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Vita San Francesco - I-tau.com

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ovinare; ma un religioso, piccolo e di aspetto meschino, la sorreggeva puntellandola<br />

con le proprie spalle. Attonito e spaventato, il Papa si svegliò e, da uomo riflessivo e<br />

perspicace, si concentrò per scoprire il significato di un tale sogno. Pochi giorni<br />

appresso giunse <strong>Francesco</strong>, gli palesò il suo proposito e gli chiese la conferma della<br />

Regola che aveva steso con poche semplici parole, servendosi delle espressioni del<br />

Vangelo, la cui osservanza perfetta gli stava sommamente a cuore (L3C 51).<br />

Sia Celano <strong>com</strong>e i Tre Compagni sembrano presentare questo incontro di<br />

<strong>Francesco</strong> con Innocenzo III <strong>com</strong>e se fosse avvenuto al massimo in due momenti e <strong>com</strong>e<br />

fu assai facile a <strong>Francesco</strong> ottenere l’approvazione orale del suo propositum vitae.<br />

Stando ad una aggiunta alla Legenda Maior di <strong>San</strong> Bonaventura, scritta da Girolamo da<br />

Ascoli Piceno, successore di Bonaventura nel generalato, che la prese dal cardinale<br />

Riccardo de Annibaldis, le cose non furono così semplici per <strong>Francesco</strong>.<br />

Quando giunse presso la Curia romana, venne condotto alla presenza del sommo<br />

Pontefice. Il Vicario di Cristo, che si trovava nel palazzo lateranense e stava<br />

camminando nel luogo chiamato ‘Speculum’, immerso in profondi pensieri, cacciò via<br />

con sdegno, <strong>com</strong>e un importuno, il servitore di Cristo. Questi umilmente se ne uscì. Ma<br />

la notte successiva il Pontefice ebbe da Dio una rivelazione. Vedeva ai suoi piedi una<br />

palma, che cresceva a poco a poco fino a diventare un albero bellissimo. Mentre il<br />

Vicario di Cristo si chiedeva, meravigliato, che cosa volesse indicare tale visione, la luce<br />

divina gli impresse nella mente l’idea che la palma rappresentava quel povero, che egli il<br />

giorno prima aveva scacciato. Il mattino dopo il Papa fece ricercare dai suoi servi quel<br />

povero per la città. Lo trovarono nell’ospedale di <strong>San</strong>t’Antonio, presso il Laterano, e<br />

per <strong>com</strong>ando del Papa lo portarono in fretta al suo cospetto (LM III,9a). La vicenda poi<br />

continua con la storia del re che accoglie i figli della donna povera.<br />

<strong>San</strong> Bonaventura riferisce anche <strong>com</strong>e c’era stata una viva discussione davanti al<br />

Papa da parte dei cardinali, nella quale intervenne il cardinale Giovanni di <strong>San</strong> Paolo. Il<br />

Papa non volle approvare subito la norma di vita proposta dal poverello, perché ad<br />

alcuni cardinali sembrava strana e troppo ardua per le forze umane. Ma il cardinale<br />

Giovanni di <strong>San</strong> Paolo, vescovo di Sabina, persona degna di venerazione, amante di ogni<br />

santità e sostegno dei poveri di Cristo, infiammato dallo Spirito di Dio disse al sommo<br />

Pontefice e ai suoi fratelli cardinali: “Questo povero, in realtà, ci chiede soltanto che gli<br />

venga approvata una forma di vita evangelica. Se, dunque, respingiamo la sua richiesta,<br />

<strong>com</strong>e troppo difficile e strana, stiamo attenti che non ci capiti di fare ingiuria al Vangelo.<br />

Se, infatti, uno dicesse che nell’osservanza della perfezione evangelica e nel voto di<br />

praticarla vi è qualcosa di strano o di irrazionale, oppure di impossibile, diventa reo di<br />

bestemmia contro Cristo, autore del Vangelo” (LM III,9).<br />

La testimonianza data nell’aggiunta alla Legenda Maior di <strong>San</strong> Bonaventura trova<br />

anche un riscontro nella testimonianza di Ruggero di Wendover (morto nel 1236),<br />

monaco Benedettino dell’abbazia inglese di Saint Alban, che è unica nel suo racconto,<br />

ma che può offrire qualche base storica al fatto che inserì Girolamo da Ascoli Piceno<br />

nella Legenda Maior. Ecco il testo di Ruggero:<br />

Il Papa, dopo aver considerato attentamente da un lato quel frate in abito strano,<br />

dal volto disprezzabile, barba lunga, capelli incolti, sopracciglia nere e pendenti, e<br />

dall’altro quella petizione che egli presentava, così ardua e impossibile secondo il<br />

giudizio <strong>com</strong>une, lo disprezzò nel cuor suo e gli disse: “Va’, fratello, cercati dei porci, a<br />

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