Scarica PDF - Turismo Itinerante
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On the road in caravan<br />
Valle Argentina LIGURIA<br />
<br />
fattura si alternano a dimore meno raffinate,<br />
ma sorrette le une con le altre da<br />
archi e terrazze sospese a ponte sulle<br />
strette viuzze.<br />
I portali di pietra nera scolpita tipica<br />
della Valle Argentina, segnano l’ingresso<br />
delle residenze importanti, mentre il<br />
dedalo di scalinate, scuri passaggi ad<br />
arco invitano il visitatore a percorsi<br />
senza una meta precisa.<br />
I silenziosi “carrugi” confluiscono in<br />
Via Soleri, il centro antico della vita<br />
cittadina, meglio conosciuta come il<br />
“Pantan”. La strada, chiusa a sud dal<br />
campanile della secentesca<br />
Parrocchiale dei Santi Giacomo e<br />
Filippo è costeggiata da bassi portici,<br />
sotto la cui ombra discreta si mischiano<br />
gli echi soffusi delle attività di botteghe<br />
e negozi. Fra i tavoli dei caffè, di plastica<br />
e alluminio come quelli di una volta,<br />
si rincorrono le voci dialettali della<br />
gente anziana, fra il frusciare dei quotidiani<br />
sportivi e l'odore forte del tabacco<br />
grezzo. In direzione Sud Via Soleri termina<br />
la sua corsa in Piazza della SS<br />
Trinità, preceduta dalla facciata<br />
dell'Oratorio di San Sebastiano, del<br />
XV secolo. Poco avanti si trova il<br />
Convento di San Domenico, complesso<br />
monumentale costruito nel<br />
1490, che conserva al suo interno pregevoli<br />
opere d'arte, comprese opere del<br />
Canavesio.<br />
Fuori dall’abitato, sulla provinciale che<br />
risale la valle, si incontra il grandioso<br />
Ponte Medievale a sei arcate, ottimamente<br />
conservato, anche se gli altissimi<br />
piloni in cemento dell'autostrada sullo<br />
sfondo lasciano la bella opera tristemente<br />
isolata nella sua architettonica<br />
armonia. Il paesaggio attorno a Taggia<br />
non suscita sentimenti forti, ma offre<br />
una precisa lettura del territorio circostante,<br />
dove l’arida geometria delle<br />
serre per la coltivazione dei fiori progressivamente<br />
cede il passo alle<br />
“fasce”, i terrapieni contenuti da muri<br />
a secco dove allignano i filari della vite<br />
ed i tronchi tormentati degli ulivi. La<br />
Provinciale sale ancora fra le rive del<br />
Torrente Argentina, con svolte sempre<br />
più profonde fra paesaggi dove la<br />
sobria tonalità dell'ulivo contende la<br />
ribalta ad una vegetazione chiusa e selvaggia.<br />
Lungo il percorso i casolari, gli<br />
attrezzi di lavoro semplici ed antichi, le<br />
abitazioni vetuste e le piccole colture<br />
testimoniano la vita semplice di queste<br />
terre, dove tecnologia e globalizzazione<br />
tendono ad essere termini astratti senza<br />
una grande attinenza con la realtà.<br />
BADALUCCO<br />
Superata una svolta, sbuca all’improvviso<br />
l’abitato di Badalucco, adagiato su<br />
un costone che sbarra parzialmente la<br />
valle. Il profilo dell’abitato che degrada<br />
verso il torrente, è interrotto dalla sagoma<br />
della Parrocchiale di San Giorgio<br />
e della Assunzione di Maria.<br />
All’ingresso del paese, sulla destra,<br />
adiacente ad un comodo parcheggio, si<br />
trova l’Oleificio Roi, uno dei più antichi<br />
frantoi della zona, attivo dal 1900.<br />
La porticina a vetri di accesso al punto<br />
vendita introduce nel nobile mondo dei<br />
profumi di queste montagne, ancora<br />
accarezzate dalla brezza del mare, che<br />
risalendo verso i crinali impregna la<br />
natura con la sua fragranza.<br />
Negli scaffali ordinati si trova il meglio<br />
delle tipologie prodotte con olive provenienti<br />
da aree selezionate e coltivazioni<br />
certificate. Particolare il “Carte<br />
Noire”, ottenuto per sgocciolamento<br />
senza nessuna pressione, venduto in<br />
bottiglie numerate, preziosissimo sui<br />
piatti di pesce.<br />
Inoltre gli uliveti Roi sono stati riconosciuti<br />
“Fattoria Didattica” dalla<br />
Regione Liguria, mentre l’Oleificio è<br />
sede Didattica dell’Università di Scienze<br />
Gastronomiche di Pollenzo.<br />
La Pieve di San Giorgio,<br />
riportata all’originario<br />
stile romanico,<br />
è un gioiello<br />
a tre navate,<br />
con una struttura<br />
armoniosamente<br />
essenziale,<br />
immerso<br />
in un uliveto,<br />
in posizione dominante<br />
sulla valle<br />
Montalto Ligure, Pieve di San Giorgio<br />
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