Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
tessuto un piano <strong>com</strong>pleto prima di accogliere Chiara, e che certamente tutto avvenne con<br />
la benedizione del vescovo Guido di Assisi.<br />
Era del tutto naturale che i familiari di Chiara si opponessero a questa decisione,<br />
non per il fatto religioso in sé, quanto per il tipo di scelta del tutto inaudita di Chiara, di<br />
andare ad unirsi al movimento del poverello in un genere di vita mendicante e senza<br />
nessuna sicurezza. Non sappiamo che cosa pensava Ortolana, la mamma di Chiara, che<br />
più tardi sarebbe anche lei entrata a <strong>San</strong> Damiano insieme con le tre figlie, Chiara,<br />
Agnese e Beatrice, e dove morì prima del 1238. Del padre Favarone pure non sappiamo<br />
niente (era già morto?), perché, di fatto, è lo zio Monaldo che, più tardi, <strong>com</strong>e vedremo,<br />
appare sulla scena per convincere Chiara a ritornare a casa. I familiari di Chiara<br />
ricorrono a tutto: alla violenza impetuosa, a trame avvelenate, a lusinghiere promesse,<br />
pur di persuaderla a recedere da quella condizione di umiliata bassezza, che né si addice<br />
alla nobiltà del casato, né ha precedenti nella contrada. Ma ella, aggrappandosi stretta<br />
alle tovaglie dell’altare, si scopre il capo rasato, affermando che in nessun modo si<br />
lascerà strappare dal servizio di Cristo (LSC 9).<br />
Dopo pochi giorni, <strong>Francesco</strong>, Bernardo da Quinavalle e Filippo Longo<br />
scortarono Chiara in un altro monastero Benedettino, quello di <strong>San</strong>t’Angelo di Panzo,<br />
sulle pendici orientali del monte Subasio, al di sotto delle Carceri. Questo monastero<br />
pure non esiste più, ma ci sono ancora i resti dell’antico refettorio in una villa privata. Il<br />
monastero passò alla Regola delle Povere Dame di <strong>San</strong> Damiano prima del 1238. Qui<br />
Chiara riceve con gioia la sua sorella minore, Caterina, che cambia il suo nome in quello<br />
di Agnese. Questa volta la persecuzione dello zio Monaldo contro le due sorelle si fece<br />
feroce.<br />
Mentre infatti le sorelle, felici, seguivano i passi di Cristo presso la chiesa di<br />
<strong>San</strong>t’Angelo di Panzo e quella che più sperimentava il Signore istruiva la sua novizia e<br />
sorella, d’improvviso si scatena contro le fanciulle un nuovo attacco dei parenti.<br />
La scena si precipita quando i familiari tentano di prendere Agnese per forza. Le<br />
si scaglia addosso un cavaliere d’animo crudele e, senza risparmiare pugni e calci, tenta<br />
di trascinarla via per i capelli, mentre gli altri la spingono e la sollevano a braccia ...<br />
Chiara, gettandosi a pregare tra le lacrime, implora che alla sorella sia data fermezza di<br />
proposito, supplica che la forza di quegli uomini sia superata dalla potenza divina. E<br />
all’improvviso, invero, il corpo di Agnese giacente in terra pare gravarsi di tanto peso<br />
che parecchi uomini, con tutti i loro sforzi, non riescono in alcun modo a trasportarla<br />
oltre un certo ruscello ... E costretti a desistere dal tentativo, <strong>com</strong>mentano scherzando il<br />
prodigio: “Ha mangiato piombo tutta la notte, non c’è da meravigliarsi se pesa!” E<br />
anche messer Monaldo, suo zio paterno, che, preso da una rabbia incontenibile, voleva<br />
schiacciarla con un pegno mortale, fu colto all’improvviso da un atroce dolore nella<br />
mano alzata per colpire e per lungo tempo ne portò un tormento doloroso (LSC 24-26).<br />
Dopo questi fatti, <strong>Francesco</strong> decise di portare Chiara e Agnese nella chiesetta di<br />
<strong>San</strong> Damiano, che egli stesso aveva res<strong>tau</strong>rato sei anni prima. Così nacque il Secondo<br />
Ordine Francescano, che si chiamò Ordo Pauperum Dominarum <strong>San</strong>cti Damiani (Ordine<br />
delle Povere Dame di <strong>San</strong> Damiano). Questo è stato il primo nome delle Clarisse, fino a<br />
pochi anni dopo la morte di Chiara. Nel suo Testamento Chiara parla di <strong>San</strong> Damiano,<br />
riportando un fatto già raccontato nella L3C 24. Così scrive Chiara:<br />
Mentre infatti, lo stesso <strong>San</strong>to, che non aveva ancora né frati né <strong>com</strong>pagni, quasi<br />
subito dopo la sua conversione, era intento a riparare la chiesa di <strong>San</strong> Damiano, dove,<br />
54