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FuoriAsse_n_22

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Patrik Fogli<br />

A chi appartiene la notte<br />

(Baldini + Castoldi, 2018)<br />

di Mario Greco<br />

©Saul Landell<br />

Non è mia intenzione azzardare interpretazioni<br />

o spiegazioni su quanto vi è<br />

di suggestivo e oscuro in A chi appartiene<br />

la notte (Baldini&Castoldi, 2018) di<br />

Patrick Fogli. Tuttavia, e in generale,<br />

trovo A chi appartiene la notte un mosaico<br />

di pietruzze cangianti, che ci porta<br />

a fare i conti con la siccità dell’anima<br />

umana, con la spettralità anonima della<br />

provincia e con le rovine del nostro tempo.<br />

La memoria dei luoghi è qui il fallimento<br />

della nostra capacità di distinguere<br />

ciò che è vero da ciò che non lo è.<br />

Il suo orizzonte è l’immagine di un luogo<br />

desolatamente vuoto come Casa Valenti,<br />

il borgo in cui giunge Irene, la protagonista<br />

che ripercorre la vita di Filippo,<br />

l’adolescente “precipitato” dalla Pietra di<br />

Bismantova, il “luogo” da cui tutto ha<br />

FUOR ASSE 108<br />

«Poi è arrivata la Pietra.<br />

C’è la Pietra di Bismantova all’inizio di tutto».<br />

Patrick Fogli<br />

inizio (parafrasando l’autore). La Pietra<br />

di Bismantova dall’alto ci conduce nel<br />

baratro, come accade al giovane Filippo,<br />

costringendoci a fare i conti con le barbarie,<br />

il no-sense e, perché no, il nichilismo<br />

del nostro presente. Ma da quello<br />

stesso baratro, Irene, rovesciandone<br />

l’inquadratura, si carica della stessa valenza<br />

dicotomica: lei, che ha trascorso<br />

la vita a “scoperchiare pentole”, fatta<br />

fuori da quello stesso sistema che si nutriva<br />

d’indagini giornalistiche, destinata<br />

all’oblio, ci trascina, nel suo tentativo<br />

di ricongiungersi con i luoghi della sua<br />

infanzia, con il proprio spazio fisico e<br />

mentale, in una realtà fatta di ben altre<br />

cose: una realtà incatenata a un patto<br />

che la relega in una dimensione onirica,<br />

ultraterrena.<br />

Le recensioni di<br />

Cooperativa Letteraria

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