31.10.2014 Views

Scarica PDF - Turismo Itinerante

Scarica PDF - Turismo Itinerante

Scarica PDF - Turismo Itinerante

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

L<br />

a pizza napoletana, emblema gastronomico<br />

del “made in Italy” nel mondo ha finalmente<br />

ottenuto la Stg, il marchio di “Specialità” tradizionale<br />

garantita, che la proietta nell’Olimpo delle eccellenze<br />

alimentari ufficialmente riconosciute.<br />

Il profumo è inconfondibile, stuzzicante ed è pressoché<br />

impossibile resistere al suo richiamo appetitoso.<br />

Quando si assaggia, il suo sapore<br />

mette allegria, ed ecco che la<br />

pizza è sempre un piatto<br />

magico per tutti. Buona<br />

quando è nata, tanti<br />

anni fa a Napoli, grazie<br />

al sapiente mix di<br />

pomodoro fresco,<br />

basilico, mozzarella,<br />

olio d'oliva, creando<br />

tante diverse<br />

varianti che ne<br />

hanno fatto il piatto<br />

più conosciuto al<br />

mondo. Dalla classica<br />

margherita alla<br />

napoletana con le<br />

acciughe, dalla capricciosa<br />

con prosciutto e carciofini<br />

alla quattro stagioni, per<br />

passare poi alla pizza con le verdure<br />

e ai quattro formaggi, ce n'è<br />

davvero per tutti i gusti. Siamo di fronte ad<br />

un piatto completo e ricco da un punto di vista nutrizionale:<br />

l'olio extravergine di oliva fornisce preziosi<br />

acidi grassi monoinsaturi come l'acido oleico ed<br />

importanti vitamine, soprattutto la E. La mozzarella<br />

apporta calcio e proteine animali, mentre il pomodoro<br />

contiene fibre, sali minerali utili come il potassio, il<br />

fatti & commenti<br />

Viva la pizza! Ha finalmente ottenuto la Stg<br />

magnesio ed il selenio ed un potente antiossidante<br />

naturale, il licopene, che riduce i danni causati dai<br />

radicali liberi.<br />

Secondo quanto prevede il disciplinare di produzione<br />

certificato da Bruxelles, la pizza Stg deve avere queste<br />

caratteristiche: un diametro non superiore ai 35<br />

cm, il bordo rialzato tra 1 e 2 cm, e un<br />

condimento composto da pomodori<br />

pelati, mozzarella di<br />

bufala campana Doc o<br />

mozzarella Stg,<br />

aglio, un filo d’olio,<br />

sale e foglie<br />

fresche di basilico.<br />

La cottura<br />

deve avvenire<br />

esclusivamente<br />

in<br />

forni a legna<br />

e appena<br />

uscita dal<br />

forno la pizza<br />

dovrà avere<br />

una consistenza<br />

insieme morbida<br />

ed elastica, facilmente<br />

piegabile a libretto.<br />

Su questa eccellenza alimentare<br />

saranno effettuati<br />

controlli lungo tutta la catena di produzione;<br />

essa potrà essere gustata soltanto nei locali<br />

che esporranno il logo “Pizza napoletana Stg, prodotta<br />

secondo la tradizione napoletana”.<br />

L’associazione dei pizzaioli napoletani rassicura i consumatori:<br />

“Dopo il via libera al marchio europeo non<br />

ci saranno aumenti dei prezzi”.<br />

Fipe: “Non ci sono più i piatti di una volta”<br />

G<br />

li italiani stanno perdendo la<br />

cultura della cucina. La ricetta<br />

tradizionale della nonna in<br />

breve tempo potrebbe non far più<br />

parte della memoria storica degli<br />

italiani. Nella preparazione di un<br />

piatto tipico ce la caviamo piuttosto<br />

male e i programmi televisivi<br />

sotto questo aspetto non servono<br />

a nulla. Diminuiscono anche le<br />

occasioni per preparare pietanze<br />

succulenti, perché la crisi economica<br />

ha ridotto le occasioni di convivio<br />

anche dentro le mura domestiche.<br />

Si invitano molto meno amici<br />

e parenti per i quali imbandire la<br />

tavola significherebbe fare una<br />

spesa più costosa e si va molto<br />

meno al ristorante. È quanto<br />

emerge da una ricerca realizzata<br />

da Fipe-AxisResearch su “Gli italiani<br />

a tavola: prodotti, ricette, luoghi”<br />

realizzata con interviste<br />

telefoniche su un campione di 800<br />

casi.<br />

«La salvaguardia della tradizione<br />

eno-gastronomica è affidata sempre<br />

più ai ristoratori - commenta<br />

Lino Enrico Stoppani, presidente<br />

Fipe - e se non fosse per loro il<br />

patrimonio della cucina italiana<br />

conosciuto, apprezzato e copiato<br />

in tutto il mondo sarebbe a<br />

rischio. Gli impegni esterni alla<br />

famiglia che interessano il mondo<br />

femminile e il cambiamento dei<br />

costumi hanno modificato i consumi<br />

a casa sempre più frettolosi,<br />

frugali ed anonimi».<br />

Secondo la ricerca, i segreti di una<br />

buona ricetta si apprendono ancora<br />

dalla mamma (ma non con la<br />

stessa metodicità di un tempo)<br />

oppure sfogliando libri. La televisione,<br />

sempre più imperante fra i<br />

giovani, ha perso il ruolo informativo<br />

e non è lo strumento destinato<br />

a trasformare gli italiani in<br />

grandi cuochi. La cucina davanti<br />

alle telecamere desta poco interesse<br />

nello spettatore, diffidente a<br />

ripetere gli esempi. “I programmi<br />

faranno anche spettacolo - sostiene<br />

Edi Sommariva, direttore generale<br />

Fipe - ma sono dannosi per chi<br />

vuole cimentarsi fra i fornelli. Funzionano<br />

addirittura da deterrente:<br />

fanno apparire tutto facile ed<br />

invece non è facile per niente”.<br />

GiG XI

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!