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Vita San Francesco - I-tau.com

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degli Umiliati, nel 1208 quello dei Poveri Cattolici di Durando di Huesca, nel 1210<br />

quello dei Poveri Lombardi di Bernardo Prim. Era il contesto in cui aveva pure<br />

approvato il propositum o forma vitae dei Frati Minori nel 1209/10.<br />

La Chronica XXIV Generalium Ordinis Minorum (Analecta Franciscana III,9)<br />

dice che <strong>Francesco</strong> fu presente al Concilio Lateranense IV. Le fonti del secolo 12 e<br />

dell’inizio del secolo 13 non dicono niente riguardo ad una eventuale presenza di<br />

<strong>Francesco</strong> al Concilio. La Chronica XXIV Generalium è datata nella seconda metà del<br />

secolo 14, ed è perciò tardiva. Quello che potrebbe interessarci di più tocca le decisioni<br />

prese dal Concilio Lateranense IV riguardo agli Ordini religiosi. Nel canone 13, il<br />

Concilio decise che nessuno avrebbe dovuto scrivere nuove Regole per i nuovi Ordini<br />

che si proliferarono nel secolo 13, ma che ogni Ordine che nasceva doveva scegliere una<br />

delle Regole antiche della Chiesa, e cioè o quella di <strong>San</strong> Basilio, o quella di<br />

<strong>San</strong>t’Agostino, o quella di <strong>San</strong> Benedetto, o quella di <strong>San</strong> Bernardo. Che questo canone<br />

del Concilio Lateranense IV sia stato applicato rigorosamente ci è dato di saperlo dal caso<br />

di <strong>San</strong> Domenico. Mentre questo fondatore dei Frati Predicatori andò al Concilio con il<br />

vescovo Folco di Toulouse, e il suo Ordine fu approvato da Innocenzo III e poi da Onorio<br />

III nel 1216, egli dovette accettare la Regola di <strong>San</strong>t’Agostino. <strong>Francesco</strong> fu più<br />

fortunato. Sic<strong>com</strong>e Innocenzo III aveva approvato oralmente la sua forma vitae nel<br />

1209/10, <strong>Francesco</strong> poteva appellarsi a quella approvazione quando, più tardi, presentò la<br />

sua Regula Bullata al Papa Onorio III per l’approvazione nel 1223.<br />

Nel contesto del Concilio Lateranense IV nasce la tradizione del primo incontro<br />

tra <strong>Francesco</strong> d’Assisi e Domenico Guzman da Caleruega, in Spagna, i due grandi<br />

fondatori degli Ordini mendicanti principali del secolo 13, uno fondatore dei Frati Minori<br />

e l’altro dei Frati Predicatori. Tuttavia, anche in questo caso, le fonti francescane non<br />

dicono niente. Invece, dalla Compilazione di Assisi, 49, sappiamo che <strong>Francesco</strong> e<br />

Domenico si sono incontrati nella casa del Cardinale Ugolino dei Conti Segni a Roma,<br />

ma probabilmente in un’altra circostanza, e cioè o tra la fine del 1217 e il 7 aprile 1218,<br />

oppure tra la fine del 1220 e i primi mesi del 1221. Solo in questi periodi, secondo i dati<br />

biografici dei tre personaggi, potevano essere simultaneamente presenti a Roma. Non è<br />

neanche sicuro quello che dicono i Fioretti, al capitolo 18, quando parlano del famoso<br />

Capitolo delle Stuoie, tenuto, secondo la tradizione, alla Porziuncola il 30 maggio 1221,<br />

nel quale pure avrebbero partecipato il Cardinale Ugolino e <strong>San</strong> Domenico. Sta di fatto,<br />

tuttavia, che qualche incontro tra <strong>Francesco</strong> e Domenico doveva esserci stato, anche<br />

perché ambedue condividevano gli stessi ideali di vita evangelica sul modello della vita<br />

di Cristo e degli apostoli. Quando Dante Alighieri <strong>com</strong>pose i Cantici XI e XI del<br />

Paradiso nella Divina Commedia, dedicò il primo a <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> e il secondo a <strong>San</strong><br />

Domenico. Dante paragona <strong>Francesco</strong> all’ardore del Serafino e Domenico alla sapienza<br />

contemplativa del Cherubino, e mette sulla bocca del santo domenicano Tommaso<br />

d’Aquino le lodi a <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> e sulla bocca del santo francescano Bonaventura da<br />

Bagnoregio le lodi a <strong>San</strong> Domenico.<br />

La riforma della Chiesa era uno dei grandi temi del Concilio Lateranense IV. Il<br />

piano di Innocenzo III era proprio quello di usufruire degli Ordini mendicanti nascenti a<br />

condurre questa riforma. Non è senza significato il fatto che, in ambedue i casi, sia di<br />

<strong>Francesco</strong> <strong>com</strong>e di Domenico, i biografi dicono che Innocenzo III ha avuto il sogno della<br />

basilica del Laterano che crollava e veniva sostenuta da uno o dall’altro di questi<br />

fondatori. I Frati Predicatori si dettero alla predicazione dogmatica contro la eresia degli<br />

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