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Vita San Francesco - I-tau.com

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Chiara era nata nel 1193 da una madre di profondo senso spirituale, chiamata<br />

Ortolana, e da un padre che proveniva da una delle famiglie di cavalieri guerrieri e nobili<br />

di Assisi. Nel 1198 la famiglia di Chiara dovette fuggire da Assisi e, <strong>com</strong>e tante altri<br />

nobili, trovare rifugio presso la città vicina di Perugia. La rivolta degli Assisani portò la<br />

città allo stato di guerra civile, anche perché i cittadini di Assisi non soltanto volevano<br />

liberarsi dal dominio imperiale, ma erano anche molto sospettosi del dominio papale,<br />

avendo in mente di istituire un Comune autonomo. Il loro sogno, tuttavia, doveva<br />

incontrare grosse difficoltà, perché i nobili cacciati in Perugia cercavano di ricuperare i<br />

loro antichi diritti di proprietà. Nel 1202 iniziarono i due anni in cui <strong>Francesco</strong><br />

sperimentò la gloria, e la follia, della guerra.<br />

Le relazioni tra Assisi e Perugia peggioravano nel 1202, a tal punto che si<br />

<strong>com</strong>batteva tra le due città. La battaglia si svolse in un luogo chiamato Collestrada, o<br />

Ponte <strong>San</strong> Giovanni, vicino alla città di Perugia. La guerra durò per un lungo tempo, dal<br />

1202 fino al 1209, finché si stabiliva una situazione di relativa pace tra i maiores, che<br />

guadagnavano i loro antichi diritti in Assisi, e i minores, che guadagnavano una certà<br />

importanza nel governo della città. <strong>Francesco</strong> partecipò con slancio nella battaglia di<br />

Collestrada, e poteva ben essere considerato <strong>com</strong>e uno dei milites, o cavalieri, perché era<br />

attrezzato con tutta l’armatura necessaria per il <strong>com</strong>battimento. Purtroppo, la battaglia<br />

finì in un disastro per gli Assisani, e <strong>Francesco</strong>, con molti altri che scampavano dalla<br />

morte, fu preso vivo <strong>com</strong>e un prigioniero, e lasciato a languire in una squallida prigione<br />

per un anno, quando probabilmente fu riscattato da suo padre.<br />

Tra Perugia e Assisi si erano riaccese le ostilità, durante le quali <strong>Francesco</strong> fu<br />

catturato con molti suoi concittadini e condotto prigioniero a Perugia. Essendo signorile<br />

di maniere, lo chiusero in carcere insieme con i nobili. Una volta, mentre i <strong>com</strong>pagni di<br />

detenzione si abbandonavano all’avvilimento, lui, ottimista e gioviale per natura, invece<br />

di lamentarsi, si mostrava allegro. Uno dei <strong>com</strong>pagni allora gli disse che era matto a<br />

fare l’allegrone in carcere. <strong>Francesco</strong> ribatte con voce vibrata: “Secondo voi, che cosa<br />

diventerò io nella vita? Sappiate che sarò adorato in tutto il mondo”. Un cavaliere del<br />

suo gruppo fece ingiuria a uno dei <strong>com</strong>pagni di prigionia; per questo, gli altri lo<br />

isolarono. Soltanto <strong>Francesco</strong> continuò a essergli amico, esortando tutti a fare<br />

altrettanto. Dopo un anno, tra Perugia e Assisi fu conclusa la pace, e <strong>Francesco</strong><br />

rimpatriò insieme ai <strong>com</strong>pagni di prigionia (L3C 4).<br />

La pace a cui riferisce la Leggenda dei Tre Compagni fu conclusa tra le due città,<br />

ma soltanto per breve tempo. Assisi, di fatto, era molto più piccola della rivale e potente<br />

Perugia, ed era una follia andare contro questa avversaria. <strong>Francesco</strong> uscì dall’incubo di<br />

un anno di prigione malato e senza forze fisiche. Per un periodo assai lungo di tempo,<br />

che va dal 1203 fino alla fine del 1204, non poteva uscire da casa, e fu curato soltanto<br />

grazie alle cure amorose di sua madre. Ma neanche lo squallore e il terrore della prigione<br />

Perugina avevano diminuito in <strong>Francesco</strong> il sogno di diventare grande. Egli sognava di<br />

diventare un cavaliere, di andare in crociata e ritornare pieno di gloria alla sua città<br />

natale. L’occasione si presentò agli inizi del 1205. In quell’anno Gualtiero da Brienne,<br />

un famoso guerriero e conte di Lecce, lottava nelle Puglie per salvaguardare i diritti di<br />

Innocenzo III in quelle terre. <strong>Francesco</strong> decise di unirsi a lui e andare alla guerra nelle<br />

Puglie.<br />

Passarano degli anni. Un nobile assisano, desideroso di soldi e di gloria, prese<br />

le armi per andare a <strong>com</strong>battere in Puglia. Venuto a sapere la cosa, <strong>Francesco</strong> è preso a<br />

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