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adunavano i frati e da cui partivano per le loro missioni di evangelizzazione. Alla<br />
Porziuncola, <strong>com</strong>e vedremo, fu accolta sorella Chiara, lì si celebravano i capitoli generali<br />
dell’Ordine, ed era lì che <strong>Francesco</strong> volle morire. Per questi ragioni le Fonti che<br />
provengono dalle penne dei <strong>com</strong>pagni di <strong>Francesco</strong> danno grandissima importanza alla<br />
Porziuncola, arrivando a chiamarla mater et caput pauperum Minorum fratrum (madre e<br />
capo dei poveri frati minori). Questo nome non è casuale, si lo mettiamo in confronto al<br />
titolo di caput et mater Ordinis Minorum (capo e madre dell’Ordine dei Minori) che<br />
Gregorio IX conferì alla basilica di <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> in Assisi nel 1230. E quasi<br />
un’affermazione che, mentre il luogo della sepoltura di <strong>Francesco</strong> era veramente il “capo<br />
e madre” dell’Ordine secondo la volontà del sommo pontefice, il luogo della Porziuncola,<br />
così caro a <strong>Francesco</strong> e ai primordi del suo Ordine, era anche “madre e capo” secondo la<br />
sensibilità dei frati che lo avevano conosciuto da vicino.<br />
Di fatto, nello stesso numero della CA, troviamo quello che Raoul Manselli<br />
chiama il “testamento di <strong>Francesco</strong> riguardo alla Porziuncola”. Riportiamo qualche<br />
brano per capire meglio l’importanza della Porziuncola nella vita di <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> e<br />
dell’Ordine dei Frati Minori:<br />
Noi che siamo vissuto con il beato <strong>Francesco</strong> rendiamo testimonianza di quello<br />
che egli disse di questa chiesa, impegnando la sua parola, cioè che la beata Vergine, tra<br />
tutte le chiese del mondo che le sono care, predilige questa a causa delle molte grazie<br />
che il Signore là mostra...<br />
E affinché i frati la tenessero sempre nei loro cuori, <strong>com</strong>e un memoriale, egli<br />
volle, in prossimità della morte, scrivere nel suo Testamento che essi nutrissero gli stessi<br />
sentimenti. Prima di morire, presenti il ministro generale e altri fratelli, dichiarò:<br />
“Voglio disporre del luogo di <strong>San</strong>ta Maria della Porziuncola, lasciando per testamento<br />
ai fratelli che sia sempre tenuto da loro nella più grande riverenza e devozione. Così<br />
hanno fatto i nostri fratelli nei primi tempi. Quel luogo è santo, ed essi ne conservavano<br />
la santità con l’orazione ininterrotta giorno e notte, osservando un costante silenzio...<br />
Voglio dunque che [<strong>San</strong>ta Maria della Porziuncola] sia sempre sotto la diretta<br />
autorità del ministro generale, affinché egli vi provveda con maggior cura e<br />
sollecitudine, particolarmente nello stabilirvi una <strong>com</strong>unità buona e santa...<br />
Voglio che questo luogo resti lo specchio resti lo specchio esemplare di tutta la<br />
religione” (CA 56).<br />
Nella Legenda Maior, <strong>San</strong> Bonaventura dice: Il <strong>San</strong>to amò questo luogo più di<br />
tutti gli altri luoghi del mondo. Qui, infatti, conobbe l’umiltà degli inizi; qui progredì<br />
nelle virtù, qui raggiunse felicemente la meta. Questo luogo, al momento della morte,<br />
rac<strong>com</strong>andò ai frati <strong>com</strong>e il luogo più caro alla Vergine (LM II,8; cfr. 2C 19).<br />
Tommaso da Celano ci da un fatto singolare per farci capire l’importanza assoluta<br />
che la Porziuncola aveva per <strong>Francesco</strong> e i suoi frati: Sapeva certamente che il Regno di<br />
Dio è in ogni parte della terra e credeva veramente che ovunque i fedeli possono<br />
ricevere i suoi doni; ma l’esperienza gli aveva insegnato che quel luogo che conteneva la<br />
chiesetta di <strong>San</strong>ta Maria della Porziuncola era favorito e onorato da grazie celesti più<br />
abbondanti e da frequenti visite di spiriti angelici. Pertanto diceva spesso ai frati:<br />
“Guardatevi, figli miei, dal non abbandonare mai questo luogo. Se ne foste scacciati da<br />
una parte, rientratevi dall’altra, perché questo luogo è veramente santo e abitazione di<br />
Dio. Qui, quando eravano pochi, l’Altissimo ci ha moltiplicati; qui ha illuminato con la<br />
sua sapienza i cuori dei suoi poverelli; qui ha acceso il fuoco del suo amore nelle nostre<br />
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