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iferimento è al periodo in cui la famiglia di Favarone, schierata con i boni homines,<br />
aveva riparato a Perugia durante i cruenti frangenti che segnarono gli anni di passaggio<br />
dei secoli 12-13. Una testimone, Benvenuta da Perugia, afferma che epsa testimonia<br />
haveva hauta notizia de lei prima che intrasse nella Religione, et stecte con epsa (Chiara)<br />
in una casa (Proc II,2). Un’altra, Filippa di Leonardo di Gislerio, che affermò di<br />
conoscerla de la sua pueritia (Proc III,8), apparteneva ad una famiglia tra le più attive<br />
della parte dei boni homines, in possesso del castello di Sassorosso e con proprietà<br />
terriere in Castelnuovo (verso Cannara) e in Colle (verso Perugia), cui membri chiesero<br />
la cittadinanza perugina nel gennaio del 1200. La famiglia di Favarone e quella di Pietro<br />
di Bernardone si trovarono dunque sui due lati opposti del campo di battaglia: a<br />
Collestrada, il giovane <strong>Francesco</strong> e il focoso Monaldo, lo zio di Chiara, <strong>com</strong>batterono<br />
l’uno contro l’altro.<br />
Con la charta pacis del 1203 la famiglia di Favarone di Offreduccio potè ritornare<br />
ad Assisi. In questo periodo Chiara aveva dieci anni, ma già dimostrava una sensibilità<br />
cristiana al di fuori della sua tenera età.<br />
Con cuore docile, anzitutto, ricevette dalle labbra della madre i primi rudimenti<br />
della fede ... Stendeva volentieri la mano ai poveri e dall’abbondanza della sua casa<br />
traeva di che supplire all’indigenza di moltissimi ... Aveva il gusto della santa orazione e<br />
la coltivava assiduamente ... Quando dunque <strong>com</strong>inciò ad avvertire i primi stimoli del<br />
santo amore, ritenne spregevole il perituro e falso fiore della mondanità, istruita<br />
dall’unzione dello Spirito <strong>San</strong>to ad attribuire scarso valore alle cose che ne hanno poco.<br />
E infatti sotto le vesti preziose e morbide portava nascostamente un piccolo cilicio,<br />
apparendo al di fuori adorna per il mondo, ma rivestendosi interiormente di Cristo.<br />
Infine, volendola i suoi accasare nobilmente, non acconsentì in alcun modo: ma,<br />
fingendo di voler rimandare a più tardi le nozze terrene, affidava al Signore la sua<br />
verginità (LSC 3-4).<br />
Il periodo che va almeno dal 1208 fino al 1211 è molto importante nella vita di<br />
Chiara, perché segna i suoi primi contatti con <strong>Francesco</strong>. Certamente aveva sentito<br />
parlare nella sua casa del figlio di Pietro di Bernardone, della sua rinuncia totale<br />
all’eredità paterna. Sapeva che, dopo il suo ritorno da Gubbio, aveva <strong>com</strong>inciato a<br />
res<strong>tau</strong>rare le chiesette povere di <strong>San</strong> Damiano, <strong>San</strong> Pietro e della Porziuncola, e che altri<br />
giovani si erano uniti a lui per abbracciare la sua forma di vita evangelica. Tutti questi<br />
fatti colpirono profondamente Chiara, tanto che dal Processo, sappiamo che, tra i<br />
destinatari della carità di Chiara, mentre era nel seculo, cioè prima del 1211-1212, vanno<br />
annoverati anche <strong>Francesco</strong> e i suoi <strong>com</strong>pagni intenti al res<strong>tau</strong>ro della Porziuncola,<br />
secondo la testimonianza di Bona di Guelfuccio (Proc XVII,7), incaricata di queste<br />
missioni caritative: essa madonna Chiara le dette certa quantità di denari e <strong>com</strong>andolle<br />
che li portasse a quelli che lavoravano in <strong>San</strong>ta Maria de la Porziuncola acciò che<br />
<strong>com</strong>perassero de la carne. Dal Processo (XVII,3) sappiamo che la persona a lei<br />
familiare di cui parla la Leggenda nel racconto della fuga dalla casa paterna, era Bona di<br />
Guelfuccio, amica di Chiara e sorella di Pacifica di Guelfuccio, prima testimone al<br />
Processo.<br />
Bona di Guelfuccio, nel Processo (XVII,3) ci informa che, per un certo periodo di<br />
tempo prima del 1211 ac<strong>com</strong>pagnava personalmente Chiara alla Porziuncola, per degli<br />
incontri con <strong>Francesco</strong>, che era pure ac<strong>com</strong>pagnato da frate Filippo Longo, che doveva<br />
giocare un ruolo importante nella vita di Chiara e <strong>com</strong>e visitatore generale delle Povere<br />
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