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<strong>Francesco</strong> aveva ormai capito che la vocazione sua e dei frati era quella di<br />
annunziare il vangelo sul modello di Cristo e degli apostoli, conducendo una vita<br />
itinerante e povera. Appena il Signore gli donò i fratelli, si mise subito all’opera il suo<br />
grande progetto di evangelizzazione.<br />
<strong>Francesco</strong>, unitamente a Egidio andò nella Marca di Ancona, gli altri due si<br />
posero in cammino verso un’altra regione. Andando verso la Marca, esultavano<br />
giocondamente nel Signore. <strong>Francesco</strong>, a voce alta e chiara, cantava in francese le lodi<br />
del Signore, benedicendo e glorificando la bontà dell’Altissimo. Tanta era la loro gioia,<br />
che pareva avessero scoperto un magnifico tesoro nel podere evangelico della signora<br />
Povertà, per amore del quale si erano generosamente e spontaneamente sbarazzati di<br />
ogni avere materiale, considerandolo alla stregua di rifiuti.<br />
L’uomo di Dio non teneva ancora delle prediche al popolo ma, attraversando<br />
città e castelli, tutti esortava ad amare e temere Dio, a fare penitenza dei loro peccati.<br />
Egidio esortava gli uditori a credere nelle parole di <strong>Francesco</strong>, dicendo che dava ottimi<br />
consigli (L3C 33).<br />
Questa era la prima iniziativa di evangelizzazione della piccola fraternità.<br />
<strong>Francesco</strong> ed Egidio partivano da Assisi dalla strada vecchia che, dalla Porta Parlascio,<br />
andava nella Marca di Ancona. Fu questa una delle regioni che ascoltò per prima il<br />
messaggio di pace e di gioia del poverello di Assisi. Sul modello dei discepoli che<br />
andarono a due a due per predicare, <strong>Francesco</strong> e i primi <strong>com</strong>pagni si misero subito<br />
all’opera di evangelizzazione. La reazione iniziale della gente era una di sospetto di<br />
fronte a questi girovaghi giullari di Dio.<br />
Gli ascoltatori si domandavano l’un l’altro: “Chi sono questi due? Cosa ci<br />
stanno dicendo?” A quei tempi l’amore e il timor di Dio erano <strong>com</strong>e spenti nei cuori,<br />
quasi dappertutto; la penitenza era ignorata, anzi la si riteneva una insensataggine ... Su<br />
questi uomini evangelici correvano perciò opinioni contrastanti. Alcuni li consideravano<br />
dei pazzoidi e dei fissati; altri sostenevano che i loro discorsi provenivano tutt’altro che<br />
da demenza. Uno degli uditori osservò: “Questi qui o sono uniti a Dio in modo<br />
straordinariamente perfetto, o sono dei veri insensati, poiché menano una vita disperata:<br />
non mangiano quasi niente, camminano a piedi nudi, hanno dei vestiti miserabili”. Ciò<br />
nonostante, vedendo quel modo di vivere così austero eppure così lietro, furono presi da<br />
trepidazione. Nessuno però osava seguirli. Le ragazze, al solo vederli da lontano,<br />
scappavano spaventate, nella paura di restare affascinate dalla loro follia. Percorsa che<br />
ebbero quella provincia, fecero ritorno al luogo di <strong>San</strong>ta Maria (L3C 34).<br />
La fraternità di questi poveri continava a crescere di giorno in giorno. Le Fonti<br />
non sono tutti concordi sui nomi degli altri fratelli che si univano a <strong>Francesco</strong>, Bernardo,<br />
Pietro, Silvestro ed Egidio. I Tre Compagni parlano di altri tre fratelli, Sabbatino,<br />
Morico, e Giovanni da Cappella, che si unirono alla fraternità quando <strong>Francesco</strong> e gli altri<br />
tornarono dalla loro prima missione e si stabilirono alla Porziuncola.<br />
La reazione dei cittadini di Assisi di fronte alla nuova fraternità non era<br />
inizialmente accogliente. Nessuno poteva capire <strong>com</strong>e mai questi giovani, molti dei quali<br />
prima erano ricchi, adesso conducevano una vita da miserabili e, cosa ancora più grave,<br />
andavano in città a chiedere elemosina. Da parte loro, i genitori e i consanguinei, non li<br />
potevano vedere; gli altri concittadini li schernivano <strong>com</strong>e eccentrici scervellati. A quei<br />
tempi infatti nessuno osava abbandonare i propri averi e andare a chiedere la carità di<br />
porta in porta (L3C 35).<br />
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