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che una delle corde che regge la palanca<br />
più piccola, quella con i pacchi di<br />
carta, ha ceduto, il legno si è inclinato<br />
improvvisamente, paurosamente. I<br />
fogli volano giù in basso.<br />
Quelli sulla palanca di sotto, quella più<br />
lunga, fanno gesti strani e convulsi<br />
all’in su. Cerco di avvertire gli altri in<br />
cucina di quello che succede lì fuori.<br />
Ma loro ridono, io mi sento gelare.<br />
Penso che loro credano che io abbia un<br />
malore, visto che non riesco a parlare,<br />
l’indice della mano non riesce a stendersi,<br />
agito i pugni come un cretino.<br />
Nello stesso tempo mi ricordo che la<br />
stessa cosa mi è successa quattro anni<br />
prima, quando ci fu il terremoto a<br />
Roma. Anche allora si stava in cucina,<br />
anche se in diversa compagnia. Ora<br />
l’asse più piccola si è riversata sulla<br />
maggiore, Stefano e l’altro non riescono<br />
ad acchiappare in extremis il corpo<br />
che gli cade addosso. Rifiato o mi<br />
sembra di rifiatare, anche il loro sostegno<br />
inizia a scendere, piano, parallelo<br />
al terreno. Ma non può essere, non<br />
deve succedere questo, se non intenzionalmente,<br />
cioè a forza di braccia,<br />
tirando le funi al contrario. I tre sopra<br />
se ne accorgono, cercano di bloccare<br />
le carrucole. Uno, da un lato, riesce;<br />
l’altro continua a tentare su un’asse<br />
sempre più sbilanciata. Di colpo la<br />
corda cede, tutto si sposta ancora più<br />
in basso, vicino ai pali del palazzo che<br />
sta crescendo. Tentano il salto.<br />
Tutti, in cucina, a quel punto osserviamo,<br />
muti, la scena. Due riescono bene,<br />
il terzo lo vediamo cadere, sparire tra le<br />
linee imprecise del cantiere.<br />
Mi sento male, corro giù per le scale<br />
fino allo spiazzo, voglio vedere il mucchio<br />
di sabbia con le macchie umide<br />
che non sembrano nemmeno sangue.<br />
Non riesco a distinguerne il colore<br />
per l’effetto delle lampade al sodio del<br />
cantiere che rendono ogni cosa arancione<br />
o nera…<br />
Intanto quattro di noi prendono il<br />
corpo e lo scaricano da qualche altra<br />
@Marc Steinhausen<br />
FUOR ASSE<br />
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Marco Solari