112 •POVERTÀ E PATRIMONIOUn corso di formazione professionale, ad esempio, che non consideril’impatto che il contesto socio-economico e familiare genera sui giovani e sullaloro identità, non mette in grado gli alunni di affrontare il mondo del lavoro;occorre investire sulla loro formazione umana, recuperare prima gli elementi cheaiutano a riprendere il significato del lavoro per la loro vita. In termini generalil’azione deve far leva sulle risorse esistenti (e deve essere pertanto adeguata nellasua formulazione metodologica e nei suoi tempi di realizzazione) per garantire unreale incremento del patrimonio delle comunità. Un soggetto esterno (pubblico,privato o della società civile) che voglia contribuire allo sviluppo della comunitàatttraverso un’azione di qualsiasi natura (sia essa di miglioramento urbano, dicostruzione della rete di energia elettrica, di fomento della produzione di reddito),non può “sostituirsi” alla comunità beneficiaria bensì deve svolgere azioni disupporto. La ricerca dei “fattori positivi”, degli “acceleratori di sviluppo”, deisoggetti intermediari efficaci che possono rappresentare un valore aggregatoall’azione specifica, deve preoccuparci fin dall’inizio del progetto.L’integrazione delle azioni è pertanto una necessità del progetto perchè,come si è mostrato, la persona vive la povertà come dimensione unitaria e nonframmentata in una serie di bisogni tra loro indipendenti.La povertà urbana, ai fini della valutazione e della definizione dellepolitiche, mostra un paradosso. Per i poveri è un tutto invisibile, unarealtà quotidiana, mentre le istituzioni che hanno il compito didebellarla la vedono come un problema che deve essere affrontatoattraverso una serie di programmi, generalmente frammentari, pococordinati tra loro e, nel migliore dei casi, parzialmente efficaci. Senzadubbio c’è una grande distanza tra la dimensione della povertà come èvissuta dai poveri e la diversità delle risposte proposte dalle istituzioni(Declaração do Recife, 1996).Un progetto di riduzione della povertà 16 deve quindi investire su quelleazioni che aumentano il patrimonio secondo una scansione chiara:¬ l’incremento del patrimonio dei gruppi più vulnerabili;¬ la promozione dei fattori che tendono ad equilibrare il patrimonio;¬ la garanzia della sostenibilità dei benefici raggiunti con l’azione del progetto.Il progetto di rafforzamento della comunità del Planalto II nasce da questepremesse. La comunità ha origine con il trasferimento di circa 600 famiglie16I passi operativi di un programma di riduzione della povertà sono presenti in GATTI, NOVARA in Gatti Mt, Novara E.“The real city. Methods and actions implemented by <strong>Avsi</strong> to upgrade informal urban areas in MAFFENINI W. Parternshipexperiencesagainst urban poverty F Angeli, Milano 2003, pag 14.
PERSONA E TALENTI • 113dall’area centrale del municipio di Ipatinga in Minas Gerais. Nel processo ditrasferimento, il municipio aveva avuto l’attenzione di mantenere unite le famigliecreando un nuovo quartiere non lontano dall’area centrale che la comunità avevaoccupato col processo di costruzione della stessa città. Dalla preoccupazione dinon terminare il progetto con la costruzione delle case, ma di trasformarel’intervento in una reale opportunità di sviluppo della comunità, nasce l’incontrotra la “Prefeitura de Ipatinga”, la “Comunidade do Bairro Planalto II” e AVSI.L’obiettivo del partenariato è quello di garantire reali condizioni di sviluppoattraverso le azioni di consolidamento e rafforzamento della comunità previstesuccessivamente alla ri-locazione delle famiglie. 1717Le principali azioni di rilocazione delle famiglie previste nel progetto sono presentate in SILVA, J. I. Rosas Guia deReassentamento Involuntario de População Urbana de Interesse Social. Programa Soma, Belo Horizonte, 1999. Neldocumento vengono presentate anche le direttive generali di programmi di rilocazione di comunità.