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Pobreza e Patrimônio - Avsi

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106 •POVERTÀ E PATRIMONIOIl programma Bolsa Escola è superiore ai programmi di reddito minimoperchè integra in modo strategico il complementare il reddito conl’accesso universale all’educazione combattendo l’evasione scolastica. Ibeneficiari sono i figli di famiglie molto povere che se non avesseroquesta opportunità manterrebbero la stessa bassa scolarità dei genitorie di conseguenza, in futuro, entrerebbero nel mondo del lavoro, nellamigliore delle ipotesi, nelle stesse condizioni della maggior parte deiloro familiari. La logica è quella di elevare il grado di scolarità deibambini per aumentare o meglio equilibrare le opportunità. La Bolsa –Escola consiste nel passare una risorsa mensile alle famiglie escluse, apatto che tutti i figli in età scolare frequentino almeno il 90% dei giornieffettivi del calendario scolastico (Aguiar e Araújo, 2002, p. 34-35).Al contrario, in un altro programma, chiamato “Sostegno a distanza”, <strong>Avsi</strong>mette in contatto, attraverso il versamento di una quota mensile, una famigliacon un bambino o adolescente che vive in situazione di rischio sociale, pergarantire il suo percorso educativo. I fondi delle 4.000 adesioni, in Brasile,vengono destinati trimestralmente a 30 centri educativi no profit che accolgonoin varie città del paese i bambini che ricevono il sostegno e sono trasformati inbenefici diretti nell’ambito dell’educazione. Si è scelto in questo modo dirafforzare i servizi di pubblica utilità la cui azione è rivolta unicamente allecomunità vulnerabili.Si vede, in entrambi i casi, come il problema della qualità dei servizi, enon solo la possibilità di accedervi, diventa un elemento indispensabile perridurre effettivamente le condizioni di vulnerabilità delle persone: è questo unelemento che merita particolare attenzione per non approfondire maggiormentela disuguaglianza esistente.Fin ora ci siamo limitati ad esaminare dall’esterno la situazione di vita dei piùpoveri cercando di identificare le dimensioni e le cause del fenomeno, mal’esempio di dona Efigenia può aiutarci ad ampliare la nostra percezione dellasituazione di povertà. A modo suo, dona Efigenia, ha organizzato una risposta aisuoi bisogni, da sola e con poche risorse disponibili. Ha messo in gioco quelloche aveva nel modo in cui le era possibile; ha messo a disposizione un insiemedi “beni” che possedeva per migliorare la propria condizione di vita. E` benenotare che buona parte di queste risorse non sono direttamente riconducibili aduna valutazione monetaria: per esempio il nucleo familiare ed i rapporti diamicizia e di vicinato sono divenuti l’elemento portante della sua forma dirisposta. Potremmo dire che dona Efigenia ha intelligentemente giocato i talentiche aveva. Non ha potuto sviluppare maggiormente questa sua capacità eresponsabilità di fronte alla realtà perchè le circostanze non lo hanno permesso.Pertanto il povero è quella persona che non ha la possibilità di sviluppare italenti che ha ricevuto, cioè non ha l’accesso alle reali opportunità che gli

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