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Vita San Francesco - I-tau.com

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troppo azzardata, se non addirittura una scortesia verso la legittima autorità ecclesiastica.<br />

Non sappiamo cosa ha pensato Guido, perché le Fonti non hanno intenzione di<br />

documentare gli “sbagli giuridici” di <strong>Francesco</strong>. Comunque, superata la prima<br />

in<strong>com</strong>prensione e capito il vero scopo del viaggio, Guido si mise ad aiutare <strong>Francesco</strong><br />

con tutti i mezzi a sua disposizione. Certamente non voleva che il gruppo si presentasse<br />

al Papa <strong>com</strong>e dei poveri girovaghi senza dimora fissa o appartenenza giuridica<br />

all’autorità del proprio pastore.<br />

Il vescovo di Assisi era legato d’amicizia al cardinale Giovanni di <strong>San</strong> Paolo,<br />

vescovo di Sabina, uomo veramente pieno della grazia di Dio e particolarmente attirato<br />

verso gli uomini di vita santa. Avendo appreso dal vescovo di Assisi la vicenda di<br />

<strong>Francesco</strong> e dei suoi fratelli, Giovanni desiderava vivamente d’incontrare il <strong>San</strong>to e<br />

qualche suo <strong>com</strong>pagno. Venuto a sapere che si trovavano a Roma, mandò loro un invito<br />

e li ricevette in casa con rispetto e amore (L3C 47).<br />

Giovanni Colonna, era Benedettino nell’abbazia di <strong>San</strong> Paolo fuori le mura a<br />

Roma, prima di diventare cardinale del titolo di <strong>San</strong>ta Prisca e vescovo di Sabina. Era<br />

l’uomo di curia che aiutò <strong>Francesco</strong> per primo, fino alla sua morte nel 1215. Senza di lui<br />

<strong>Francesco</strong> non avrebbe mai ottenuto il permesso di varcare la soglia della curia romana.<br />

A Roma i frati si alloggiarono presso i monaci di <strong>San</strong>t’Antonio Abate, che avevano un<br />

lebbrosario al Celio. Il cardinale fece chiamare <strong>Francesco</strong> per interrogarlo sulle sue<br />

intenzioni, prima di presentarlo al Papa. Tommaso da Celano ci da delle indicazioni<br />

riguardo al contenuto di questo incontro.<br />

Nondimeno, da uomo prudente, lo interrogava su molti punti e cercava di<br />

convincerlo a scegliere la vita monastica o l’eremitica. Ma san <strong>Francesco</strong> ricusava con<br />

quanta più umiltà poteva quegli argomenti, non perché li disprezzasse, ma perché si<br />

sentiva trasportato da più alto desiderio, seguendo con amore un altro ideale. Il vescovo<br />

ammirava il suo zelo, tuttavia, temendo che non potesse perseverare in un ideale così<br />

alto, gli additava vie più piane. Infine, vinto dalla sua costanza, accondiscese alle sue<br />

preghiere e si impegnò a promuovere la causa di lui davanti al Papa (1C 33).<br />

Giovanni di <strong>San</strong> Paolo sapeva benissimo il pericolo in<strong>com</strong>bente sui gruppi<br />

penitenziali <strong>com</strong>e quello di <strong>Francesco</strong> di essere presi per eretici. Egli era anche al<br />

corrente della politica di Innocenzo III di cercare di attirare questi gruppi verso un<br />

ordinamento giurdico che la Chiesa aveva <strong>com</strong>provato da secoli, nelle grandi famiglie<br />

religiose fondate da Basilio, Agostino, Benedetto, Bernardo. Il problema con <strong>Francesco</strong><br />

era che lui rifiutava tutte queste forme e voleva introdurre la sua. In termini concreti, la<br />

forma di vita del Vangelo era del tutto nuova nella Chiesa, nel senso che non era identica<br />

alla forma di vita <strong>com</strong>unitaria della Chiesa primitiva che gli ordini esistenti proponevano.<br />

Vedremo che questa nota caratteristica non veniva capita da uomini ecclesiastici, <strong>com</strong>e il<br />

vescovo Gia<strong>com</strong>o da Vitry. Giovanni Colonna capiva che qui si trattava di una novità in<br />

senso assoluto, e perciò si preparò con argomenti a favore della scelta evangelica di<br />

<strong>Francesco</strong> e dei frati che sapeva costituire una grossa difficoltà per la mente curiale dei<br />

cardinali intorno a Innocenzo III. Tuttavia, vinto dalla sincerità di intenzione di<br />

<strong>Francesco</strong>, ci provò.<br />

Ci andò e disse al signor papa Innocenzo III: “Ho incontrato un uomo di<br />

straordinaria virtù, che si è impegnato a vivere l’ideale evangelico, osservando in ogni<br />

cosa la perfezione espressa nel Vangelo. Son convinto che il Signore vuole, per mezzo di<br />

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