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Vita San Francesco - I-tau.com

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In questi “luoghi” isolati, che più tardi si distinguevano nettamente dai “conventi”<br />

nelle città, <strong>Francesco</strong> e i primi frati preferivano stare insieme, per conservare meglio lo<br />

spirito di preghiera e di povertà. La Porziuncola, Rivotorto, Le Carceri, Fonte Colombo,<br />

Greccio, La Foresta, Poggio Bustone, <strong>San</strong>t’Eleuterio (Contigliano), <strong>San</strong>t’Elia, Speco di<br />

<strong>San</strong>t’Urbano, Sarteano, Monte Casale, Celle di Cortona, Lago di Perugia (Trasimeno), La<br />

Verna, sono soltanto alcuni tra i più noti eremitaggi francescani della prima generazione.<br />

Che <strong>Francesco</strong> abbia privilegiato questo genere di vita ci è dato conoscerlo dall’episodio<br />

di 2C 178, in cui il santo gode quando sente un chierico Spagnolo parlare bene dei santi<br />

frati che vivevano in un eremo in Spagna, osservando appunto la Regola di vita negli<br />

Eremi. Quando <strong>Francesco</strong> volle indagare sulla volontà del Signore nei suoi riguardi, se<br />

cioè era maggiormente gradito a Dio che egli si desse <strong>com</strong>pletamente alla<br />

contemplazione o uscisse a predicare, manda un messaggio a due grandi contemplativi,<br />

cioè fra Silvestro e sorella Chiara, chiedendoli di pregare per lui il Signore (LM XII,2;<br />

Fioretti 16).<br />

Verso gli ultimi anni della sua vita notiamo che <strong>Francesco</strong> sembra più propenso a<br />

ritirarsi dal contatto diretto con la moltitudine dei frati. Le ragioni possono essere state<br />

molteplici. Certamente si sentiva più malato, più stanco, e forse più deluso. Con un<br />

piccolo drappello di <strong>com</strong>pagni lo troviamo sempre più spesso ritirato in qualche luogo<br />

solitario, per dedicarsi alla preghiera. In questo contesto dobbiamo ora esaminare il suo<br />

soggiorno sul Monte della Verna, nell’estate del 1224, e precisamente per la “quaresima”<br />

di <strong>San</strong> Michele, dal 15 agosto fino al 29 settembre.<br />

Abbiamo già visto le circostanze storiche in cui <strong>Francesco</strong> ebbe in dono il Monte<br />

della Verna dal conte Orlando di Chiusi, nel Casentino, l’8 maggio 1213. Le<br />

Considerazioni sulle Sacre Stimmate che concludono i Fioretti di <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong>, ci<br />

danno in grande dettaglio la descrizione di <strong>com</strong>e <strong>Francesco</strong> acquistò La Verna e<br />

particolarmente del suo ultimo soggiorno su questa montagna. Qui dobbiamo tralasciare<br />

molti dettagli, che rinviamo alla lettura diretta del testo delle Considerazioni, e ci<br />

concentriamo soltanto sulla descrizione che ci da il primo biografo di <strong>Francesco</strong>,<br />

Tommaso da Celano:<br />

Prese pertanto con sé pochissimi <strong>com</strong>pagni, tra i più intimi e partecipi della sua<br />

vita, perché lo salvaguardassero dalle visite e dal disturbo degli uomini e fossero custodi<br />

amorosi e fedeli della sua quiete. Rimase in quella solitudine per un certo periodo, e<br />

avendo con la preghiera intima e la frequente contemplazione, raggiunta una<br />

straordinaria familiarità con Dio, bramava sapere che cosa di lui e in lui potesse essere<br />

più gradito all’eterno Re ... A questo scopo, un giorno si accostò all’altare che era stato<br />

eretto in quell’eremitorio, e vi depose sopra devotamente il libro dei Vangeli. Poi,<br />

prostrato in preghiera non meno col cuore che col corpo, implorava umilmente Dio<br />

buono ... lo pregava e supplicava di rivelargli alla prima apertura del libro quanto gli<br />

conveniva fare ... Terminata la preghiera, si alzò e con spirito di umiltà e contrizione di<br />

cuore, fatto il segno della santa croce, prese il libro dall’altare e lo aprì con riverenza e<br />

timore. Ora avvenne che alla apertura del libro, la prima cosa sulla quale si posarono i<br />

suoi occhi fu la passione di nostro Signore Gesù Cristo, ma solo nel tratto in cui viene<br />

predetta. Per timore che si trattasse di un caso fortuito, chiuse e riaperse il libro una<br />

seconda e una terza volta, e risultò sempre un passo uguale o somigliante (1C 91-93).<br />

Su questo monte sacro della Verna, in una mattina vicina alla festa della<br />

Esaltazione della Croce, il 14 settembre 1224, <strong>Francesco</strong> ebbe la visione del Serafino<br />

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