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Capitolo 12<br />
IL VIAGGIO DI SAN FRANCESCO IN ORIENTE<br />
Il contesto storico in cui nacque la quinta Crociata era il Concilio Lateranense IV<br />
del 1215. Innocenzo III aveva emanato la lettera Vineam Domini nell’aprile 1213 per<br />
indire il Concilio. Nello stesso mese pubblicò l’enciclica Quia maior per annunziare la<br />
quinta Crociata, programmata per gli anni 1217-1221. Innocenzo III aveva chiesto i<br />
principi d’Europa di rispettare una “tregua di Dio”, per fermarsi dalle lotte tra di loro e<br />
concentrare le forze sulla spedizione della Crociata per recuperare i Luoghi <strong>San</strong>ti che<br />
Saladino aveva preso dai cristiani il 2 ottobre 1187, l’anno della caduta di Gerusalemme.<br />
Con la lettera Pium et sanctum propositum Innocenzo III organizzò la predicazione della<br />
Crociata. Dopo la sua morte questa predicazione la continuarono il cardinale Ugolino e il<br />
vescovo Jacques de Vitry.<br />
Il 26 maggio 1219 fu celebrato il capitolo di Pentecoste alla Porziuncola. Era il<br />
capitolo in cui si mandarono nuove spedizioni di frati in Europa, e particolarmente in<br />
Spagna e Marocco. L’apertura ai “Saraceni e altri infedeli” era chiara. <strong>Francesco</strong>, in<br />
questo contesto, decide di andare in oriente. Nel frattempo la Crociata si era organizzata<br />
e <strong>com</strong>inciò a muoversi nel 1217. Il piano era quello di conquistare la città di Damiata,<br />
sulla delta del Nilo, in Egitto, e poi di proseguire per Gerusalemme. La Crociata era sotto<br />
la direzione del re di Gerusalemme Jean de Brienne, ma c’era anche un altro <strong>com</strong>andante<br />
nella persona del Legato Pontificio il cardinale Pelagio Galvan.<br />
<strong>Francesco</strong> probabilmente partì da un porto dell’Adriatico, che poteva essere<br />
Ancona o, più verosimilmente, Bari o Brindisi. S’imbarcò il 24 giugno 1219, diretto<br />
verso la Palestina, con sosta a Candia, (Creta), e a Cipro. Approdò nella città crociata di<br />
<strong>San</strong> Giovanni d’Acri sulla costa della Palestina, dove lo accolse fra Elia, ministro della<br />
Siria o provincia di Oltremare. <strong>Francesco</strong> era ac<strong>com</strong>pagnato da alcuni frati, tra cui fra<br />
Illuminato e fra Pietro Cattanio. Dopo una breve sosta ad Acri continuò il suo viaggio<br />
lungo la costa della Palestina finché arrivo nel campo crociato accampato di fronte a<br />
Damiata.<br />
L’esercito crociato, formato da vari nazioni europee, incluse le repubbliche<br />
marinare italiane e gli Ordini cavallereschi dei Templari e Ospedalieri, era schierato<br />
lungo la riva occidentale del Nilo. Prima di prendere Damiata dovevano prendere in<br />
mano una fortezza in mezzo al fiume, chiamata la torre della catena, che impediva alle<br />
navi nemiche di salire il Nilo. Prima che <strong>Francesco</strong> arrivasse nel luglio 1219, a Damiata<br />
c’erano già state delle battaglie sanguinose, ma la torre della catena era stata presa<br />
dall’esercito cristiano. Nel momento in cui <strong>Francesco</strong> raggiunse il campo crociato si<br />
preparava per un assalto alla città di Damiata, che fu programmato per il giorno 29 agosto<br />
1219. Fu un disastro per l’esercito crociato, <strong>com</strong>e profetizzò <strong>Francesco</strong>. Il racconto ce lo<br />
da Tommaso da Celano:<br />
Al tempo in cui l’esercito cristiano stringeva d’assedio Damiata, era presente<br />
anche il <strong>San</strong>to con alcuni <strong>com</strong>pagni: avevano attraversato il mare desiderosi del<br />
martirio. Un giorno, avuta notizia che i nostri si disponevano a battaglia, si addolorò<br />
fortemente e rivolto al <strong>com</strong>pagno disse: “Il Signore mi ha mostrato che, se avverrà oggi<br />
lo scontro, andrà male per i cristiani. Ma se dico questo sarò creduto pazzo; se taccio,<br />
mi rimorde la coscienza. Cosa ne pensi?” “Padre”, rispose il <strong>com</strong>pagno, “non dare<br />
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