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Pobreza e Patrimônio - Avsi

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104 •POVERTÀ E PATRIMONIOIl reddito minimo, per diventare uno strumento potente di lotta allapovertà e alla disuguaglianza, deve essere associato a altre politichesociali. Una famiglia povera che abbia un reddito minimo, ma che abitiin un quartiere senza fognature, abbia figli che non possono accederealla scuola primaria, non abbia servizi adeguati alla salute, non possapartecipare alla sfera politica in modo protagonista e sia sottomessaall’arbitrarietà delle azioni politiche, continua in un processo di povertà,di disuguaglianza sociale e di esclusione (Aguiar e Araújo, 2002, p. 32).Una seconda forma notoria di interpretare la realtà della povertà è quellache tenta di definire la “qualità di vita” o di “benessere” della popolazione,ampliando il ventaglio dei fattori che contribuiscono a determinarla oltre a quelloeconomico. Altre dimensioni elementari, quali salute, educazione, occupazione,o più complesse, quali sicurezza e cultura, possono definire una migliore opeggiore qualità di vita. Negli ultimi anni sono stati elaborati vari indicatori di“benessere”. Tra i più usati in Brasile citiamo: l’ “Indice de desenvolvimentoHumano” (IDH), messo a punto all’inizio del trascorso decennio dall’UnitedNations Development Programme (UNDP) e diffuso a livello mondiale perpermettere un confronto tra le nazioni, e l’ “Indice de Vulnerabilidade Social”(IVS) elaborato in varie capitali del Brasile, seppur con adattamenti allasituazione locale. Entrambi sono rappresentati da un indicatore misto. Il primo sicompone di tre variabili: la longevità, il livello di istruzione e il livello economicodi vita, misurate rispettivamente dalla speranza di vita alla nascita, dallapercentuale di analfabetismo della popolazione in età adulta e dal tasso discolarizzazione, ed infine dal reddito medio per capita.L’indicatore finale, che varia tra 0 (assenza di sviluppo) ed 1 (sviluppocompleto), può classificare il gruppo di popolazione oggetto di studio nelledifferenti categorie di sviluppo (alto, medio e basso). Anche secondo questaanalisi, il Brasile risulta essere un paese disequilibrato. E’ infatti l’unica potenzaeconomica inserita nel folto gruppo di nazioni con sviluppo medio. 8 Un esempiodi applicazione dell’IDH nelle politiche di riduzione della povertà in Brasile è laconcentrazione di programmi settoriali di “Comunidade Solidaria” diretti a gruppiomogenei (riduzione dell’analfabetismo, “Bolsa Escola”, riduzione della mortalitàinfantile, incentivi alla formazione professionale) negli stati con IDH inferiore allamedia nazionale, cioè nei 14 stati brasiliani considerati a basso sviluppo umano(valore di IDH inferiore a 0,5).L’ “Indice de Vulnerabilidade Social” (IVS) 9 nasce dalla combinazione dioltre 20 variabili che tendono a misurare un ventaglio più ampio di dimensioni:8Nel 2001 il Brasile è classificato al 69º posto.9Per una presentazione delle modalità di calcolo dell’Indice di Vulnerabilidade Social elaborato dal Comune di BeloHorizonte in collaborazione con la Pontificia Universidade Catolica de BH si veda PBH. Planejar BH – Mapa de ExclusãoSocial, n. 8, Belo Horizonte, ago/2000.

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