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Assaggi di fame - Filippo Radaelli

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Si potrebbe <strong>di</strong>re che la salute dell’anima era venuta a dare una mano a quella del corpo.<br />

Ed ecco la sorpresa, il secondo paraddosso: che magro e <strong>di</strong>giuno hanno portato nel costume<br />

alimentare europeo, oltre che maggiore coesione, anche maggiore assortimento.<br />

All’alternanza tra carne e vegetali si coniuga la varietà delle carni stesse: quelle dei mammiferi e<br />

degli uccelli, escluse nei giorni <strong>di</strong> magro, sono rimpiazzate da quelle <strong>di</strong> pesci, anfibi e molluschi,<br />

sempre ammesse salvo che nei pochissimi giorni <strong>di</strong> rigoroso <strong>di</strong>giuno.<br />

E che <strong>di</strong>re dell’estroso ingegno adoperato nelle cucine – anche in quelle dei conventi – per allestire<br />

squisite pietanze <strong>di</strong> magro, valorizzando con fantasia sapori comunemente considerati ‘minori’?<br />

Una forma <strong>di</strong> furba ipocrisia? Niente affatto. Semmai, <strong>di</strong> autentica coerenza con quella simpatia<br />

evangelica per la lietezza dei pasti: anche nei perio<strong>di</strong> in cui la <strong>di</strong>sciplina ecclesiastica fu più severa,<br />

il <strong>di</strong>giuno rigoroso rimase ristretto al venerdì santo, al mercoledì delle ceneri e a poche altre<br />

occasioni liturgiche: occasioni <strong>di</strong> memoria quali l’ingresso nel periodo quaresimale (la fuga<br />

dall’Egitto del popolo ebraico, i quaranta giorni <strong>di</strong> Gesù nel deserto) e la crocifissione del<br />

Nazareno.<br />

I giorni <strong>di</strong> magro, invece, suonano più come una esortazione all’equilibrio: se è vero che il piacere<br />

della tavola non sta nella ingorda opulenza, neppure la santità sta nel <strong>di</strong>sprezzo <strong>di</strong> quanto il Creatore<br />

ha messo a <strong>di</strong>sposizione per il nutrimento degli uomini.<br />

Chiaro: c’è anche dell’altro. Trascuro aspetti che, per un fedele, possono essere importanti:<br />

evidente è la mia incompetenza.<br />

La conclusione <strong>di</strong> questo assaggio <strong>di</strong> magro cui ho voluto de<strong>di</strong>care due giorni, però, mi sembra<br />

importante per tutti: il piacere della tavola risiede in due elementi essenziali: nella varietà che, <strong>di</strong><br />

giorno in giorno, essa offre e nella possibilità <strong>di</strong> spartirla con altri.<br />

Mangiate tutti i giorni la stessa cosa, per quanto ghiotta, e concorderete sul primo asserto.<br />

Mangiatela sempre da soli, anche davanti alla tv, e non smentirete il secondo.<br />

Anche un <strong>di</strong>giuno, e perfino un <strong>di</strong>giuno tipico, possono servire per acquisirne coscienza.<br />

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