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è considerata una risorsa fondamentale<br />
e una direzione verso cui orientare le<br />
strategie per lo sviluppo urbano. In conseguenza<br />
della crisi di questo ultimo<br />
decennio e della necessità di fornire<br />
risposte alternative alle numerose istanze<br />
poste alla città, il concetto di creative<br />
cities è da molti apparso come un modello<br />
positivo a cui tendere ad iniziare<br />
da Glasgow, apripista, nel 1990, delle<br />
capitali europee della cultura, e poi a<br />
Bilbao, Valencia, Cracovia 4 ).<br />
In generale, le strategie urbane orienta<br />
te alla creatività presumono un insieme<br />
di azioni che, contrapponendosi ai processi<br />
di standardizzazione e massificazione,<br />
valorizzino le diversità e propongano<br />
soluzioni innovative rivolte<br />
non tanto alla creazione del nuovo<br />
quanto piuttosto al riuso dell’esistente.<br />
Tali azioni favoriscano interventi sulla<br />
piccola scala e temporanei (si parla di<br />
architetture effimere, a volume zero),<br />
rivolti ad una dimensione locale e generati<br />
dal basso per mezzo di pratiche volte<br />
alla cooperazione e alla condivisione<br />
(è pratica sempre più utilizzata quella<br />
della progettazione partecipata e dell’arte<br />
partecipativa).<br />
“Casa do Quarteirão” è un’installazione permanente<br />
sviluppata dal collettivo di architetti Orizzontale,<br />
con base a Roma, nell’ambito del festival Walk&Talk<br />
2016 e che nasce dalla volontà di una comunità<br />
unita e vivace che abita il quartiere (Quarteirão)<br />
nelle isole Azzorre. I cittadini richiedevano uno<br />
spazio pubblico per i piccoli momenti di convivialità.<br />
Il progetto prende ispirazione dal Viveiro, una serra<br />
collettiva per permettere al quartiere di fiorire e<br />
svilupparsi autonomamente. Il programma della<br />
“Casa do Quarteirão” è stato deciso dai cittadini. La<br />
struttura in legno formata da telai modulari è flessibile<br />
e può essere personalizzata per adattarsi alle<br />
diverse configurazioni ed esigenze della comunità.<br />
Dal 2011, quattro workshop di autocostruzione con<br />
materiali di recupero condotti dagli artisti e architetti<br />
del collettivo berlinese Raumlabor, con un cen -<br />
tinaio di partecipanti tra studenti e giovani abitanti<br />
del quartiere periferico Barca, hanno ridisegnato<br />
gli spazi comuni dell’area di via Anglesio a Torino.<br />
Il progetto ha visto la realizzazione di una serie<br />
d’installazioni ambientali abitabili, come la Star<br />
House.<br />
A conclusione del progetto “Nuovi Committenti a<br />
Barca”, è nato, per volontà di un gruppo di residenti,<br />
il Centro Giovani Cantiere Barca.<br />
Progetto a cura di: Giorgina Bertolino, Francesca Comisso,<br />
Nicoletta Leonardi, Lisa Parola e Luisa Perlo, Maurizio<br />
Cilli, Giulia Majolino, Alessandra Giannandrea.<br />
https://www.youtube.com/watch?v=U7hYx0BfkUs<br />
4 Il meeting annuale UNESCO Creative Cities Network sarà ospitato nel 2018 in Polonia nelle città di Cracovia e<br />
Katowice e nel 2019 in Italia a Fabriano.<br />
FUOR ASSE<br />
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INTERFERENZE