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Vita San Francesco - I-tau.com

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Germania Giordano da Giano ricoprì la carica di vicario provinciale della Boemia-<br />

Polonia e della Sassonia. Lui era già stato responsabile di alcune delle prime missioni<br />

francescane in Germania, nel 1223 fu guardiano a Speyer, poi a Mainz, e dopo andò<br />

anche in Turingia. Ma della sua vocazione ad andare in Germania e di questa seconda<br />

spedizione, ben riuscita, dei frati, parleremo in seguito, quando tratteremo il capitolo<br />

generale del 1221.<br />

Gli anni 1217-1219 segnano l’inizio di un vero fondamento giuridico e<br />

istituzionale dell’Ordine dei Frati Minori. Fu proprio nel capitolo generale del 26 maggio<br />

1219 che <strong>Francesco</strong> decise di intraprendere una personale missione, con alcuni frati, nelle<br />

terre di Oltremare. L’occasione era propizia. In Egitto si trovava l’esercito cristiano<br />

della quinta Crociata, che assediava la città di Damiata. Fu un altro tentativo glorioso<br />

della vita del nuovo Ordine. Nello stesso capitolo si decise di mandare nuove spedizioni<br />

di frati, particolarmente nella Spagna, con l’intento di raggiungere le terre dei Saraceni e<br />

il Marocco.<br />

Nel caso della Spagna Giordano da Giano parla dei protomartiri francescani del<br />

Marocco, e cioè i frati Berardo, Pietro, Adiuto, Accursio, e Ottone:<br />

Dei frati, poi, che passarono per la Spagna, cinque furono coronati del martirio.<br />

Se poi questi frati furono mandati da quel Capitolo, cui abbiamo accennato, o da uno<br />

precedente, <strong>com</strong>e frate Elia e i suoi <strong>com</strong>pagni nelle terre d’oltremare, non possiamo<br />

dirlo con sicurezza. Quando furono riferiti al beato <strong>Francesco</strong> il martirio, la vita e la<br />

leggenda dei suddetti frati, sentendo che in essa si facevano le lodi di lui, e, vedendo che<br />

i frati si gloriavano del martirio di quelli, poiché egli era il più grande disprezzatore di<br />

se stesso e sdegnava la lode e la gloria degli uomini, rifiutò tale leggenda e ne proibì la<br />

lettura dicendo: “Ognuno si glori del suo proprio martirio e non di quello degli altri”<br />

(FF 2329-2330).<br />

Il racconto dettagliato del martirio viene dato nella Chronica XXIV Generalium<br />

Ordinis Fratrum Minorum (Analecta Franciscana III, Appendix I, 579-596). Questi<br />

primi frati in Spagna sono di importanza fondamentale non solo perché erano i primi<br />

martiri dell’Ordine, ma perché il loro convento di <strong>San</strong>t’Antonio Abate di Olivais, fuori<br />

Coimbra, nel Portogallo, da dove sembra partirono per andare in Marocco, fu il posto in<br />

cui il canonico regolare agostiniano Ferdinando conobbe i frati minori, per poi passare a<br />

diventare francescano con il nome di frate Antonio (<strong>San</strong>t’Antonio di Padova). Il racconto<br />

dato dalla Cronaca dei XXIV Ministri Generali dice che i frati erano originariamente in<br />

sei, con frate <strong>Vita</strong>le, il guardiano del gruppo, che si ammalò e chiese agli altri di<br />

proseguire, quando si trovavano nel regno d’Aragona. I frati proseguirono per Coimbra,<br />

nel Portogallo, dove sostarono nel loro primo convento di Olivais. Quando decisero di<br />

intraprendere la loro missione entrarono nelle terre dei Saraceni, che in quel tempo<br />

occupavano ancora la parte sud della penisola Iberica, nei dintorni di Siviglia. Lì furono<br />

catturati mentre cercavano di predicare, ma sembra che l’emiro locale, invece di darli la<br />

pena di morte, decise di accondiscendere alla loro richiesta di attraversare alla costa del<br />

nord Africa. Così fecero ed entrarono nel Marocco. Il racconto dice che loro furono<br />

catturati mentre predicavano ai Saraceni, e soffrirono atroci torture e poi il martirio a<br />

Marrakesh, nel deserto del Sahara il 16 gennaio 1220.<br />

Il viaggio che <strong>Francesco</strong> <strong>com</strong>pì in Oriente durante il periodo 1219-1220 merita<br />

uno studio più dettagliato, e sarà oggetto del prossimo capitolo. Possiamo anticipare che<br />

il rapporto del francescanesimo primitivo con l’Islam, anche se sembra costruito su criteri<br />

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