29.05.2013 Views

Vita San Francesco - I-tau.com

Vita San Francesco - I-tau.com

Vita San Francesco - I-tau.com

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

primi frati che vanno da Innocenzo III nel 1209-10 per chiedere l’approvazione della<br />

primitiva forma vitae evangelica. <strong>Francesco</strong> era convinto che questo progetto di vita non<br />

veniva da una iniziativa umana, ma era frutto della ispirazione divina. Per questo non<br />

accettò mai, durante la sua vita, che qualcuno mutasse questo proposito suo e dei primi<br />

frati. Alla fine della vita, nel Testamento, sembra voler insistere di nuovo con forza e<br />

determinazione, che non c’era posto per nessun’altra Regola per i frati, se non per quella<br />

che rispecchiava la forma vitae del Vangelo. E quelli che venivano per abbracciare<br />

questa vita, distribuivano ai poveri tutto quello che potevano avere, ed erano contenti di<br />

una sola tonaca, rappezzata dentro e fuori, del cingolo e delle brache. E non volevamo<br />

avere di più. Noi chierici dicevamo l’ufficio, conforme agli altri chierici; i laici dicevano<br />

il ‘Pater noster’; e assai volentieri ci fermavamo nelle chiese. Ed eravamo illitterati e<br />

sottomessi a tutti (FF 117-118). <strong>Francesco</strong> ricorda con gioia la venuta di Bernardo,<br />

Pietro, Silvestro, Egidio, ammirava il loro coraggio. Ricorda i primi giorni passati a<br />

Rivotorto e poi alla Porziuncola, nella più assoluta povertà. Indica questa esperienza<br />

nelle povere chiese <strong>com</strong>e la più pura, <strong>com</strong>e l’ideale da non dimenticare mai in un futuro<br />

in cui l’Ordine era destinato ad allontanarsi sempre di più dai suoi umili inizi.<br />

La vita in povertà, umiltà e semplicità dei primi frati si basava su un impegno di<br />

lavoro manuale per guadagnare il pane quotidiano, e sull’elemosina, <strong>com</strong>e eredità toccata<br />

in sorte ai poveri. Ecco l’ottavo quadro del Testamento: Ed io lavoravo con le mie mani e<br />

voglio lavorare; e voglio fermamente che tutti gli altri frati lavorino di un lavoro quale si<br />

conviene all’onestà. Coloro che non sanno, imparino, non per la cupidigia di ricevere la<br />

ri<strong>com</strong>pensa del lavoro, ma per dare l’esempio e tener lontano l’ozio. Quando poi non ci<br />

fosse data la ri<strong>com</strong>pensa del lavoro, ricorriamo alla mensa del Signore, chiedendo<br />

l’elemosina di porta in porta (FF 119-120).<br />

La forma di vita itinerante e di predicazione esigeva una testimonianza fattiva di<br />

persone che amavano la pace e che vivevano in pace con tutti. Nel nono quadro<br />

<strong>Francesco</strong> ricorda ai frati il saluto che egli sempre rivolgeva al popolo prima della sua<br />

predicazione. Il Signore mi rivelò che dicessimo questo saluto: “Il Signore ti dia la<br />

pace” (FF 121).<br />

Da questo punto il Testamento passa a delle proibizioni o obblighi, con tono<br />

abbastanza forte da parte di <strong>Francesco</strong>. Sorprende l’uso di verbi <strong>com</strong>e “<strong>com</strong>ando”,<br />

“fermamente voglio”, “siano tenuti, per obbedienza”, “<strong>com</strong>ando fermamente, per<br />

obbedienza”. <strong>Francesco</strong> era conscio che il suo ideale rischiava di essere affievolito, e<br />

premunisce i frati con toni abbastanza duri, mentre sembra ribadire che, di fronte allo<br />

sviluppo inevitabile dell’Ordine, la sua scelta evangelica dell’inizio era ancora valida. Il<br />

decimo quadro riguarda i luoghi in cui vivono i frati: Si guardino bene i frati di non<br />

accettare assoluamente chiese, povere abitazioni e quanto altro viene costruito per loro,<br />

se non fossero <strong>com</strong>e si addice alla santa povertà, che abbiamo promesso nella Regola,<br />

sempre ospitandovi <strong>com</strong>e forestieri e pellegrini (FF 122). È l’eco del capitolo 6 della<br />

Regola bollata, che parla dei frati <strong>com</strong>e persone che vivono sine proprio, senza nessuna<br />

proprietà. Ma non solo questo. <strong>Francesco</strong> era conscio che i frati potevano non possedere<br />

niente in teoria, ma che potevano usufruire di tutto di fatto. Li esorta a rimanere fedeli al<br />

precetto della Regola, sapendo che già durante la sua vita, in qualche parte (<strong>com</strong>e a<br />

Bologna) i frati non avevano osservato questa prescrizione riguardo alla povertà delle<br />

abitazioni.<br />

101

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!