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Assaggi di fame - Filippo Radaelli

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perchè ha un buon sapore e, tra Settecento e Novecento, fornisce a milioni <strong>di</strong> persone un nutrimento<br />

energetico a basso costo; ed i suoi ‘contro’, perchè si <strong>di</strong>ffonde ovunque – da noi soprattutto nelle<br />

campagne venete e lombarde – soppiantando altri tra<strong>di</strong>zionali alimenti e, imponendosi come piatto<br />

quoti<strong>di</strong>ano pressoché esclusivo (salvo gran<strong>di</strong> bevute <strong>di</strong> vino per ingozzarla), provoca gravi epidemie<br />

<strong>di</strong> pellagra.<br />

Morale (perché c’è una morale): prima <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare piatto tra<strong>di</strong>zionale, qualunque alimento è<br />

protagonista <strong>di</strong> un cambiamento più o meno profondo nelle abitu<strong>di</strong>ni, o meglio, nelle tra<strong>di</strong>zioni<br />

gastronomiche <strong>di</strong> una popolazione: cancella o mo<strong>di</strong>fica prodotti, ricette e tecniche culinarie che si<br />

tramandano da secoli o millenni, e determina il <strong>di</strong>ffondersi <strong>di</strong> un nuovo gusto, per convenienza<br />

economica o per le effettive ed apprezzabili qualità. Ma genera pure fenomeni imprevisti ed<br />

impreve<strong>di</strong>bili non sempre favorevoli. Tipicità e identità culinaria non sono immobili: sono storia.<br />

Oggi, dunque, l’assaggio <strong>di</strong> <strong>fame</strong> è con polenta e vino rosso: due alimenti <strong>di</strong> resistenza all’in<strong>di</strong>genza<br />

che tanta parte hanno avuto nella storia alimentare del Nord Italia. Un tocco <strong>di</strong> formaggio è<br />

ammesso: era spesso il massimo <strong>di</strong> apporto proteico <strong>di</strong>sponibile per le popolazioni rurali padane.<br />

Una sola doglianza: un tempo, almeno, si riservava per la polenta un mais saporito, <strong>di</strong> cui ho trovato<br />

traccia in piccoli appezzamenti salvati nelle Langhe e in Monferrato: per lo più, invece, oggi<br />

mangiamo polenta fatta col mais coltivato per i maiali: e questo non è certamente molto tipico!<br />

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