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Nell’estate del 1224 frate Elia, vicario di <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong>, ebbe una visione o sogno<br />
a Foligno, che le Fonti segnano <strong>com</strong>e l’inizio della conclusione della vita del santo.<br />
Erano ormai trascorsi vent’anni dalla sua conversione e, <strong>com</strong>e gli era stato <strong>com</strong>unicato<br />
per divina rivelazione, la sua ultima ora stava per scadere. Era avvenuto così. Mentre il<br />
beato <strong>Francesco</strong> e frate Elia dimoravano insieme a Foligno, una notte apparve in sogno<br />
a frate Elia un sacerdote bianco-vestito, di aspetto grave e venerando, che gli disse:<br />
“Va’, fratello, e avverti <strong>Francesco</strong> che, essendosi <strong>com</strong>piuti diciott’anni da quando<br />
rinunciò al mondo per seguire Cristo, gli rimangono solo due anni e poi il Signore lo<br />
chiamerà a sé nell’altra vita” (1C 109).<br />
<strong>Francesco</strong> aveva, per così dire, raggiunto lo scopo del suo progetto evangelico.<br />
Nel 1224 l’Ordine era diventato numeroso, e la espansione geografica dei frati raggiunse<br />
gli estremi confini del mondo di allora, da Spagna alla Siria, dall’Inghilterra all’Africa<br />
del nord. La strenuante attività apostolica di <strong>Francesco</strong>, tuttavia, non deve indurci a<br />
dimenticare che il santo era anche un grande contemplativo. Tutte le Fonti sono concordi<br />
nel dire che trascorreva la sua vita o predicando la buona novella nei castelli, villaggi e<br />
città, oppure in periodi di intensa unione con Cristo negli eremitaggi dell’Appennino<br />
dell’Italia centrale.<br />
Desiderando il beato e venerabile padre <strong>Francesco</strong> occuparsi solo di Dio e<br />
purificare il suo spirito dalla polvere del mondo, che eventualmente l’avesse contaminato<br />
nel suo stare con gli uomini, un giorno si ritirò in un luogo di raccoglimento e di silenzio,<br />
abbandonando le folle che ogni giorno accorrevano devotamente a lui per ascoltarlo e<br />
vederlo. Egli era solito dividere e destinare il tempo che gli era concesso, per acquistare<br />
grazie, secondo che gli sembrava più opportuno, una parte per il bene del prossimo,<br />
l’altra riservata alla contemplazione solitaria (1C 91).<br />
L’esperienza di una fraternità eremitica era molto sentita nei primordi del<br />
francescanesimo. <strong>Francesco</strong> stesso scrisse un regolamento per i frati che vivono negli<br />
eremi, che rimane tuttora fonte di riferimento per un autentico rinnovamento interiore di<br />
ogni frate e per capire meglio la dimensione contemplativa della vita francescana:<br />
Coloro che vogliono condurre vita religiosa negli eremi, siano tre frati o al più<br />
quattro. Due di essi facciano da madri ed abbiano due figli o almeno uno. I due che<br />
fanno da madri seguono la vita di Marta, e i due che fanno da figli quella di Maria (Lc<br />
10,38-42). E questi abbiano un chiostro, nel quale ciascuno abbia una sua piccola cella,<br />
nella quale possa pregare e dormire. E sempre recitino <strong>com</strong>pieta del giorno, subito dopo<br />
il tramonto del sole, e cerchino di conservare il silenzio e dicano le ore liturgiche e si<br />
alzino per il mattutino ... Dicano prima ad un’ora conveniente e dopo terza sciolgano il<br />
silenzio e possano parlare e recarsi dalle loro madri. E quando vorranno, potranno<br />
chiedere ad esse l’elemosina, <strong>com</strong>e dei poverelli, per amore di Dio. Poi dicano sesta e<br />
nona e i vespri all’ora stabilita. E nel chiostro, dove dimorano, non permettano a<br />
nessuna persona di entrare e neppure vi mangino. E quei frati che fanno da madri<br />
procurino di stare lontani da ogni persona e, per obbedienza al loro ministro,<br />
custodiscano i loro figli da ogni persona, così che nessuno possa parlare con essi. E<br />
questi figli non parlino con nessuna persona se non con le loro madri e con il ministro e<br />
il loro custode, quando piacerà ad essi di visitarli, con la benedizione del Signore Iddio.<br />
I figli però talora assumano l’ufficio di madri, <strong>com</strong>e sembrerà loro opportuno, disporre<br />
per un necessario avvicendamento, e cerchino di osservare con attenzione e premura<br />
tutte le cose sopraddette (FF 136-138).<br />
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