzionano bene nei territori del progetto. Per essere competitivi bisogna indagare come usare i materiali; la cultura del prodotto in Italia nasce da legno, marmo, ceramica che possono essere reinventati per migliorare sempre la qualità del prodotto. L’obiettivo deve essere quello di essere sempre più avanti degli altri. Diego Travan, di Interna, impresa contract, afferma che secoli di storia, arte, inventiva, ci hanno regalato una posizione di rilievo nel mondo del mobile, siamo i primi della classe, abbiamo ereditato inventiva e capacità manifatturiere. Per quanto riguarda il contract nello specifico, si chiede se si può vivere di rendita: oggi non è più possibile, la globalizzazione lo impedisce, si rischia un declino nel contract italiano. L’Italia ha un serio problema di declino, e così anche nel contract. Siamo dei player di secondo rango quindi nel contract dobbiamo abituarci a giocare sempre fuori casa. Le aziende italiane non fanno fatturati enormi, quindi non hanno molto da re investire. Bisogna cercare know how in altri settori di imprese. Oggi bisogna decidere cos’è che possiamo fare per stare nella competizione globale, se un altro può realizzare lo stesso prodotto che io vendo a cento vendendolo a trenta, dovrò cominciare a specializzarmi per sopravvivere, perfezionare il talento su prodotti che altri non riescono a fare. Oggi nel contract molti si battono solo sul prezzo ed è sbagliato, bisogna puntare sui materiali, sulla qualità e sull’unicità. <strong>Il</strong> nostro paese deve rivalutare la capacità manifatturiera, incentivare gli studi tecnici e non fare protezionismo. Molto importante è anche delocalizzare portando avanti comunque i nostri valori. Queste sono le sfide principali del contract secondo Travan. Servono coraggio, investimenti, capacità manageriali, predisposizioni al rischio, studio, lavoro. Sono tutti elementi tipici italiani, per questo possiamo farcela. 68 5 2011 Another figure in the contract system is that of the general contractor, who exists to coordinate all the protagonists and can be flanked by the procurement companies and the cost controller, who reports to the owner and operator. Finally, she listed the contract compartments: hospitality (airports, stations), commercial (restaurants, bars, shops, commercial centres), business (offices, banks), theatres and museums, followed by universities, public authorities, naval and hospital sectors. The latter has currently received little attention but could constitute a possibility for the future. Marco Piva brings his vast experience to the contract sector. Within this system Piva considers himself a sub sub particle of the few persons who design in an intelligent manner and over an extensive panorama. He described his studio and his activity, which offers his customers Italian style, embodying class, high quality and appropriate materials and atmospheres. In his opinion, it is necessary to commit more intelligence to the process and product, focus attention on materials, avoid waste, try to innovate, carry out research and development with great attention. Things that are done well, that weigh less and last longer, function well in project territories. To be competitive it is necessary to carry out research on how to use materials. The culture of product excellence in Italy arose from wood, marble and ceramics - which can be reinvented to further improve product quality. The goal is clear and simple: to always be further ahead than the others. Diego Travan, of Interna, a contract business, declared that centuries of history, art and creativity have provided us with a leading position in the world of furniture. We are the first in the class, and we have inherited manufacturing creativity and ability. More specifically, as regards the contract sector, he asked whether one can merely live off revenue: today it is no longer possible, globalisation prevents it, and to do so would mean risking a further decline in the Italian contract sector. Italy is experiencing a serious problem of decline, and so is the contract sector. We are second division players and therefore, in the contract sector, we are going to have to get used to playing ‘away from home’. Italian companies do not generate enormous turnovers, and therefore they do not have large sums to reinvest. It is therefore necessary to look for know-how in other business sectors. Today we have to decide what we can do to keep up with global competition, whether others can realise the same product that I sell to one hundred by selling it to thirty customers. I will have to start to specialise in order to survive, perfect my talent relative to products that others are not able to make. Today, in the contract sector, many focus solely on price, and this is a mistake. It is necessary to concentrate on materials, quality and uniqueness. Our country must re-evaluate its manufacturing capacity, encourage technical research and put a stop to protectionism. It is also very important to delocalise, while carrying forward our values. These are the main challenges facing the contract sector, according to Travan. What is needed is courage, investments, managerial skills, a willingness to take risks, study and work. These are all typical Italian virtues, and that is why we can succeed.
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