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Capitolo 11<br />
IL CAPITOLO GENERALE DEL 1217<br />
E LE PRIME MISSIONI FRANCESCANE<br />
Frate Giordano da Giano, nella sua Cronaca, scritta nel convento di Halberstadt,<br />
in Germania, dal 1262, ci offre una panoramica delle prime missioni francescane <strong>com</strong>e<br />
frutto del capitolo generale che fu celebrato alla Porziuncola nell’anno 1217 (e non nel<br />
1219) <strong>com</strong>e sostiene lui, sic<strong>com</strong>e il decimo anno della conversione di <strong>Francesco</strong> equivale<br />
al 1216-1217:<br />
Nell’anno del Signore 1219 e decimo della sua conversione, frate <strong>Francesco</strong>, nel<br />
Capitolo tenuto presso <strong>San</strong>ta Maria della Porziuncola, mandò alcuni frati in Francia, in<br />
Germania, in Ungheria, in Spagna e in quelle altre province d’Italia in cui i frati non<br />
erano ancora giunti. (FF 2325).<br />
Il capitolo generale di Pentecoste del 14 maggio 1217 segna l’inizio documentato<br />
di una serie di incontri annuali che i frati tennero alla Porziuncola, chiamati appunto<br />
capitoli, in cui <strong>Francesco</strong> mandò i frati nelle varie zone d’Europa e del medio oriente.<br />
Questo capitolo del 1217 è importante, perché fu in quell’occasione che l’Ordine fu<br />
diviso in province, e prese la struttura tipica che conosciamo noi oggi. In Italia i frati<br />
sembra che fossero presenti nelle province di Romagna (Italia del nord), Tuscia, Marche,<br />
Terra del Lavoro (Napoli), Puglie e Sicilia. Ma da quell’anno i frati vanno oltre le Alpi<br />
in Francia, Germania, Ungheria. Frate Elia parte per la provincia di Oltremare, o della<br />
Siria, dove era ministro provinciale dal 1217 al 1221 (FF 2331).<br />
I frati incontrarono grosse difficoltà, perché in Francia la gente pensava che<br />
fossero Albigesi, o Catari. Giordano ci da una notizia interessante, dicendo che già nel<br />
1217 i frati portarono con se una “regola” che presentavano ai vescovi, i quali fecero<br />
ricorso al Papa Onorio III. Il Papa rispose nell’11 giugno 1218 con la bolla Cum dilecti,<br />
nella quale affermò la cattolicità dei frati minori.<br />
Interessante era la prima missione in Germania, che finì in un fallimento totale per<br />
la impreparazione dei frati: In Germania, poi, furono mandati ... Giovanni da Penna con<br />
circa sessanta frati o forse più. Questi, penetrando nelle regioni della Germania e non<br />
conoscendo la lingua, richiesti se volessero alloggio, vitto o altre cose del genere,<br />
risposero “ja” e così furono da alcuni benignamente ricevuti. E, notando che con questa<br />
parola “ja” venivano trattati umanamente, decisero di rispondere “ja” a qualsiasi cosa<br />
che veniva loro richiesta. Per questo accadde che, interrogati se fossero eretici e se<br />
fossero venuti appunto per contaminare la Germania, così <strong>com</strong>e avevano pervertito<br />
anche la Lombardia, di nuovo risposero “ja”. Alcuni allora vennero incarcerati, altri,<br />
spogliati, furono condotti in giro nudi e fatti spettacolo <strong>com</strong>ico per la folla. Vedendo<br />
dunque i frati che non potevano produrre frutto in Germania, se ne ritornarono in Italia.<br />
(FF 2327).<br />
La stessa cosa accadde ai frati andati in Ungheria, che furono cacciati via e<br />
assaliti con i cani dai pastori di quelle terre. Tutto questo fa vedere <strong>com</strong>e <strong>Francesco</strong> non<br />
era ben preparato nel mandare i frati in missione, e vedremo che il suo sbaglio gli fu<br />
rinfacciato perfino dal cardinale Ugolino.<br />
Fu nel medesimo capitolo del 1217 che <strong>Francesco</strong> decise di andare anche lui in<br />
missione, e scelse per sé la Francia. Leggiamo il racconto dalla Compilatio Assisiensis:<br />
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