On the road Il Rinascimento del Parco grazie all’Associazione Culturale “Nebrodi” Da sinistra: l’on. Ferdinando Latteri, Matteo Florena, presidente dell’Ass. Culturale “Nebrodi”, Franca Algeri, sindaco di Ucria, Giancarlo Roversi, direttore di varie testate di turismo ed enogastronomia, Antonino Ferro, Commissario Straordinario dell’Ente Parco, e Loris Fantini, giornalista esperto di enogastronomia, durante il seminario di Ucria Associazione Culturale L’ “Nebrodi” è nata recentemente grazie dalla passione del prof. Matteo Florena, che ha deciso di ritornare, dopo una prestigiosa carriera accademica e medica, nel territorio dei suoi genitori: il Parco dei Nebrodi. La riscoperta delle sue origini è stata anche un’occasione per esaminare lo stato del territorio di questa importante area protetta e allacciare legami di proficua collaborazione fra tutti gli attori interessati al suo sviluppo. I sindaci dei comuni del Parco, gli amministratori, i produttori e le autorità sono stati chiamati a confrontarsi attorno ad un tavolo comune di lavoro, che avesse come obiettivo primario la valorizzazione delle coltivazioni e produzioni agro-alimentari tipiche dei Nebrodi, assieme al suo ricco patrimonio naturalistico, culturale e storico. All’inno di Florena: “Basta con gli scettici, che se ne stiano rintanati nei loro uffici!” - è iniziato il seminario tecnico promosso dall’Associazione, sul tema della valorizzazione dei prodotti del suino nero, che si è svolto il 15 novembre scorso a Ucria. Tra i vari interventi è degno di nota quello dell’on. Ferdinando Latteri, componente della commissione cultura alla Camera, che sta lavorando attivamente a fianco di Florena. “È necessario un lavoro di sistema che punti ad una promozione globale - ha dichiarato on. Latteri - dobbiamo e possiamo puntare sulla qualità anche nel settore agricolo, perché le eccellenze che siamo in grado di proporre sono capaci di imporsi sui mercati anche e soprattutto su quelli stranieri”. Ma per farsi conoscere, il territorio deve essere, prima di tutto, facilmente accessibile. L’on. Latteri è convinto dell’esigenza di “unire il Parco con i paesi del Mediterraneo, attraverso nuove infrastrutture (porto, aeroporto) nella fascia tirrenica del messinese. È inoltre necessario mettere in rete tutte le peculiarità del territorio sotto un unico marchio identificativo di alta qualità che possa fare la differenza. Solo facendo leva su questi punti di forza si può rilanciare la Sicilia e renderla competitiva sul panorama nazionale e internazionale”. Questi importanti obiettivi, assieme all’ambizioso progetto di promozione dei punti forti del Parco “Università della Natura, i Nebrodi in Cattedra”, presentato durante il seminario da Giancarlo Roversi, noto giornalista esperto di enogastronomia, saranno nell’agenda dell’Associazione nei prossimi mesi. Alle quote più elevate si possono incontrare splendidi aceri, che sorprendono per la loro maestosità. Torna alla mente, pensando a questa ricchezza di piante ed erbe, il fondatore dell’Orto botanico di Palermo, che non a caso veniva proprio da una delle perle del Parco dei Nebrodi, Ucria. Fu proprio attraverso le pubblicazioni di Padre Bernardino di Ucria che, alla fine del Settecento, l’Europa si accorse che anche in Sicilia la botanica era risorta. Tra questa fitta vegetazione potrete scorgere cavalli, capre, cinghiali, volpi, istrici, assieme a 150 specie di uccelli che fanno del Parco la parte della Sicilia più ricca di fauna. Non a caso i Nebrodi derivano il loro nome dal greco “nebros” che significa appunto “cerbiatti”. Ricerche scientifiche hanno portato a risultati sorprendenti: su 600 specie censite riguardanti una piccola parte della fauna esistente sui Nebrodi, 100 sono nuove per la Sicilia, 25 nuove per l’Italia e 22 nuove per la scienza. Questi dati confermano i Nebrodi quali favoloso laboratorio della natura. 74 TURIT
Parco dei Nebrodi SICILIA On the road “...Nelle lontananze favolose d’una terra ideale, meraviglie, magie abbaglianti, fauna e flora sorprendenti.... Fanciulle nell’anima dei fiori, emergenti a primavera, ed altro ancora come il viaggio fino alle soglie del paradiso; il volo aereo sul plausto dei grifoni.” Jean De Mote (sec. III a.C. traduzione dal greco) TURIT 75