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sempre poi per essere sintomo di pazzia.<br />
Da qui arriviamo alla fase degli omicidi e<br />
delle stragi di massa. Non so, letto su un<br />
libro abbastanza vecchio e accreditato<br />
che prima o poi ci sarà l’apocalisse, e<br />
dato per scontato che non ci interessa<br />
sapere cosa significa la parola apocalisse<br />
(significa rivelazione) bastandoci credere<br />
che significhi strage di massa, ecco<br />
che negli ultimi venti anni siamo in uno<br />
stato di guerra continuato. Questo è il<br />
letteralismo. Non so, a uno gli entra in<br />
testa la parola grazia, che è una bella<br />
parola, decide che grazia significa che<br />
qualcuno è più ben voluto degli altri<br />
da Dio e che non deve fare più nessuna<br />
opera buona, anzi non deve più nemmeno<br />
lavorare, può prestare a strozzo, ed<br />
ecco la nascita della finanza e la strage<br />
di massa per debiti finanziari che stiamo<br />
vivendo negli ultimi venti anni. Deletterizzare<br />
allora significa tornare a fare<br />
dell’apocalisse una rivelazione (tipo: ma<br />
@Hideki Motoki<br />
porca vacca questo mondo è pieno di<br />
luce, viviamo nella luce, per forza gli dèi<br />
ci invidiano!); o fare della grazia quello<br />
che è, un modo di camminare in maniera<br />
seducente per strada suscitando<br />
cospicuo interesse e desiderio in vaste<br />
moltitudini. Deletterizzare, ci spiega con<br />
ognuna delle sue parole in ognuno dei<br />
suoi libri Hillman, è ciò che ci aiutano a<br />
fare i poeti, per i quali ogni cosa e ogni<br />
parola sono una metafora, un veicolo<br />
per portarci fuori dalla lettera, dall’illusione<br />
della concretezza. Per un poeta, ci<br />
insegna meticolosamente Hillman, ogni<br />
parola è libera dalla lettera, e quindi è<br />
viva. Qualsiasi parola, anche la parola<br />
apocalisse, o la parola grazia, o perfino<br />
la parola debito pubblico o proattivo.<br />
Per un poeta proattivo è un signore<br />
molto alto, con un cappello alto sopra di<br />
lui come fosse un’aggiunta, che cerca<br />
sempre di infondere voglia di fare in<br />
tutti, e tutti lo deridono.<br />
Proattivo, assertivo, inizializzare, attenzionare<br />
e, per gli scrittori, suggestionare,<br />
emozionare (che allora me ne vado<br />
a Disneyland), diegetico, extradiegetico.<br />
Perfino queste parole potrebbero essere<br />
salvate dalla loro interpretazione letterale.<br />
Perfino della nostra moderna neolingua<br />
orweliana, che riunisce il politicamente<br />
corretto al becerismo populista<br />
e xenofobo, lo storytelling agli slogan<br />
isterici, la lingua dell’efficientismo alla<br />
morale del più furbo, potremmo farne<br />
un qualcosa in termini di poesia niente<br />
male. È così che usa Hillman il concetto<br />
della deletterizzazione: lo usa per riportare<br />
tutti i concetti che soffocano la nostra<br />
intelligenza alla loro primaria natura<br />
di immagini, come facevano una<br />
volta i poeti popolando gli olimpi. È così<br />
che usa Hillaman questo concetto,<br />
deletterizzazione, deletterandolo nella<br />
poesia dei suoi libri.<br />
La deletterizzazione è profondamente<br />
panica. Quando ti prende un attacco di<br />
FUOR ASSE<br />
148 Biblioteca Essenziale