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gastronomia<br />
Un'altra Igp per il Veneto:<br />
il Riso del Delta del Po<br />
L'IGP designa il riso delle varietà Carnaroli, Volano, Baldo e Arborio prodotto<br />
nell'area che si estende sul cono orientale estremo della pianura padana<br />
O<br />
ra è ufficiale: il Riso del<br />
Delta del Po potrà fregiarsi<br />
del riconoscimento<br />
europeo di prodotto a<br />
Indicazione Geografica Protetta. In<br />
data odierna, nella Gazzetta ufficiale<br />
dell'Unione europea L 294 è stato pubblicato<br />
il Regolamento 1078, firmato<br />
ieri dal Commissario Mariann Fischer<br />
Boel, relativo alla registrazione della<br />
denominazione. Il regolamento entra<br />
in vigore il ventesimo giorno successivo<br />
alla pubblicazione.<br />
“Insomma è cosa fatta per questa<br />
straordinaria, tipica e caratteristica<br />
produzione IGP interregionale - ha<br />
commentato soddisfatto il vicepresidente<br />
della giunta regionale Franco<br />
Manzato - che il Veneto condividerà<br />
con l'Emilia Romagna. Il Riso del Delta<br />
è giunto al traguardo della IGP dopo<br />
un percorso molto lungo,iniziato oltre<br />
dieci anni fa quando venne avanzata la<br />
prima proposta, che si è via via evoluta<br />
fino al disciplinare ora ufficializzato.<br />
Siamo di fronte ad un prodotto di qualità<br />
molto valido, che l'Indicazione<br />
Geografica Protetta renderà anche formalmente<br />
riconoscibile come tipico<br />
di un'area tra le più belle d'Europa,<br />
dove si incontrano il Po, il più grande<br />
fiume d'Italia, e il Mare Adriatico, in un<br />
delicato rapporto tra terra e acqua<br />
difeso dal lavoro della gente che in<br />
questa zona ha deciso di vivere e lavorare”.<br />
L'IGP “Riso del Delta del Po” designa il<br />
riso delle varietà Carnaroli, Volano,<br />
Baldo e Arborio prodotto nell'area che<br />
si estende sul cono orientale estremo<br />
della pianura padana,fra il Veneto e l'Emilia<br />
Romagna, nei territori formati<br />
dai detriti e riporti del Po e dalle successive<br />
opere di trasformazione fondiaria<br />
che ne hanno reso possibile la<br />
coltivazione. Sono interessati i comuni<br />
polesani di Ariano nel Polesine, Porto<br />
Viro,Taglio di Po, Porto Tolle, Corbola,<br />
Papozze, Rosolina e Loreo, e quelli ferraresi<br />
di Comacchio, Goro, Codigoro,<br />
Lagosanto, Massa Fiscaglia, Migliaro,<br />
Migliarino, Ostellato, Mesola, Jolanda<br />
di Savoia e Berra. I terreni veneti sono<br />
origine alluvionale franco<br />
argillosi/franco limosi, nell'area ferrarese<br />
a forte componente torbosa ma,<br />
in entrambi i casi, sono caratterizzati<br />
da una lenta capacità drenante, da una<br />
salinità elevata e dotati di alta fertilità<br />
minerale.Tali prerogative fanno sì che<br />
vi sia un legame stretto tra il territorio<br />
di produzione e le caratteristiche organolettiche<br />
del riso, con una positiva<br />
influenza sulla consistenza e sul gusto<br />
del prodotto.<br />
Nel Delta del Po la coltivazione del<br />
riso risale al periodo immediatamente<br />
successivo alla diffusione del prodotto<br />
nella pianura Padana (1450), rappresentando<br />
il primo stadio di valorizzazione<br />
agraria dei nuovi terreni recuperati<br />
all'acqua con la bonifica.<br />
La commercializzazione del “Riso del<br />
delta del Po” IGP avverrà in sacchetti<br />
adatti all'uso alimentare da 0,5 kg, 1<br />
kg, 2 kg e 5 kg , confezionato anche in<br />
sottovuoto o in atmosfera controllata;<br />
i contenitori devono essere sigillati e<br />
contraddistinti dal logo della denominazione,composto<br />
da una fascia ellittica<br />
di colore bianco panna bordata<br />
esternamente di verde, al cui interno<br />
vi sono le scritte “Riso del Delta del<br />
Po” e “Indicazione geografica protetta”,<br />
entrambe in maiuscolo di colore<br />
verde.<br />
“Il Riso del Delta del Po IGP è il primo<br />
a ufficializzare la denominazione tra<br />
quelli del veneto il cui disciplinare è<br />
stato pubblicato quest'anno nella Gazzetta<br />
Ufficiale della Comunità - ha<br />
ricordato ancora Manzato - ma l'offerta<br />
veneta, ai consumatori italiani e di<br />
tutto il mondo, di produzioni agricole<br />
e agroalimentari certificate e tutelate<br />
nella loro qualità sfiorerà entro qualche<br />
mese la trentina di DOP o IGP”.<br />
Sono infatti in dirittura d'arrivo anche<br />
l'IGP per l'Insalata di Lusia e i Marroni<br />
di Monfenera (i cui disciplinari sono<br />
stati pubblicato nella Gazzetta Ufficiale<br />
Europea il 18 aprile scorso), la DOP<br />
per l'Aglio Bianco Polesano (6 maggio),<br />
i Marroni di Combai (9 maggio),<br />
la Pesca di Verona IGP (9 giugno) e il<br />
formaggio Piave DOP (29 settembre)”.<br />
GiG XXIII