Scarica PDF - Turismo Itinerante
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Il Buongustaio<br />
1239 (anno in cui la città divenne<br />
sede di Vescovado) al 1820 (anno dell'abolizione).<br />
Negli edifici intelligentemente<br />
restaurati Matteo Ravera e<br />
Lucia Pesce hanno aperto una suggestiva,romantica<br />
e tranquilla dimora di<br />
charme di cui il ristorante fa parte.<br />
L'antico percorso medievale e un<br />
sistema di ascensori panoramici permettono<br />
di superare in pochi minuti<br />
i 35 metri di dislivello dal mare e<br />
godere di un panorama eccezionale:<br />
l'insenatura di Noli e il levante ligure<br />
fino alle Alpi Apuane. Le sale cinquecentesche<br />
ospitano 12 tavoli con un<br />
arredamento sobrio e coinvolgente<br />
che permette di degustare le delizie<br />
dello chef in un'atmosfera tranquilla.<br />
La cucina e lo chef<br />
Giuseppe Ricchebuono, lo chef, è l'anima<br />
del locale che ha creato insieme<br />
alla moglie rispondendo agli stimoli,<br />
alle idee e al bisogno di esprimere la<br />
passione che 18 anni fa lo hanno portato<br />
in cucina. Nel panorama degli<br />
stellati italiani è una figura del tutto<br />
particolare: ha raggiunto grandi risultati<br />
traducendo le tradizioni della sua<br />
terra in ricette creative e originali. La<br />
sua è una cucina mediterranea basata<br />
sul prodotto del territorio non come<br />
esito di una scelta estemporanea o di<br />
una moda, ma per offrire piatti che<br />
“riflettano cultura e sapori nostrani”e<br />
in cui qualità e freschezza siano i<br />
caratteri predominanti. La tradizione<br />
comunque “va riletta con intelligenza<br />
perché alleggerirla nelle cotture e nei<br />
condimenti non è tradirla, ma consentirle<br />
di vivere” La scelta dei fornitori<br />
e delle materie prime è fondamentale:<br />
Ricchebuono ha costruito<br />
una rete di contadini e pescatori locali<br />
che nei limiti del possibile gli consentono<br />
di sopperire alle proprie<br />
necessità, a volte condizionando<br />
anche il menù per preservare freschezza<br />
e qualità.Se il Capon magro è<br />
il piatto simbolo del locale (lo si trova<br />
sempre in carta) e interpreta la tradizione<br />
ligure della cucina povera (gli<br />
ingredienti sono verdure dell'orto e il<br />
pesce del pescato del giorno, compresi<br />
i crostacei il cui ruolo nella<br />
ricetta è importante), è il pesce, rigorosamente<br />
nostrano, protagonista al<br />
Vescovado: a volte semplicemente<br />
impreziosito da un filo di extravergine<br />
della Riviera, altre volte in piatti<br />
'creati' come Filetti di triglia di scoglio<br />
su purea di broccoletti, salsa di<br />
acciughe salate e spuma all'aglio di<br />
Versalico (un aglio molto dolce di un<br />
paese dell'entroterra ligure) o la Brandata<br />
di stoccafisso nel panino con<br />
fette di panizza. Per il pane e i grissini<br />
rigorosamente fatti in casa viene utilizzata<br />
farina biologica macinata a<br />
pietra naturale in un mulino vicino a<br />
Cuneo.Anche la carne è attentamente<br />
selezionata; si può assaporare un<br />
ottimo 'fassone' di origine piemontese<br />
(ormai una rarità), oltre che del<br />
capretto delle colline savonesi, magari<br />
glassato al miele di castagno.<br />
La cantina<br />
La carta dei vini vuol far conoscere<br />
etichette importanti di produttori<br />
anche poco noti ma di alta qualità.<br />
Sono circa cinquecento quelle selezionate<br />
attraverso degustazioni, visite<br />
a mostre e a cantine.In maggior parte<br />
sono vini italiani, di tutte le principali<br />
zone di produzione, con una buona<br />
presenza di quelli del territorio.<br />
La scheda<br />
Il Vescovado e Fornace di Barbablù<br />
Piazza Rosselli - Lungomare Marconi<br />
17026 Noli (Savona)<br />
Tel: 019 7499059<br />
Fax: 019 7499059<br />
www.hotelvescovado.it<br />
info@hotelvescovado.it<br />
Numero coperti: circa 35<br />
chiusura settimanale: martedì tutto il<br />
giorno e mercoledì a mezzogiorno<br />
prezzo di un menù (composto da<br />
antipasto, primo, secondo e dessert,<br />
ovviamente senza tartufi et similia):<br />
circa 55 euro. Il costo di una bottiglia<br />
è in genere tra 15 e 80 euro<br />
parcheggio: sì<br />
Baccalà al vapore con fagiolini e maionese di bottarga<br />
Ingredienti per 4 persone:<br />
400 g. di baccalà - 200 g. di fagiolini verdi<br />
- sale<br />
Per la maionese:<br />
50 g. di bottarga di Cabras - 50 ml. di olio<br />
extravergine di oliva<br />
Per la cialdina alle olive:<br />
50 g. di olive nere - 30 g. di farina<br />
50 g. di burro - 50 g. di albume - sale<br />
Preparazione:<br />
Fate cuocere per circa 15 minuti il baccala'<br />
in forno a 72 gradi, meglio se a vapore,<br />
dopo averlo chiuso in un sacchetto per il<br />
sottovuoto.<br />
Per la maionese, frullate la bottarga nel<br />
mixer aggiungendo lentamente l'olio,fino<br />
a ottenere una crema abbastanza consistente.<br />
Per la cialdina alle olive, mescolate il burro precedentemente fatto ammorbidire<br />
a temperatura ambiente, con l'albume, la farina e un pizzico di sale. Quando<br />
avrete ottenuto una crema omogenea aggiungete le olive tritate grossolanamente,<br />
poi con l'aiuto di un cucchiaio stendete l'impasto in una teglia foderata<br />
con un foglio di silicone per alimenti, formando delle cialdine lunghe circa 10<br />
centimetri. Passatele in forno gia' caldo a 180 gradi per 15 minuti.<br />
Nel frattempo mondate i fagiolini, lavateli e fateli lessare in acqua bollente salata<br />
per 10 minuti. Scolateli e lasciateli raffreddare prima di tagliarli a meta' nel<br />
senso della lunghezza.<br />
Per servire, distribuite sui piatti un mazzetto di fagiolini, una quenelle di maionese,<br />
una piccola trancia di baccala' e una cialdina.<br />
Chef: Giuseppe Ricchebuono<br />
GiG XXIX