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FuoriAsse_n_22

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che una delle corde che regge la palanca<br />

più piccola, quella con i pacchi di<br />

carta, ha ceduto, il legno si è inclinato<br />

improvvisamente, paurosamente. I<br />

fogli volano giù in basso.<br />

Quelli sulla palanca di sotto, quella più<br />

lunga, fanno gesti strani e convulsi<br />

all’in su. Cerco di avvertire gli altri in<br />

cucina di quello che succede lì fuori.<br />

Ma loro ridono, io mi sento gelare.<br />

Penso che loro credano che io abbia un<br />

malore, visto che non riesco a parlare,<br />

l’indice della mano non riesce a stendersi,<br />

agito i pugni come un cretino.<br />

Nello stesso tempo mi ricordo che la<br />

stessa cosa mi è successa quattro anni<br />

prima, quando ci fu il terremoto a<br />

Roma. Anche allora si stava in cucina,<br />

anche se in diversa compagnia. Ora<br />

l’asse più piccola si è riversata sulla<br />

maggiore, Stefano e l’altro non riescono<br />

ad acchiappare in extremis il corpo<br />

che gli cade addosso. Rifiato o mi<br />

sembra di rifiatare, anche il loro sostegno<br />

inizia a scendere, piano, parallelo<br />

al terreno. Ma non può essere, non<br />

deve succedere questo, se non intenzionalmente,<br />

cioè a forza di braccia,<br />

tirando le funi al contrario. I tre sopra<br />

se ne accorgono, cercano di bloccare<br />

le carrucole. Uno, da un lato, riesce;<br />

l’altro continua a tentare su un’asse<br />

sempre più sbilanciata. Di colpo la<br />

corda cede, tutto si sposta ancora più<br />

in basso, vicino ai pali del palazzo che<br />

sta crescendo. Tentano il salto.<br />

Tutti, in cucina, a quel punto osserviamo,<br />

muti, la scena. Due riescono bene,<br />

il terzo lo vediamo cadere, sparire tra le<br />

linee imprecise del cantiere.<br />

Mi sento male, corro giù per le scale<br />

fino allo spiazzo, voglio vedere il mucchio<br />

di sabbia con le macchie umide<br />

che non sembrano nemmeno sangue.<br />

Non riesco a distinguerne il colore<br />

per l’effetto delle lampade al sodio del<br />

cantiere che rendono ogni cosa arancione<br />

o nera…<br />

Intanto quattro di noi prendono il<br />

corpo e lo scaricano da qualche altra<br />

@Marc Steinhausen<br />

FUOR ASSE<br />

92<br />

Marco Solari

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