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Pobreza e Patrimônio - Avsi

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PERSONA E TALENTI • 103regionale e pertanto del differente valore di acquisizione di beni alimentari e diprimaria necessità. Senza entrare in merito alle modalità di calcolo si accetta ingenere il valore medio e significativo di 1 U$ al giorno “per capita”. La definizionedella linea di indigenza è una variazione del calcolo reddituale imponendo unameta di pura sopravvivenza. I numeri del Brasile all’inizio del nuovo secolo sonoben noti: quasi 1/3 della popolazione vive al di sotto della linea della povertà dicui poco meno della metà in condizioni miserabili 7 . Ma la linea della povertà nondescrive esaurientemente la reale dimensione economica del problema.La magnitudo della povertà è direttamente proporzionale al numerodelle persone che vivono in famiglie il cui reddito per capita si trovasotto la linea della povertà e alla distanza del reddito per capita diciascuna famiglia povera in relazione alla linea di povertà (Barros et al,2000, p. 23).Si definisce così lo “iato di povertà”, cioè il valore economico che quellafamiglia deve ricevere per portare il suo reddito al di sopra della linea di povertà.E’ possibile, in questo modo, calcolare il debito sociale del paese. Inoltre, in uncontesto di grande magnitudo del fenomeno, quanto maggiore è il reddito medioper capita della nazione, cioè quanto maggiore è la distanza di tale valore dallalinea di povertà, peggiore è la distribuzione del reddito. A conti fatti, usando ilcoefficiente di Gini o il rapporto tra il primo e l’ultimo quintile di reddito, il Brasilerisulta essere uno dei paesi che peggio distribuisce il proprio reddito. Non sicaratterizza, pertanto come un paese povero, ma come un paese con tanti poveri.La definizione di povertà attraverso i pochi indicatori economici, rapidamentepresentati in precedenza, permette di identificare e localizzare facilmente ilgruppo vulnerabile, ma non consente di descriverne le cause e le caratteristiche,a non essere la mancanza di un reddito adeguato. Le conseguenti politicheridistributive, dirette e necessarie, risultano più legate all’ambito dell’emergenzache al tentativo di favorire lo sviluppo della persona e della comunità.Per evitare che i beneficiari di reddito minimo dei programmi ritorninoalla loro condizione di povertà precedente, sono necessarie l’articolazionee l’integrazione di altre azioni che abbiamo come obiettivo la conquistadell’autonomia (Lavinas, 2002, p. 14).Le politiche ridistributive non possono e non devono essere esclusedall’ambito delle politiche sociali, ma debbono evidentemente essere integratecon reali possibilità di crescita personale.7“I risultati rivelano che, nel 1999, circa il 14% della popolazione brasiliana vive in famiglie con reddito inferiore allalinea di indigenza e 34% in famiglie con reddito inferiore alla linea della povertà. In questo modo, circa 22 milioni dibrasilani possono essere classificati come indigenti e 53 milioni come poveri” (Barros et al, 2000. p. 23).

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