apologetici che non sono accettabili nella mentalità odierna, non fu esattamente uno sforzo per convertire i Saraceni alla fede cristiana. Uno studio attento del contenuto del capitolo 16 della Regola non bollata fa vedere <strong>com</strong>e <strong>Francesco</strong> intendeva la presenza dei frati nelle terre dei Saraceni <strong>com</strong>e una testimonianza di vita, prima di una testimonianza di parola, al Vangelo. Questo era lo spirito con cui <strong>Francesco</strong> partì per l’Oriente nel giugno 1219, dopo il capitolo di Pentecoste di quell’anno. Questa volta ci riuscì non solo ad andare in Oriente, ma a parlare a faccia a faccia con il Sultano d’Egitto, al-Malik-al- Kamil. 68
Capitolo 12 IL VIAGGIO DI SAN FRANCESCO IN ORIENTE Il contesto storico in cui nacque la quinta Crociata era il Concilio Lateranense IV del 1215. Innocenzo III aveva emanato la lettera Vineam Domini nell’aprile 1213 per indire il Concilio. Nello stesso mese pubblicò l’enciclica Quia maior per annunziare la quinta Crociata, programmata per gli anni 1217-1221. Innocenzo III aveva chiesto i principi d’Europa di rispettare una “tregua di Dio”, per fermarsi dalle lotte tra di loro e concentrare le forze sulla spedizione della Crociata per recuperare i Luoghi <strong>San</strong>ti che Saladino aveva preso dai cristiani il 2 ottobre 1187, l’anno della caduta di Gerusalemme. Con la lettera Pium et sanctum propositum Innocenzo III organizzò la predicazione della Crociata. Dopo la sua morte questa predicazione la continuarono il cardinale Ugolino e il vescovo Jacques de Vitry. Il 26 maggio 1219 fu celebrato il capitolo di Pentecoste alla Porziuncola. Era il capitolo in cui si mandarono nuove spedizioni di frati in Europa, e particolarmente in Spagna e Marocco. L’apertura ai “Saraceni e altri infedeli” era chiara. <strong>Francesco</strong>, in questo contesto, decide di andare in oriente. Nel frattempo la Crociata si era organizzata e <strong>com</strong>inciò a muoversi nel 1217. Il piano era quello di conquistare la città di Damiata, sulla delta del Nilo, in Egitto, e poi di proseguire per Gerusalemme. La Crociata era sotto la direzione del re di Gerusalemme Jean de Brienne, ma c’era anche un altro <strong>com</strong>andante nella persona del Legato Pontificio il cardinale Pelagio Galvan. <strong>Francesco</strong> probabilmente partì da un porto dell’Adriatico, che poteva essere Ancona o, più verosimilmente, Bari o Brindisi. S’imbarcò il 24 giugno 1219, diretto verso la Palestina, con sosta a Candia, (Creta), e a Cipro. Approdò nella città crociata di <strong>San</strong> Giovanni d’Acri sulla costa della Palestina, dove lo accolse fra Elia, ministro della Siria o provincia di Oltremare. <strong>Francesco</strong> era ac<strong>com</strong>pagnato da alcuni frati, tra cui fra Illuminato e fra Pietro Cattanio. Dopo una breve sosta ad Acri continuò il suo viaggio lungo la costa della Palestina finché arrivo nel campo crociato accampato di fronte a Damiata. L’esercito crociato, formato da vari nazioni europee, incluse le repubbliche marinare italiane e gli Ordini cavallereschi dei Templari e Ospedalieri, era schierato lungo la riva occidentale del Nilo. Prima di prendere Damiata dovevano prendere in mano una fortezza in mezzo al fiume, chiamata la torre della catena, che impediva alle navi nemiche di salire il Nilo. Prima che <strong>Francesco</strong> arrivasse nel luglio 1219, a Damiata c’erano già state delle battaglie sanguinose, ma la torre della catena era stata presa dall’esercito cristiano. Nel momento in cui <strong>Francesco</strong> raggiunse il campo crociato si preparava per un assalto alla città di Damiata, che fu programmato per il giorno 29 agosto 1219. Fu un disastro per l’esercito crociato, <strong>com</strong>e profetizzò <strong>Francesco</strong>. Il racconto ce lo da Tommaso da Celano: Al tempo in cui l’esercito cristiano stringeva d’assedio Damiata, era presente anche il <strong>San</strong>to con alcuni <strong>com</strong>pagni: avevano attraversato il mare desiderosi del martirio. Un giorno, avuta notizia che i nostri si disponevano a battaglia, si addolorò fortemente e rivolto al <strong>com</strong>pagno disse: “Il Signore mi ha mostrato che, se avverrà oggi lo scontro, andrà male per i cristiani. Ma se dico questo sarò creduto pazzo; se taccio, mi rimorde la coscienza. Cosa ne pensi?” “Padre”, rispose il <strong>com</strong>pagno, “non dare 69
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