• 11PREFAZIONEL' esperienza del progetto di rafforzamento della Comunità del Planalto II- Ipatinga (MG) costituisce allo stesso tempo uno spaccato di vita quotidiana delnostro volontariato ed un monito alla riflessione per quanti si occupano disviluppo umano.Gli autori di questo bel libro di vita vissuta dimostrano infatti che non soloè possibile ma è anche consigliabile, quando si devono fissare delle strategie disviluppo umano, partire dall'esperienza sul campo, dalla rilevazione dei bisognicasa per casa, famiglia per famiglia, bambino per bambino, per capire quali sonole politiche di sviluppo che in una data realtà sono più efficaci, anche in terminicosto-beneficio.In questo libro, come nell'esperienza di vita che esso riflette, domina unprincipio che può apparire ovvio ma non lo è: la vulnerabilità delle persone èfunzione diretta della disuguaglianza e per incidere su questa equazione alcuniservizi essenziali devono essere accessibili alle famigle, primi tra tutti l'assistenzamedica di base, l'acqua potabile e le fogne, la scuola. Cose concrete, checambiano la vita.In questo, la filosofia di sviluppo degli autori del libro si distanzia moltocorrettamente dall'approccio settoriale purtroppo ancora in voga nelle istituzioniinternazionali ed in quelle governative. Mi riferisco in primo luogo ai tantiOrganismi Internazionali che pretendono ancora oggi perseguire un approccioparcellizzato allo sviluppo, distinguendo in camere stagne, tra politiche sanitariee politiche nutrizionali, tra mercato del lavoro e formazione, tra denutrizione eaccesso alle fonti di reddito.Dona Efigenia, una splendida figura umana in carne ed ossa di 75 anni,raccontata dagli autori di questo bel libro, è la personificazione di questa"reductio ad unum" delle strategie dello sviluppo. La geniale Dona Efigeniaracconta infatti ad Enrico come lei affronta, nella vita di tutti giorni e condisarmante genialità, il problema delle inondazioni stagionali: "Una passerella di
12 •POBREZA E PATRIMÔNIOlegno sopra il livello delle acque ed un altro pezzo di legno sui battenti dellaporta, cosi da impedire all'acqua di invadere la casa".A Venezia, ci ricorda giustamente Enrico Novara, non si fa nulla di diversosul piano tecnico. Ma Dona Efigenia spiega anche che il livello delle acque perLei in realtà non costituisce un problema. Al contrario l'acqua alta è parte dellasoluzione di un'altra, più grave condizione, tipica della vecchiaia, la solitudine.Dona Efigenia infatti, pur con l'acqua alta può contare, in due casette vicine, susuo figlio e su una amica, che l'accudiscono. Se, come i nostri volontariproponevano, si fosse spostata altrove avrebbe avuto una casa più asciutta masarebbe rimasta terribilmente sola.Ora, la domanda che dobbiamo porci riflettendo su questo episodio, è laseguente: questa splendida storia di vita vissuta, como la si trasforma inmetodologie, in politiche di sviluppo?La risposta è difficile e deve necessariamente essere empirica, in quantodipende dal contesto regionale, dalla situazione del Paese, dal tessuto sociale esoprattutto, dall'intelligenza e dall'umiltà di chi deve formulare e scegliere iprogrammi di cooperazione, accettando il principio che in materia di sviluppoumano tutto deve essere sempre ridiscusso, rivalutato, adattato alle mutatecircostanze. Con un unico, costante obbiettivo, la centralità della persona, nellasua individualità e nella sua espressione sociale più immediata ossia la famiglia,con le relazioni sociali e di solidarietà che da questa scaturiscono.I Paesi dell'America Latina, dopo tante forzature ideologiche, e inparticolare il Brasile, sono il terreno di sperimentazione più promettente perqueste politiche di sviluppo che partono dalla persona e si misurano, per la loroefficacia, sul beneficio che portano alla persona, offrendo ad essa prima di tutto,i servizi che ne riducono le vulnerabilità. La "bolsa escola" (borsa di studioscolastico) è uno degli strumenti di intervento "super partes" che scaturiscono daqueste esperienze sul territorio e che sono stati posti in essere come politiche disviluppo umano, anche da uomini molto diversi dagli autori di questo libro. Tradi essi, Cristovam Buarque, un ideologo di sinistra, uno dei fondatori del Partitodei Lavoratori, il P.T. oggi al potere in Brasile col Governo Lula.Uno strumento, la "bolsa escola", che anche una organizzazione di ispirazionecattolica come l'AVSI non esita a sfruttare a fondo nei propri programmi di sviluppo umano.Ci si domanda, leggendo questo libro, se non sarebbe logico ed efficaceper i Governi, lasciare al volontariato amministrare anche programmi come la"bolsa escola" che invece oggi, in Brasile come altrove, vengono realizzatisoprattutto da enti pubblici, con grande dispendio di risorse per la autoamministrazionedelle strutture burocratiche.