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Vita San Francesco - I-tau.com

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Questa Lettera offre degli indizi preziosissimi riguardo all’inizio dell’Ordine,<br />

<strong>com</strong>e viene visto da una persona che non appareteneva all’Ordine. In questo, appunto,<br />

sta il suo alto valore. Jacques parla di fratres minores e di sorores minores. Il nome dato<br />

al ramo femminile è certamente originale, e viene coinato dal Vitry stesso, sic<strong>com</strong>e le<br />

Clarisse non si conoscevano con questo nome. Ma c’è già il segno distintivo della<br />

<strong>com</strong>une chiamata evangelica sia dei Frati Minori <strong>com</strong>e anche delle Povere Dame. Vitry<br />

vede la vita dei seguaci di <strong>Francesco</strong> modellata su quella della primitiva <strong>com</strong>unità<br />

cristiana di Gerusalemme nel Libro degli Atti. In questo dettaglio pure si dimostra un<br />

“estraneo” alla realtà evangelica di <strong>Francesco</strong>, che si basava piuttosto sulla apostolica<br />

vivendi forma di Cristo e degli apostoli. Fra vedere l’alternarsi dell’attività dei frati tra<br />

eremo e città, tra preghiera e apostolato. Parla delle Povere Dame e delle loro piccole<br />

hospitia, o monasteri, <strong>com</strong>e quello di <strong>San</strong> Damiano, che monasteri nel senso classico del<br />

termine certamente non erano. Ma nota anche che non accettavano proprietà e che<br />

vivevano dal lavoro delle proprie mani. Riguardo ai frati Jacques de Vitry è il primo<br />

testimone extra-francescano che parla dei capitoli generali che si tennero alla Porziuncola<br />

una vola all’anno, e di cui parleremo nel prossimo capitolo.<br />

Jacques de Vitry non nomina <strong>Francesco</strong> in questa lettera. Forse non lo aveva<br />

ancora incontrato. Ma lo nominerà in altri documenti, iniziando dalla Lettera che scrive<br />

da Damiata, in Egitto, nel 1220, durante la quinta crociata. In Egitto Jacques de Vitry<br />

incontra <strong>Francesco</strong> e lo conosce. Ma di questo parleremo più avanti, nel capitolo<br />

riguardo al viaggio di <strong>Francesco</strong> in Oriente.<br />

L’anno 1216 viene anche indicato <strong>com</strong>e il momento in cui <strong>Francesco</strong> ottiene dal<br />

Papa Onorio III l’Indulgenza della Porziuncola. Si deve dire già in partenza che le Fonti<br />

Francescane del secolo 13 non dicono assolutamente nulla riguardo a questa indulgenza e<br />

alle circostanze che avrebbero indotto <strong>Francesco</strong> a chiederla al Papa. Molti studiosi<br />

avevano, nel passato, relegato questa storia nel rango delle pie leggende. Tuttavia,<br />

studiosi <strong>com</strong>e Paul Sabatier, che ricordiamolo, era protestante, non si dimostra scettico, e<br />

addirittura arriva a inserire un capitolo intero riguardo alla vicenda della indulgenza nella<br />

sua Vie de Saint François d’Assise. I documenti che maggiormente parlano della vicenda<br />

dell’Indulgenza della Porziuncola sono Il Diploma di Teobaldo, vescovo di Assisi, del 10<br />

agosto 1310, e il Trattato sulla Indulgenza della Porziuncola, di frate <strong>Francesco</strong> di<br />

Bartolo di Assisi (prima del 1334). Documenti piuttosto tardivi, ma che la storia<br />

riconosce <strong>com</strong>e sostanzialmente autentici, non soltanto per una prova storica<br />

dell’Indulgenza, ma anche <strong>com</strong>e un ritratto sociale e religioso dell’Umbria del secolo 13.<br />

Non si deve certamente negare il loro forte tono polemico, dato che furono redatte anche<br />

<strong>com</strong>e risposta ai detrattori della stessa Indulgenza. Qui diamo un sunto del racconto<br />

tratto dal Diploma di Teobaldo (Fonti Francescane 2706/10-11).<br />

Stando il beato <strong>Francesco</strong> presso <strong>San</strong>ta Maria della Porziuncola, il Signore<br />

durante la notte gli rivelò che si portasse dal sommo pontefice, il signor Onorio, che<br />

temporaneamente si trovava a Perugia, per impetrare l’indulgenza per la stessa chiesa di<br />

<strong>San</strong>ta Maria della Porziuncola, appena da lui res<strong>tau</strong>rata. Egli, alzatosi di mattino,<br />

chiamò frate Masseo da Marignano ... e si presentò davanti al detto signor Onorio, e<br />

disse: “Padre santo, ho appena finito di res<strong>tau</strong>rare per voi una chiesa a onore della<br />

Vergine madre di Cristo. Supplico vostra santità che l’arricchiate di un’indulgenza senza<br />

offerte di denaro”. Egli rispose: “Non è conveniente fare questo perché chi richiede<br />

un’indulgenza, bisogna che la meriti dando una mano. Ma dimmi di quanti anni la vuoi<br />

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